
Giuseppe Pata
Ad avvertirlo dell’insolita “missiva” è stato il gestore di uno dei bar del paese, che come altri commercianti si è visto recapitare una lettera in cui anonimi fanno accuse pesanti ai danni del consigliere Giuseppe Pata. Egli non ha esitato a definire l’autore della misteriosa missiva come
“un infame che si nasconde dietro un pezzo di carta”. Il contenuto è costituito da una serie di accuse alla sua persona, dal punto di vista del suo lavoro (ha una officina meccanica in paese) e del suo impegno politico. Un attacco personale in piena regola di cui il consigliere non conosce l’autore e fatica a ipotizzare l’ identità, ma che potrebbe essere legato al suo ruolo politico.
“In questi giorni sporgerò denuncia per calunnia e diffamazione, sono stato informato della lettera da parte di uno dei bar del paese” ha spiegato Pata.
“Non so perché abbia consegnato il documento ai commercianti, anche loro non se lo spiegano, non c’entrano nulla con questa storia e sono anche giustamente infastiditi della cosa. Mi hanno espresso solidarietà, è ovvio che questa è opera di una persona adulta ma immatura che vuole attaccarmi”.
Tante le falsità su di lui inserite nel documento. Chi lo ha scritto torna a parlare di un esposto fatto da anonimi al comune, Procura e Parco Adda Nord, in cui si segnalava che Pata, sul suo terreno tra Via Moronata e Via Milano, avrebbe tenuto carcasse di auto e materiali inquinanti. Si dice che egli, saputo dell’ esposto, ha provveduto a ripulire in fretta e furia il tutto in modo che al controllo non risultasse nulla di illecito. Altro duro attacco alla sua attività politica, con l’affermazione che egli sarebbe stato espulso dal gruppo di minoranza per confluire in un gruppo misto, e al fatto che è consigliere a Olginate pur abitando con la famiglia a Valgreghentino. Egli inoltre, sempre stando alla lettera anonima, sarebbe stato cacciato dalle guardie ecologiche lecchesi e avrebbe una condanna penale per custodia illegale di veicoli sottoposti a fermo amministrativo.
“Sono tutte falsità” ha spiegato Giuseppe Pata.
“Il controllo sul mio terreno ha dato esito negativo per inquinanti o altro, e i miei coinvolgimenti in tribunale si sono sempre conclusi con una assoluzione. Non sono stato espulso dalle guardie ecologiche, anzi sono guardiapesca dell’Arci Pesca Fisa. Non sono stato cacciato dal mio gruppo consigliare, ma sono uscito io in accordo con gli altri componenti e ho creato un gruppo misto. La cosa però che mi pesa di più, a parte il fatto che è stata citata la mia famiglia, è che questa persona si nasconde dietro l’anonimato. Non so da dove possa venire tutto questo odio, forse qualcuno già in odore di elezioni ha voluto attaccarmi. Ma non mi spaventa, continui pure a scrivere tanto la gente sa dove sta la verità”. Saranno ora le forze dell’ordine a cercare di far luce sulle calunnie gratuite ricevute dal consigliere.
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