Scritto Martedì 01 ottobre 2013 alle 10:20
Sulla tangenziale
Mi considero ambientalista anche se oggi sembra essere un termine negativo, quasi un insulto e sarebbe fin troppo facile scadere nellinsulto, come fa il gentilissimo dottor Spreafico nei nostri confronti, definendoci Talebani e Corvi, e forse con certa gente sarebbe anche inutile argomentare seriamente la questione. Daltronde forse lobbiettivo di qualcuno è un altro, ovvero cercare un consenso facile ormai perso, a causa della malapolitica e delle ruberie che hanno contraddistinto certi movimenti politici in questi anni. Ma vorrei da profano esprimere qualche ragionamento in merito. Il problema traffico esiste. Come in moltissime altre zone della Lombardia, dove tra laltro son già state costruite strutture simili per cercare di diminuirlo. Un discorso è constatare l'esistenza del problema, che nessuno nega, un altro è sostenere una soluzione, questa soggettiva. Noi pensiamo semplicemente che questa soluzione sia sbagliata. Occorre sempre considerare il binomio costi benefici: siamo sicuri che il presunto beneficio (la diminuzione ipotetica e non dimostrata del traffico) compensi i costi (sicuri, oltre quelli economici anche quelli ambientali e territoriali)? Spreafico sostiene che da quando esiste luomo lambiente ha sempre subito cambiamenti. A parte che ci sarebbe molto da argomentare su una banalità simile, ma un conto è utilizzare lambiente, la terra, i suoli, per i bisogni immediati delluomo. Un altro è sfruttarlo al limite della sostenibilità stessa dei territori per persistere verso un sistema di sviluppo legato unicamente allidea di consumo fine a se stesso. Secondo me infatti il problema principe è il consumo di suolo, vera piaga da troppi sottovalutata. Non sto a rimarcare i dati che parlano di questo fenomeno, ma è necessario ricordare che abbiamo consumato terra al ritmo di 8 m² al secondo - dati ISPRA - 252,288 km² allanno. Ogni anno stendiamo un ipotetico (ma purtroppo reale e materiale) nastro di cemento e asfalto lungo più di 125 km e largo 2 metri. Detto questo mi si dirà: ma è un tunnel sotterraneo. Proprio qui sta il punto: fosse tutto sotto terra sarebbe un tunnel più lungo del San Gottardo, un record mondiale (è credibile?). Non essendo così, anche vedendo le prime (incomprensibili) bozze di progetto, vi sono numerose aree adibite a piazzuole e svincoli verso altre strade (per cui si presuppongono notevoli consumi di suolo verde). Giustamente qualcuno dice: "limportante è che questopera non transiti per il parco del Curone"; giusto, ma anche - per esempio -in zona Porchera-San Zeno, a Olgiate Molgora, come in altre, ci sono aree verdi con importanti valenze naturalistiche da preservare, essendo alle pendici del Monte di Brianza, area naturalistica di tutto rispetto, uno degli ultimi fazzoletti di verde nella iperurbanizzata Brianza, anche se non compresa burocraticamente in un Parco Regionale. E così da talebani e corvi voler sollevare queste obiezioni per un progetto che non assicura la risoluzione del problema traffico? E provato infatti che laddove sono state fatte nuove arterie il traffico - e di conseguenza l'inquinamento - non è diminuito, anzi. Inoltre mi sembra di capire che "interrato" non significhi sempre "tunnel", ma può essere una trincea coperta (stile Vimercate per intenderci) voi accettereste una cosa simile nei pressi dei nostri centri abitati? Vorrei porre lesempio di un caso concreto: la Rho-Monza doveva essere per progetto iniziale una tangenziale interrata; ma per la mancanza di fondi e l'imminenza del famigerato Expò si sta decidendo invece di creare dei "panoramici" cavalcavia sopraelevati che passano a ridosso di Bollate e Paderno Dugnano: siamo così sicuri che nel futuro ci sia una ripresa tale da permettere invece per noi un destino diverso? Oppure si arriverà a dire "ragazzi, non ci sono più soldi, ormai i lavori sono avviati.. ci spiace, niente tunnel, facciamo tutto in superficie". Fantascienza? Forse, ma noi Corvi Talebani abbiamo troppo a cuore la nostra terra per un rischio simile, a differenza di chi continua da anni a parlare di territorio ma non perde occasione per snaturarlo in cemento ed asfalto. Ma si sa, noi corvi e talebani siamo solo capaci di dire no e non proporre ma soluzioni alternative. Fa niente che è da anni che ripetiamo che forse è il caso di cercare ogni tanto di prendere esempio da Francia o Germania: ovvero tentare di cambiare il sistema della mobilità e cercare di migliorare il servizio su rotaia, destinando lì i fondi che continuano ad essere usati a pioggia per nuove strade. Con il raddoppio ferroviario abbiamo mandato giù diversi bocconi amari da punto di vista dell'impatto ambientale, ma sarebbe stato ipocrita e controproducente ostacolarlo, perchè il futuro della mobilità dovrà essere necessariamente su rotaia (discorso a parte la TAV, dove si vogliono sventrare montagne e snaturare valli per un trasporto più veloce delle merci, ma quello è un altro problema..). Occorre concentrarsi lì, e, se ci fosse una reale volontà dei nostri politici, veramente il traffico automobilistico potrebbe diminuire, anche se purtroppo a differenza dei paesi europei, dove i poli produttivi e commerciali sono localizzati e concentrati, qui, nella nostra Lombarda, sono diffusi ed estesi, e un ragionamento simile è sicuramente più complicato. Però è necessario a mio parere cercare l'alternativa in questa direzione, perchè in questo nostro sistema urbanistico una nuova strada richiamerebbe nuove costruzioni e nuovi poli produttivi e commerciali attorno ad essa (i politici considerano questo progresso) e il traffico, soprattutto quello dei camion, anziché diminuire aumenterebbe ulteriormente. E' il sistema che va cambiato, e forse questa crisi ha di buono che, se riusciremo ad essere lungimiranti, si potrà mutare il modo di ragionare che fino ad ora ha dominato. Ma con questi nuovi progetti (tangenziale), siamo molto lontani da questa lungimiranza.
Un ambientalista corvo e talebano
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