Le considerazioni del direttore sul Consiglio d'Amministrazione dell'ufficio d'ambito di Lecco in relazione alla Proroga affidamento del servizio idrico integrato nell'ATO di Lecco alla società Idroservice del 14 dicembre scorso SONO in gran parte CONDIVISIBILI.
È incomprensibile il motivo per il quale, quando si arriva a certi livelli di potere, (per meriti o per spinte) si perda completamente il senso e la sicurezza che il sacro fuoco dell'ideale ti ha spinto ad esporti e a lottare per sconfiggere sistemi e modi di fare che ti sembravano ingiusti, ma poi, giunti al posto dei comandi, il comportamento e le decisioni non si discostano molto dal sistema al quale ci si è contrapposti, se non addirittura si aggrava la situazione.
La gestione dell'acqua è uno fattore importante e determinante non solo nei nostri comuni e vederla trattare come un qualsiasi bene di consumo e di profitto proprio da quelle forze che ne hanno fatto una bandiera di intoccabilità e sacralità è per lo meno imbarazzante.
Se la Legge è Legge non ci sono santi che tengano: se non si può, non si può! Se la legge dice che la società che deve gestire l'acqua deve essere pubblica e di primo livello, cioè deve essere direttamente dei comuni (così ho capito) non ci possono essere dei raggiri, codici, codicilli, interpretazioni che ne possano cambiarne il senso!
BRUTTO
Però...
Eeee sì c'è un però.
Il finale del suo editoriale è pessimo.
Le considerazioni su le due sindachesse della Valletta sono davvero degne di un becero maschilismo, di una leggerezza bigotta e anacronistica.
L'affermare che le due non siano in grado di leggere e capire le complesse carte dell'argomento acqua è veramente un atto di assoluta protervia.
Le due sindachesse sanno, e sanno molto bene, cosa succede in quell'ambito, e, secondo me, sull'argomento sono (ma guarda te!) d'accordo con lei....
Altra cosa che nell'editoriale viene a galla è il fastidio per il fatto che la gente di Perego e Rovagnate se ne sia infischiata dei suoi suggerimenti sul voto al referendum per la fusione dei due comuni, che lei ha iniziato a diffondere molto tempo prima del dovuto.
I votanti hanno scelto la fusione con una percentuale vicina al 70%, i votanti sono stati oltre il 50%, per un referendum dove non era richiesto il quorum, di questi tempi, non è per niente male...anzi!!!
stai sereno,
dario colombo
n.b.
So che non pubblicherà neanche questo, ma tant'è...
da qualche altra parte apparirà