“Ora ti immagino in Paradiso a volare fra una nuvola e l’altra con la tua moto, che tanto ti piaceva e ti rendeva felice. Voglio ricordarti con il tuo grande sorriso di gioia che illuminava le nostre serate. Grazie Davi per tutto quello che hai fatto. Sei e sarai il nostro angelo volato in cielo per illuminare la nostra vita. Ti voglio bene. La tua Silvi”. È con le parole di Silvia, la sorellina di 9 anni di Davide Dell’Oro, che mamma Simona ha ricordato il figlio volato via per sempre a 28 anni in un incidente stradale, martedì 11 marzo, mentre tornava a casa dal lavoro a bordo della sua amata due ruote.

Davide Dell'Oro
Il ricordo più sincero e struggente dell’ultimo addio a Davide, celebrato nel pomeriggio di oggi a Olginate, è stato proprio quello della sorellina.
“Ricordo ancora i momenti in cui giocavamo a fare la lotta a tu vincevi sempre, però poi mi abbracciavi e mi dicevi che l’importante era divertirsi e non vincere. Ti divertivi a nasconderti per poi farmi spaventare però ora, fratellone mio, ti sei nascosto troppo bene e io dovrò aiutare la mamma e il papà a superare questo brutto scherzo che ci hai fatto. Ora da lassù continua a proteggere me, Sebastiano, Chiara, Dimmi, mamma e papà”.
La chiesa ha faticato a contenere le persone che hanno voluto essere accanto ai genitori di Davide, Simona e Giovanni, al fratello maggiore Dimitri, alla sorellina. Parenti, bambini compagni di Silvia, ma soprattutto tantissimi giovani hanno affollato la parrocchiale e la scalinata esterna.
Presenti anche 18 labari dei gruppi Aido provinciali, per testimoniare riconoscenza verso il grande dono che la famiglia ha reso possibile consentendo al prelievo delle cornee del 28enne.

“Anche in questo silenzio il tuo sorriso è come un boato!” hanno scritto alcuni amici del giovane olginatese su un grande striscione appeso di fronte alla chiesa, e un altro è stato portato in corteo con le loro firme e la scritta
“Dello nei nostri cuori”. Proprio il sorriso di Davide, contagioso e pieno di vita, è stato ricordato più volte durante la Santa Messa celebrata da Don Eugenio Folcio, Don Andrea Mellera, Don Angelo Ronchi e fratel Alberto.

È stato un ricordo commosso quello che il parroco olginatese ha raccontato dall’altare, grazie alle testimonianze dei suoi amici e dei suoi genitori.
“Il loro dolore è immenso e coraggioso, sorretto da un amore immenso, è testimonianza di fede e speranza” ha detto Don Eugenio durante l’omelia. Citando il saggio “Lamento per un figlio” di Nicholas Wolterstoff, ha parlato della perdita che ha colpito la famiglia olginatese come di un dolore gelido e bruciante, uno strazio che si rinnova, una ferita che si riapre.
“La domanda che tutti ci poniamo in questi giorni è: perché? La risposta è un percorso di amore che sfugge alle nostre logiche. Davide era un giovane solare, entusiasta, che amava la vita e contagiava tutti con il suo sorriso. Ora il silenzio è quello del buio del calvario di Gesù. Ma il buio non può durare a lungo, dopo 3 ore il velo del tempio si squarciò. Le lacrime di tanti, oggi, saranno le feritoie che permetteranno di vedere la luce di un’alba nuova”.
Davide è stato affidato con una preghiera a Maria.
“Accoglilo sulle tue ginocchia, tienilo un po’ in grembo e sbriga le pratiche del passaporto per raggiungere Dio” le parole di Don Eugenio.
“Non vedremo più i tuoi occhi, ma la corrente di amore che si è creata tra di noi non potrà mai esaurirsi. Potrai dire ai tuoi genitori: Sarò sempre con voi. Ora puoi correre sulle immense autostrade del cielo”. L’unità e la commozione di coloro che si sono stretti attorno alla famiglia di Davide nel giorno dell’addio sono stati siglati con il gesto di pace della stretta di mano.

Un applauso ha salutato la preghiera del donatore letta dal presidente dell’Aido olginatese Antonio Sartor.
I labari dell’Aido hanno aperto il doloroso corteo verso il campo santo del paese, dove Davide Dell’Oro riposerà per sempre.
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