Sfido perciò chiunque,che non sia per sua stessa dichiarazione appartenente a clan mafiosi - camorristici, a dire di avermi mai,a qualsiasi titolo,dato denaro.
Veniamo ora al capitolo dove si parla di Olginate e del sottoscritto.
Viene riportato che:
- Il Di Bella, per ottenere la licenza di pizzeria avrebbe dato sempre al sottoscritto la bustarella di 3.000.000di lire.
Verità vuole che non è mai stata rilasciata alcuna licenza di pizzeria al Di Bella che avrebbe perciò pagato una notevole somma di denaro per ottenere nulla.
- Il sottoscritto avrebbe ricevuto - siamo sempre negli anni '90 - una valanga di voti per ordine di un certo"Franco" il quale sa scommettere sulla gente(evidentemente per poi ottenere favori).
Verità vuole che il sottoscritto abbia ricevuto una valanga di voti già a fine anni '70 e soprattutto nei primissimi anni '80.
-Il comune di Olginate negli anni '83/84 avrebbe avuto più di 15.000 abitanti.
Verità vuole che il comune in quegli anni non superasse i 6.000 abitanti.
-Il sottoscritto sarebbe stato dipendente SAE quale operaio,avrebbe perduto il posto di lavoro per la chiusura della fabbrica e, da disoccupato sarebbe diventato sindacalista a tempo pieno, poi sindaco con i voti procurati dai mafiosi ( 20 !?).
Verità vuole che il sottoscritto sia andato in pensione a fine 1995, quando la Sae era ancora in attività, non ha mai fatto il sindacalista né a tempo pieno né a tempo parziale ed è diventato sindaco la prima volta nel '75 e ininterrottamente fino al 2001 godendo della stima e della considerazione di tutti i cittadini e,senza tema di smentite,di gran parte del territorio provinciale.
Per non tediare ulteriormente chi legge mi limito solo a smentire fermamente che vi sia mai stato ad Olginate un segretario comunale zio di chicchessia e che abbia potuto far parte di una rete di affaristi e addirittura di spacciatori di droga.
Il Nuzzi delinea perciò uno scenario che non regge al più blando dei riscontri.
Le situazioni riferite nel libro e come sopra confutate sono oggettivamente verificabili anche oggi e non vale che il Nuzzi esprima stupore perché sarebbe stato sufficiente fare delle banali verifiche e rendersi conto di quante falsità vi erano nel racconto del Di Bella.
Il Nuzzi infine esprime gratitudine al sostituto procuratore Galileo Proietto della direzione distrettuale antimafia di Milano.
Mi preme aggiungere che il dr. Proietto è il magistrato che a fine 2003 aveva inviato al sottoscritto un avviso di proroga delle indagini per fatti avvenuti nel '90-'91, indagini poi concluse con l'archiviazione non avendo avuto più alcuna comunicazione e non essendo mai stato sentito dal magistrato o da altri agenti di P.G..
Oggi devo dedurre che trattavasi di una inchiesta per i fatti millantati dal pentito Di Bella e che il dr. Proietto ha ritenuto inattendibile, il che chiude definitivamente le fantasiose rivelazioni del pentito.