Sarà il consiglio della Pro Loco a decidere se indire nuove elezioni o se la richiesta di dimissioni del presidente Sergio Gilardi presentata dal consigliere Giuseppe Pata potrà avere un seguito. Lo ha spiegato chiaramente il sindaco Rocco Briganti che mercoledì 2 ottobre ha portato in consiglio la “questione” del diverbio avvenuto questa estate tra i due, degenerato in una denuncia di Gilardi alle forze dell’ordine da parte del consigliere. Il quale, ritenuto di essere stato offeso con frasi di stampo razzista, ha scritto Ministro per l’Integrazione Cècile Kyenge raccontando i fatti accaduti.
“La Pro Loco era morta, Sergio Gilardi ha rivitalizzato il paese. Sarà il direttivo dell’associazione, se lo riterrà opportuno, a sfiduciarlo” ha spiegato il primo cittadino.
“La questione è stata portata in consiglio perché entrambi hanno scritto al sindaco, ma deve essere affrontata nella sede opportuna e cioè all’ interno dell’associazione. Il resto è pura polemica ed esibizionismo mediatico”. 
La sala consigliare olginatese, che ospita in questi giorni un'opera di Michelangelo Pistoletto
Pata aveva chiesto le dimissioni di “Scintilla”, che lo aveva apostrofato in modo offensivo, a suo dire, per le sue origini meridionali, e aveva evidenziato alcune irregolarità nella elezione del presidente della Pro Loco.
“Rinnovo la mia piena fiducia a Sergio Gilardi, di cui riconosco le capacità e le fragilità” ha spiegato il sindaco.
“Quando c’è stato bisogno di riprenderlo su certi comportamenti non ho esitato a farlo, ma eventuali problemi in sede della Pro Loco devono essere discussi lì e non sui giornali. Non commento nemmeno la questione del razzismo, ma un minimo di coerenza sarebbe opportuna”. Un riferimento ripreso dal vice sindaco Antonio Gilardi, che ha sottolineato come Pata si sia definito una vittima con il ministro e abbia invece pronunciato frasi tutt’altro che positive in consiglio contro gli omosessuali. I consiglieri di minoranza Riccardo De Capitani e Roberto Gnecchi si sono dissociati dal comportamento di Pata, non sentendosi rappresentati da lui in seno alla Pro Loco.
“È grave che un consigliere comunale si comporti in questo modo, il suo ruolo nella Pro Loco è quello di rappresentare il nostro gruppo, chiedendo informazioni in quel contesto se qualcosa non va” ha spiegato Gnecchi.
“Mi dissocio dalle espressioni e dal comportamento del consigliere”. Ha parlato di “telenovela” Riccardo De Capitani, sottolineando quanto Sergio Gilardi fa per il paese.
“Bisognerebbe evidenziare le cose positive invece di cercare la polemica o farsi pubblicità, è necessario considerare se è il caso di indire nuove votazioni in Pro Loco. Spero che il tutto si risolva con una stretta di mano”.
I consiglieri di maggioranza Maria Sacchi e Paola Viganò, presenti nel consiglio della Pro Loco, hanno spiegato che Pata non si è presentato alla riunione in associazione sull’argomento.
“Nessuno mi ha invitato” ha spiegato il consigliere, che ha descritto nuovamente l’offesa ricevuta.
“Qui il comune non c’entra, lui ha utilizzato un comportamento e parole offensive nei miei confronti”. Non sarà dunque il sindaco, né il consiglio comunale, a risolvere un diverbio degenerato su cui ora la Pro Loco dovrà decidere il da farsi.
Articoli correlati:
Olginate: Pata denuncia per le offese e scrive al Ministro
© www.merateonline.it - Il primo network di informazione online della provincia di Lecco