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Scritto Lunedì 22 dicembre 2014 alle 18:06

Merate, tra acqua pubblica e sanità, riprende il suo ruolo di capofila del circondario. Ora lo Strina-pensiero ha avuto ciò che merita e il suo PD si rivela sempre più un divoratore di poltrone

Ricordate la battuta di Paolo Strina che chiudeva una lettera indirizzata a noi il 2 dicembre dello scorso anno: "Merate è dal punto di vista politico-amministrativo il "buco col meratese intorno". Beh ora il presidente dell'assemblea regionale del PD dovrà ricredersi visto che sui due più grandi temi, l'acqua e la sanità, Merate è un carrarmato col deserto attorno. Sull'acqua sorvoliamo: tolto Cernusco tutti gli altri comuni del meratese si sono accodati ai lecchesi e forse, soltanto ora, si sono resi conto di come stanno esattamente le cose, che stanno esattamente come ha sempre sostenuto Merate, prima con Andrea Robbiani e ora con Andrea Massironi. Quanto alla sanità, il risultato di oggi, parziale e ancora in parte da verificare, rappresenta il ritorno della città al ruolo di capofila del circondario. Abbiamo più volte sostenuto da queste colonne che gli attuali sindaci, a differenza di quanti li hanno preceduti nei primi anni di questo secolo, non hanno tra le loro priorità (ma probabilmente neppure tra gli argomenti a loro noti) la questione "ospedale" con tutti gli annessi e connessi. Ci dicono di non utilizzare più la sigla PD per indicare l'attuale stragrande maggioranza che guida i comuni lecchesi. Bene, concordiamo infatti che questa è una finta sinistra. Con tutti gli uomini di cui dispone negli enti locali e in Regione a muoversi sono stati gli amministratori del centrodestra - o dichiaratisi tali - per ottenere dall'assessore Mantovani le necessarie rassicurazioni dopo le tremende mazzate calate sulle aspettative locali dal direttore generale della sanità lombarda Walter Bergamaschi nell'incontro - snobbato - di Olgiate Molgora. Dunque questa volta la delibera per l'installazione di una Risonanza Magnetica Nucleare c'è, firmata dal commissario Giuseppina Panizzoli. Ma ci sono anche importanti impegni per rafforzare il Pronto soccorso e procedere nel 2015 alle nomine dei primari. Ci sono voluti Mauro Piazza, consigliere regionale del NCD, Andrea Massironi e i suoi assessori di punta, Vivenzio, Tomalino e Procopio (quest'ultimo nella veste di promotore e "tessitore" del vertice regionale) per ottenere risultati concreti e concrete garanzie. L'esercito del (finto) PD è stato impegnato nella battaglia delle poltrone, per assicurare a Alessandro Salvioni, del tutto privo di competenze sanitarie, mentre in regione la riforma avanza, la conferma alla presidenza di Retesalute e per mantenere il ruolo di Vittorio Proserpio a capo unico di Lario Reti e, sotto la holding, il controllo totale dell'acqua pubblica attraverso Idroservice. Anche se ciò contrasta con leggi, delibere e buon senso. Ecco la battaglia del (finto) PD è tutta qui, poltrone e prebende, nessuna progettualità, niente che interessi direttamente il cittadino. Chiacchiere, tipo le fusioni dei comuni, giusto per far parlare d'altro. Semmai si apra un confronto sull'opportunità di mantenere un solo medico di notte al Ps, poco per le esigenze dei cittadini, troppo per il turnista; semmai si riapra il confronto serrato sul futuro dell'Inrca visto che ormai il reparto di Pneumologia del Mandic è pronto. Toccherebbe a Casatenovo farsi carico del problema; ma temiamo che l'attuale sindaco abbia uno spessore ben diverso da quello del padre. E che come tanti altri suoi colleghi riesca si e no ad occuparsi della gestione quotidiana del comune senza una visione strategica di territorio, senza seri collegamenti con gli altri comuni capofila. Oggi comunque è una buona giornata. Non sarà in primavera ma prima di ferragosto il San Leopoldo Mandic avrà la meritatissima RMN. Per il resto siamo vigili. Quel "buco", semmai c'è stato si è riempito con contenuti veri; è tutto intorno che si chiacchiera. O si dorme.
Claudio Brambilla
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