A commento delle risposte del Parco Adda Nord ricevute in data 18 novembre con riferimento alle nostre dettagliate richieste del 25/5, le sottoscritte associazioni ambientaliste precisano che le problematiche sollevate a seguito dell'abbassamento repentino del febbraio u.s. del livello del lago di Olginate, a causa di incauta escavazione in alveo per permettere la navigazione, rimangono tutt'ora insolute.
Si evidenzia infatti che:
1) il rilievo batimetrico del fondo del lago resta ancora da effettuare e, se avverrà come promesso, entro il 2010, sarà a distanza di oltre 10 mesi dai lavori di scavo.
E' quindi probabile che le precipitazioni abbondanti e la conseguente corrente delle acque del lago, abbiano notevolmente modificato la conformazione dei fondali determinati dai lavori di escavazione;
2) solo da gennaio 2011 prenderà avvio un monitoraggio ambientale condotto da un istituto universitario che valuterà, nel corso del prossimo triennio, se sussistano significative modifiche e alterazioni ambientali;
3) a tutt'oggi mancano piani d'intervento d'urgenza nel caso il lago, all'approssimarsi della stagione invernale quindi di magra, si ripresenti negli aspetti devastati del febbraio scorso e protrattisi fino ad inizio maggio.
Di conseguenza riteniamo improponibile entrare ora nel merito di un eventuale progetto di navigazione a breve termine, ma si dovrà attendere almeno l'esito del monitoraggio a scadenza dei tre anni stabiliti.
Del resto il parere tecnico della Provincia di Lecco e la documentazione inerente al progetto, prescrivevano monitoraggi ambientali prima e durante i lavori, proprio ad evitare possibili danni all'ecosistema.
Attualmente dobbiamo purtroppo rilevare come sia già possibile parlare di danni intervenuti, tanto che la Provincia di Lecco nel mese di giugno ha immesso nel lago di Olginate 3.000 avannotti di lucci per presunta mancata riproduzione nel periodo di scavo, e recentemente ha deciso di vietare il transito dei mezzi pesanti sul ponte automobilistico di Olginate per l'instabilità derivante dall'erosione alla base dei piloni, ad opera della indotta e incontrollata corrente. E per finire gli stormi di anatre e folaghe che abitualmente svernano sul lago, in questa nuova stagione, hanno notevolmente diminuito la loro consistenza.
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