
Valter Cogliati
240 Km in 6 giorni di cammino, per un viaggio sulla strada ma anche dentro se stesso in cui ha portato a conoscenza di tante persone il messaggio dell’Avis meratese. Il calchese Valter Cogliati è partito alla volta del Cammino di Santiago di Compostela con scarponi, zaino, gagliardetto dell’Associazione volontari italiani sangue, e tanta voglia di mettersi alla prova. E durante il percorso ha imparato tanto, e capito una cosa fondamentale della propria vita.

“Ci si rende conto di quanto si sia fortunati, si ha il tempo di pensare, riflettere. La fatica del cammino è una esperienza che ti cambia, nel mio caso l’ho vissuta in solitudine proprio per mettermi alla prova”. Già, perché Valter ha percorso un tratto del cammino che porta al celebre santuario nel mese di maggio, quando precipitazioni e temperature ben al di sotto della media stagionale hanno messo a dura prova la sua “missione”.

“Per me è stata la prima volta lungo il cammino, sono comunque una persona allenata. Procedevo a tappe di 35 – 40 Km al giorno, dormendo negli ostelli a disposizione di tutti. È bello poi ritrovare a Santiago, in cattedrale, alcune delle persone che hai incontrato durante il viaggio. È una esperienza che consiglio a tutti, e a mio parere vissuta da soli acquista ancora maggior forza”.

Magliette del gruppo meratese dell’Avis sono state donate ad ogni tappa del cammino.
“Una è stata donata a suor Cleofe, che l’ha appesa al soffitto in un salone dove i ricordi di chi è passato da lì ricoprono tutta la stanza. Ho voluto portare con me il messaggio del dono, della generosità che tutti i donatori Avis portano avanti”. Valter Cogliati è tornato da Santiago profondamente cambiato, consapevole che la vita è un privilegio che va vissuto al meglio delle nostre possibilità.
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