Poche, semplici, parole annotate su un blocchetto e scandite al microfono con quella convinzione che il passare inesorabile del tempo non ha scalfito e che solo l'emozione è riuscita ad "addolcire". Il discorso del partigiano Giuseppe Mosca anche quest'anno ha rappresentato il fulcro della celebrazione del 25 Aprile in Valletta.
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Un intervento, il suo, che ha saputo unire passato, presente e futuro tessendo un quadro d'insieme che dall'indimenticato comandante Renato Andreoli e dai suoi ragazzi della 104esima brigata è arrivato a toccare i giovani dei giorni nostri la cui "presenza oggi rende onore ai nostri partigiani" passando attraverso l'accorato invito a fermare le stragi di cristiani nel mondo e le tragedie del mare.
Ha parlato infatti di "bande di assassini che uccidono donne, uomini e bambini" in nome di un Credo lontano dalla religione della tolleranza, invocando - lui che la guerra l'ha vissuta in prima persona, scegliendo di unirsi alla brigata per riaffermare quella libertà soffocata dal regime prima e dagli occupanti poi - di fermare "questi massacri inumani" gridando poco dopo "vergogna a quei mostri che, mercanti di vite umane, hanno fatto del Mediterraneo un cimitero di infelici che pensavano di trovare l'Europa". "Il tempo passa - ha infine chiosato Mosca correndo con il pensiero ai caduti e a quanti poi, negli anni, si sono spenti - i partigiani, spero tra tanti anni, non ci saranno più ma voi donne e uomini liberi tornerete sempre al 25 Aprile perché questa è la festa della libertà, viva la libertà".
Nell'atrio della scuola primaria di primo grado don Piero Pointinger che ha accolto i tanti radunati nell'antistante piazzetta Luigi Brambilla non appena uno scroscio d'acqua si apprestava a guastare la cerimonia, si sono poi susseguiti al microfono il professor Natale De Giorgi dell'Anpi, il sindaco di Santa Maria Hoè in rappresentanza anche dell'Unione Carmelo La Mancusa, il sub-commessario Lucia Rignanese che con una collega e il viceprefetto Gennaro Turrisi "regge le redini" de La Valletta Brianza in attesa delle imminenti elezioni e il dirigente scolastico Francesco Scopinaro.
Il primo, tra le altre cose ha ricordato il protocollo d'intesa firmato dall'associazione che rappresenta con il ministero dell'Istruzione per promuovere fattivamente tra gli studenti il ricordo della lotta partigiana e dunque il significato profondo del 25 Aprile. Non a caso, anche quest'anno, gli alunni della scuola media hanno lavorato sulla memoria, dando voce - tramite registrazioni - a chi ha vissuto la Resistenza. Il borgomastro santamarinese invece ha voluto elencare tutti gli avvenimenti di particolare rilievo storico che hanno caratterizzato il 1945 descrivendo il giorno della liberazione come il momento del risveglio delle coscienze e del riscatto morale e civile del popolo italiano.
In questo senso il sub-commissario prefettizio ha citato - immancabile - Piero Calamandrei: "se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero perché lì è nata la nostra costituzione".
Il partigiano Mosca
Natale De Giorgi
Ad ascoltare i discorsi ufficiali, terminati con l'intervento del preside che ha definito il "25 aprile un fatto internazionale", era presente un nutrito gruppetto di cittadini giunto in corteo - aperto dal gonfalone di Santa Maria, "grande assente" delle passate manifestazioni di questo tipo e rimasto "solo" in attesa della scelta del nuovo logo che rappresenterà La Valletta Brianza, retto con orgoglio dall'agente Marco Viganò - dalla vicina chiesa parrocchiale con il parroco don Paolo Brambilla che ha poi impartito la benedizione sulla corona posta ai piedi del cippo che ricorda coloro i quali hanno perso la vita nell'eccidio di Rovagnate.
Il subcommissario prefettizio Lucia Rignanese e il sindaco di Santa Maria Carmelo La Mancusa
Al microfono Francesco Scopinaro
La "colonna" sonora della cerimonia è stata invece curata dal corpo musicale di Airuno e dalla formazione Castellago Voces. Domani sera, 26 aprile, alle 19 è infine previsto lo spettacolo di teatro lettura "Costituiamoci" con il contributo del Circolo culturale "Cento Passi" di Olginate, l'associazione LaFionda e la Jupiter Ensamble presso il salone polifunzionale della Parrocchia di Santa Maria Hoè.