
Villa Guarnazzola
Ha occupato abusivamente e con l'uso della forza un appartamento che il comune di Merate gli aveva revocato vista la sua totale inosservanza delle regole e la sua morosità. Recatosi in Tunisia per qualche settimana al suo rientro in Italia infatti non ci ha pensato due volte: ha sfondato la porta, ha cambiato la serratura e si è barricato in casa con moglie e tre figli. E ora il comune dovrà procedere con una serie di denunce a suo carico nonché a recuperare l'appartamento che avrebbe dovuto essere assegnato ad una ragazza madre italiana, con difficoltà enormi alle spalle. Una situazione che ricorda molto quella di alcune grandi città dove la fame di un alloggio a canone calmierato o comunque di proprietà dello Stato porta anziani e malati a non lasciare mai i loro locali per non rischiare di trovarseli occupati e dunque non riaverli più indietro.
La vicenda è nota all'ufficio servizi sociali di Merate (a farne cenno è stato lo stesso sindaco Robbiani nel corso della prima consulta dell'immigrazione). L'uomo, un muratore tunisino in un primo tempo viveva in centro Merate in Via Pascoli, nell'appartamento di un meratese che aveva dato in locazione alcuni locali per sopperire anche alle pressanti spese dovute alla cassa integrazione che si era trovato ad affrontare. Dopo i primi mesi regolari, con tanto di versamento della caparra, l'uomo inizia a non pagare fino a quando il proprietario avvia le procedure, lunghe, per lo sfratto. Il tunisino, con i tre figli a carico, si rivolge al comune per avere un sussidio e un'abitazione, vista la presenza dei minori. A Villa Guarnazzola, residenza di accoglienza temporanea a Cicognola in gestione all'associazione Sarepta, si libera un appartamento e la famiglia viene indirizzata lì. I 300-400 euro di affitto mensili vengono corrisposti dal comune per circa un paio di anni fino a quando l'atteggiamento dell'uomo (sembra non nuovo a questo comportamento e già noto ad altri comuni) e la sua continua inadempienza delle regole portano l'amministrazione a prendere i primi provvedimenti a cui l'extracee non sembra reagire in maniera dimessa. Anzi. Sono lo stesso sindaco Andrea Robbiani e l'assessore Emilio Zanmarchi a dover intervenire in maniera decisa quando l'uomo oppone le sue rimostranze a voce alta e con un atteggiamento discriminatorio verso le responsabili dell'ufficio servizi sociali. Messo di fronte all'obbligo di lasciare l'appartamento, l'extracee si prende qualche giorno di "vacanza" e vola in Tunisia dove sembra che abbia comunque sempre inviato denaro ai famigliari. Al suo ritorno trova la casa sbarrata e gli oggetti che si trovavano al suo interno accumulati in ordine in un angolo di Villa Guarnazzola. Non ci pensa due volte e armato di un piede di porco forza la serratura e sfonda la porta del suo vecchio appartamento. Con moglie e tre figli occupa l'abitazione, incurante che i locali avrebbero dovuto essere assegnati ad un'altra persona, una ragazza madre in una condizione famigliare molto difficile. Allertati dell'accaduto sindaco e assessore, oltre che constatare che i locali rimessi a nuovo in pochi giorni siano diventati già sudici e sporchi, hanno preso contatti con le autorità incaricate di questo tipo di interventi, per stilare anche gli eventuali capi di imputazione da contestare all'uomo in sede di giudizio. Ora il primo problema resta però recuperare l'appartamento.
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