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Scritto Lunedì 09 dicembre 2013 alle 08:22

L'acqua non deve finire nelle mani del mercato

Il Comitato Lecchese Acqua Pubblica critica i sindaci lecchesi che hanno scelto Idroservice come nuovo gestore dellacqua
Lacqua pubblica NON deve finire nelle mani del mercato!
Il Comitato Lecchese per lAcqua Pubblica ritiene illegittima la scelta dei sindaci della provincia di Lecco che il 5 dicembre hanno scelto di affidare il servizio idrico (provvisoriamente per il 2014) a Idroservice (società satellite della multiutility Lario Reti Holding), stante la rinuncia a proseguire nel servizio da parte di Idrolario.
La scelta votata dai sindaci è, di fatto, illegittima poiché laffidamento in house può essere fatto solo nei confronti di una società di primo livello, che abbia cioè il requisito del controllo analogo che deve sussistere tra laffidante (i sindaci e la provincia) e la stessa società affidataria. Idroservice, essendo una società di secondo livello (poiché, di fatto, controllata totalmente non dai comuni ma da unaltra società, ovvero LRH), non ha questo requisito. Pertanto laffidamento rischia di essere inficiato per illegittimità.
Le cose si sono messe male fin dalla nomina del nuovo amministratore unico di Idrolario, sig. Cavallier che, fin da subito, si è messo al servizio del volere dei sindaci del Pd e in particolare del primo cittadino di Lecco che, da sempre, ha spinto per affidare il servizio a Idroservice/LRH. Infatti Cavallier, come prima sua scelta, ha rinunciato alla gestione dellacqua per il prossimo anno, senza nemmeno uno straccio di controllo del suo collegio Sindacale e/o di un inerme Comitato di Vigilanza e/o dellassemblea dei soci, ovvero dei comuni.
I sindaci affermano che, con laffidamento a Idroservice, questa dovrebbe, nel frattempo, uscire da Lario Reti Holding. Non spiegano però come e quando. Comè possibile che i sindaci abbiano ignorato la delibera votata dalla Provincia solo qualche settimana fa, che giustamente ha preteso che per laffidamento a una società in house, occorresse fin da subito possedere il requisito del controllo analogo? Comè possibile procedere con un affidamento che rischia la bocciatura per illegittimità?
La storia, però, rischia di non finire qui. Diventando complessa (oltre che fumosa e costosa) una operazione di fuoriuscita di Idroservice da Lario Reti Holding per trasformarsi in società di primo livello, con una Provincia che rischia di scomparire per ragioni istituzionali, la gestione dellacqua consegnata a Idroservice rischia di finire nelle mani del mercato. Infatti di servizi legati al mercato si occupa Lario Reti Holding, a differenza di Idrolario che si era staccata da LRH proprio per gestire il servizio pubblico dellacqua, fuori dal mercato.
Lacqua nel mercato: questo sta avvenendo in provincia di Lecco, alla faccia dei Referendum votati nel 2011.
Quello che si evidenzia con nettezza da questa vicenda, è lirrilevanza della politica e del volere dei cittadini (espresso col Referendum): a decidere sono gli amministratori delle società e non le assemblee. Le oligarchie e non le democrazie. I pochi e non i molti.
Ecco perché permane inalterata lesigenza di un affidamento del sistema idrico provinciale ad unAzienda Speciale Consortile di diritto pubblico, che sia cioè fuori dalle regole del mercato, dai giochi societari e dalle alchimie finanziarie, ma coerentemente ispirata dalla sua ineludibile mission sociale, ovvero gestire un servizio pubblico secondo i criteri di efficacia, efficienza ed economicità. Consentendo, essa sì, un controllo diretto e reale da parte dei Comuni, con una permanenza nellesclusivo quadro territoriale, garantendo anche spazi di una partecipazione effettiva alle scelte di base da parte della cittadinanza e dei lavoratori del settore.
Ma ora lultima parola spetta alla Provincia che a brevissimo si dovrà esprimere sulla scelta di affidamento. Il Comitato chiede coerenza: nella seduta di novembre il Consiglio Provinciale si è già espresso per laffidamento in house a una società di primo livello. Pertanto il servizio in house NON potrà essere assegnato a Idroservice.
Nel frattempo, chiediamo al sindaco di Merate (insieme agli altri sindaci della Lega che, per protesta, non si sarebbero presentati alla Conferenza del 5 dicembre), di far seguire i fatti alle dichiarazioni: la delibera dellUfficio dAmbito e della Conferenza dei comuni deve essere impugnata per illegittimità! Sarebbe un segno, uno dei pochi, di chiarezza, oltre il gioco delle parti che complessivamente ognuno recita.
In gioco cè lacqua pubblica e il volere espresso dai cittadini!
Comitato Lecchese Acqua pubblica e beni comuni
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