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Scritto Lunedì 08 dicembre 2014 alle 10:13

Giusto, giusto ma brutto, molto brutto

GIUSTO

Le considerazioni del direttore sul Consiglio d'Amministrazione dell'ufficio d'ambito di Lecco in relazione alla Proroga affidamento del servizio idrico integrato nell'ATO di Lecco alla società Idroservice del 14 dicembre scorso SONO in gran parte CONDIVISIBILI.

È incomprensibile il motivo per il quale, quando si arriva a certi livelli di potere, (per meriti o per spinte) si perda completamente il senso e la sicurezza che il sacro fuoco dell'ideale ti ha spinto ad esporti e a lottare per sconfiggere sistemi e modi di fare che ti sembravano ingiusti, ma poi, giunti al posto dei comandi, il comportamento e le decisioni non si discostano molto dal sistema al quale ci si è contrapposti, se non addirittura si aggrava la situazione.

La gestione dell'acqua è uno fattore importante e determinante non solo nei nostri comuni e vederla trattare come un qualsiasi bene di consumo e di profitto proprio da quelle forze che ne hanno fatto una bandiera di intoccabilità e sacralità è per lo meno imbarazzante.

Se la Legge è Legge non ci sono santi che tengano: se non si può, non si può! Se la legge dice che la società che deve gestire l'acqua deve essere pubblica e di primo livello, cioè deve essere direttamente dei comuni (così ho capito) non ci possono essere dei raggiri, codici, codicilli, interpretazioni che ne possano cambiarne il senso!

 

BRUTTO

Però...

Eeee sì c'è un però.

Il finale del suo editoriale è pessimo.

Le considerazioni su le due sindachesse della Valletta sono davvero degne di un becero maschilismo, di una leggerezza bigotta e anacronistica.

L'affermare che le due non siano in grado di leggere e capire le complesse carte dell'argomento acqua è veramente un atto di assoluta protervia.

Le due sindachesse sanno, e sanno molto bene, cosa succede in quell'ambito, e, secondo me, sull'argomento sono (ma guarda te!) d'accordo con lei....

Altra cosa che nell'editoriale viene a galla è il fastidio per il fatto che la gente di Perego e Rovagnate se ne sia infischiata dei suoi suggerimenti sul voto al referendum per la fusione dei due comuni, che lei ha iniziato a diffondere molto tempo prima del dovuto.

I votanti hanno scelto la fusione con una percentuale vicina al 70%, i votanti sono stati oltre il 50%, per un referendum dove non era richiesto il quorum, di questi tempi, non è per niente male...anzi!!!

 

stai sereno,

dario colombo

 

n.b.

So che non pubblicherà neanche questo, ma tant'è...

da qualche altra parte apparirà

Caro Dario, non so perché si scaldi così tanto per la fusione, contro la quale, peraltro, mai ho scritto almeno tra Perego e Rovagnate (sono ben altre le fusioni contro le quali ci batteremo). La percentuale di partecipazione al voto è bassa, inutile girarci attorno: il 70% del 50% fa il 35% degli aventi diritto. Magari partecipare a una votazione è ormai secondario come spiega Renzi ma resta il solo termometro dell’interesse o meno verso la chiamata alle urne. L’acqua: che la pensino come me è poco rilevante. Conta che lo dicano a voce alta, nelle assemblee, sui giornali. Che si schierino come hanno fatto Merate, Oggiono, Cernusco, Ello. Scendano in campo sul serio. Non si limitino a un generico consenso di cui nessuno è a conoscenza. Quanto al pubblicare la Sua lettera le dirò, ringraziandola, mi si è appena rotto il freno a mano dell’auto ma Lei è riuscito a ridarmi buonumore: e dove apparirebbe il suo scritto? Sui muri? Sul ciclostile di Valletta Brianza? Su qualche blog farneticante? Se ne faccia una ragione: se desidera diffondere il Suo pensiero, qui trova spazio. E lettori.

C.B.

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