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Scritto Sabato 27 aprile 2013 alle 18:18

Comitato Acqua Pubblica: criticità per la 'newco'. ''Ecco qual è la nostra proposta''

La posta messa sul tavolo è quella di una gestione pubblica ed efficiente del servizio idrico integrato, che salvaguardi l'acqua dalle logiche del profitto e del mercato. Ma come arrivarci è ancora una partita tutta da giocare. A livello provinciale infatti le posizioni sono tutt'altro che unanimi e se la Brianza (meratese, casatese e oggionese) sembrerebbe essersi orientata in maniera compatta in direzione del cosiddetto "modello Olgiate Molgora" - che prevede un percorso in direzione di una newco inhouse - i lecchesi non sembrerebbero tanto disposti a estromettere totalmente dai giochi Idroservice e Lario Reti Holding, mentre Valsassina e Alto Lario non sembrerebbero aver ancora preso una posizione netta. Ma a complicare ulteriormente la situazione il Comitato Acqua Pubblica ha deciso di mettere in guardia i sindaci sulla strada della 'newco' che, seppur ritenuta la strada più apprezzabile tra quelle prese in considerazione dalla conferenza dei sindaci, non sarebbe al riparo da forti criticità. Secondo il comitato infatti la strada migliore resta quella dell'azienda speciale consortile di diritto pubblico, come si ricorderà "silurata" dai sindaci lo scorso mese di dicembre.

Non c'è che dire, quello del servizio idrico integrato sembra infatti un vero e proprio groviglio. Se infatti l'esito referendario sembrerebbe aver messo al riparo l'acqua dal cosiddetto decreto Ronchi, che prevedeva l'obbligo di messa a gara del servizio o di cessione ai privati di almeno il 40%, il percorso per definire come questo debba essere attuato concretamente finora è stato tutto in salita. La sentenza della Corte Costituzionale ha infatti bocciato il "modello lombardo" che prevedeva una scissione tra proprietà delle reti (Idrolario) ed erogatore (LRH). E da allora la provincia di Lecco è stata costretta a barcamenarsi tra due distinte società: Idrolario e LRH (da cui è stato scorporato il ramo idrico fatto confluire in Idroservice). Nell'ottobre 2010 l'a.ato aveva così deciso di affidare in via provvisoria il servizio a Idrolario, sprovvista di know-how e costretta ad appoggiarsi per bollettazione ed erogazione a Idroservice tramite un contratto che ha determinato non pochi problemi finanziari per Idrolario (emblematico il problema dei crediti Iva: Idrolario applica l'aliquota del 10% agli utenti e riceve fatture da Idroservice con aliquota del 21% che, sommata alle altre forniture, determina un consistente credito Iva che è ammesso in compensazione nella misura massima annua di 500 mila euro e pertanto tende ad aumentare). Al termine dell'affidamento provvisorio i sindaci sono ora chiamati a individuare il nuovo gestore che, seguendo il modello in house, dovrà avere alcuni requisiti tra cui quello del controllo analogo. Attualmente Idrolario è una società di primo livello (dotata di controllo analogo) ma non possiede il know-how, mentre Idroservice possiede il know-how ma non il controllo analogo (in quanto inserita nella holding). Per uscire dall'impasse e limitare lo spreco di risorse determinato dal doppio contratto societario la Brianza ha quindi deciso di perseguire la strada della newco in house che dovrebbe nascere dalla fusione di Idroservice in Idrolario. Ma secondo il comitato anche qui non mancherebbero i problemi: come dovrebbe infatti essere realizzato il trasferimento di Idroservice senza che nella nuova società partecipi anche LRH? E ancora, il "modello Olgiate Molgora" prevederebbe che la proprietà delle reti venga conferita all'ufficio d'ambito cosa che, secondo il comitato, non sarebbe possibile per legge. Per queste ed altre ragioni il comitato ha proposto un diverso percorso di affidamento del servizio idrico integrato che prevede la creazione di una società consortile di diritto pubblico.
Di seguito il comunicato del Comitato Acqua Pubblica e uno schema del modello da loro proposto:

 

PROPOSTA  PERCORSO  AFFIDAMENTO SIL

Come più volte ribadito in tutte  le  sedi, il “Comitato Lecchese per l’acqua pubblica e beni comuni” -aderente al Forum italiano  dei movimenti per l’acqua- considera l’affidamento all’azienda speciale consortile  la  forma di gestione più aderente all’esito referendario, in quanto ente di diritto pubblico che non ha come scopo il profitto, ma il servizio con le caratteristiche della trasparenza e dell’efficienza; inoltre  prevede  la partecipazione ed il controllo non solo tramite i consigli comunali, ma anche con l’istituzione di  organismi partecipativi.
Come apparso sugli organi di stampa, la conferenza dei Sindaci del meratese e del casatese ha proposto un percorso  per arrivare a  creare una “newco” in house. Pur apprezzando questa proposta che prevede un unico soggetto, partecipato direttamente dai Comuni, non possiamo non evidenziare in tale percorso due forti elementi di criticità:
1.    si prevede che  le reti vengono "cedute" ad un ente strumentale della Provincia. Ci chiediamo perché i Sindaci, e di conseguenza i cittadini, debbano rinunciare a questo bene ed in particolare alla sovranità su di esso anche in considerazione del futuro incerto  delle Province. Inoltre, facciamo rilevare che per legge non è possibile che l’azienda speciale dell’ufficio d’ambito sia proprietaria delle reti idriche.
2.    il percorso è molto tortuoso e, per l’ennesima volta, inutilmente costoso, per i vari adempimenti, riteniamo per questo motivo più congruo destinare tali risorse agli investimenti su reti e impianti, come più volte auspicato anche dai nostri amministratori .
Queste premesse ci hanno spinto ad elaborare, con l’aiuto fondamentale di alcuni  esperti, la proposta di percorso allegata alla presente, che porta ad un’unica azienda speciale consortile. Mettiamo a disposizione di tutti gli Amministratori tale proposta, auspicando che vogliano farla propria, dopo attenta valutazione dei contenuti e dei benefici, declinandola nei modi che riterranno più opportuni, affinché venga  presa in considerazione tra i percorsi possibili nella prossima conferenza dei Comuni.
Nel contempo richiamiamo l’attenzione di tutti cittadini, e li invitiamo a prendere visione  di tale proposta sul sito del comitato :
www.acquabenecomunelecco.weebly.com


Comitato Lecchese acqua pubblica e beni comuni
CLICCA QUI per visualizzare la proposta del Comitato
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