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Scritto Martedì 18 dicembre 2012 alle 19:05

Provincia: 78 progetti di affido famigliare in un anno per abusi e fragilità. Nel meratese 35 casi a tempo pieno e ''giudiziali''

Per le famiglie si tratta di un'opportunità di aprirsi a chi ha bisogno, di offrire un riparo a coloro che la vita fin da piccoli ha già messo di fronte a separazioni, maltrattamenti, abusi. Per i protagonisti l'affido è invece una speranza, una parentesi dove poter ritrovare un po' di serenità, riconciliandosi con gli affetti, le reti parentali e intraprendere un cammino verso un domani fatto di legami d'amore.


Ed è stato proprio il progetto "Affido famigliare: un percorso affidabile" il punto di partenza del servizio provinciale operativo dal 2008 negli ambiti distrettuali di Bellano, Lecco e Merate. Il servizio affidi è costituito da un gruppo tecnico e da un'équipe con lo scopo di progettare, verificare, valutare e realizzare le attività del progetto che si avvale della cooperativa Il Talento.
Per sensibilizzare su questo tema, che in alcune situazioni si fa dramma, da novembre 2008 ad aprile 2012 sono state organizzate 30 attività di promozione e di incontro con la popolazione. Un centinaio le famiglie che hanno partecipato ai 7 corsi "Per saperne di più". A questa fase preliminare hanno fatto seguito altre mirate per nuclei dichiaratisi disposti ad aprirsi all'affido. Da gennaio 2009 a maggio 2012 sono stati effettuati 60 percorsi di conoscenza di cui 35 con esito positivo per affidi a tempo pieno, 12 a tempo parziale mentre 13 si sono orientate per altri servizi.


Da gennaio a novembre 2012 sono stati eseguiti dall'équipe del servizio affidi provinciale 78 progetti nell'intera provincia. Ad oggi gli affidi in corso sono 67.
Le problematicità per le quali vengono attivate le procedure sono diverse, pur nella loro sempre profonda drammaticità.
Come si evince dal grafico la prima criticità è per problematiche psico-sociali di genitori che impediscono un'assistenza e una cura del fanciullo che sia serena e sicura. Ci sono poi i casi di maltrattamento, incuria e abbandono, seguiti dalla fragilità educativa del nucleo famigliare e infine dalle situazioni di abuso e violenza sessuale.


Stando alla normativa, la legge 149, l'affido si può protrarre fino a due anni, rinnovabili. Ma le complessità dei casi e anche le procedure, lunghe, per l'adottabilità generano affidi a lungo termine. Solo il 35,9% dei casi del 2012 ha avuto una durata inferiore ai 2 anni, il 20,5% si è prolungato tra i 2 e i 4 anni e il 43,6% una durata superiore ai 4 anni con casi che arrivano ai 15.
La netta prevalenza di progetti di affido di tipo giudiziale fa sorgere anche la necessità di ripensare l'affido così da porlo in un'ottica di prevenzione.
Per quanto riguarda i vari distretti nel 2012, i 35 casi del meratese sono stati prevalentemente a tempo pieno (23 contro 12) e di natura giudiziale (21 contro 14 consensuali).


L'affido rappresenta per il 63% l'alternativa all'inserimento in comunità.
Come dicevamo in apertura e, come dimostrato dalle testimonianze dei protagonisti, l'affido rappresenta un'opportunità per la famiglia di fare un'esperienza di accoglienza e supporto a fasce fragili, fragilissime della società. Opportunità che si rivela, dall'altro lato, vitale, unica e importantissima per il soggetto affidatario, reduce da un'esperienza difficile, a volte violenta e complicata della sua seppur giovane esistenza.
Reti affettive e parentali che si disgregano per poi rinascere e ripartire con nuovi obiettivi oppure che rimangono tali sulla carta e che nella pratica prendono altre strade. Tutto questo reso possibile dalle istituzioni e, come in questo caso, dal servizio provinciale dei tre ambiti distrettuali dove professionisti ed esperti mettono le loro competenze e le loro qualifiche a servizio della comunità.
S.V.
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