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Scritto Mercoledì 12 dicembre 2012 alle 22:14

Garlate: negata la residenza a chi vive in strutture ricettive

Il sindaco Giuseppe Conti
A chi dimora temporaneamente presso strutture ricettive presenti sul territorio comunale di Garlate non sarà più concessa la residenza in paese. Questa ordinanza, emessa dall’amministrazione comunale di Garlate e comunicata al Prefetto, vuole essere nelle intenzioni del sindaco Giuseppe Conti una sorta di “provocazione” nei confronti di un fenomeno che ha ormai assunto dimensioni preoccupanti in paese, e minaccia le risorse finanziarie di un comune che non raggiunge i 3.000 abitanti. È lo stesso primo cittadino a spiegare le motivazioni di una ordinanza tanto inusuale. “È capitato, anche recentemente, che in strutture ricettive presenti in paese vengano inviati, da parte dei servizi sociali di altri comuni anche fuori provincia, famiglie con difficoltà economiche che non possono permettersi la permanenza in abitazioni con il pagamento di un affitto. Queste strutture non sono abilitate a ricevere la presenza stanziale e duratura di persone, ma poi chi ci vive chiede la residenza qui e noi ci ritroviamo costretti a sostenere economicamente famiglie in gravi difficoltà economiche, cui spesso si aggiungono i costi per la presenza di minori. Sono convinto che questa possa essere una soluzione temporanea ad un problema, ma non si può pensare che con la residenza qui il nostro piccolo comune si sobbarchi tali costi. Di questo passo potrei ritrovarmi a dover scegliere se utilizzare il denaro pubblico per il sostegno agli anziani o per queste realtà, che derivano da situazioni “migrate” da altri comuni su loro stessa indicazione”. Da qui l’ordinanza – provocazione, per porre all’attenzione delle altre amministrazioni e della Prefettura il problema comune anche ad altri paesi. “Attualmente abbiamo in carico 1 minore, i costi per questo tipo di supporto sono elevati ed è necessario pensare una soluzione efficace e alternativa per risolvere questa situazione”. In un periodo caratterizzato da una crisi economica che non conosce tregua, l'appoggio a cittadini in difficoltà è sempre più un problema finanziario che i comuni non possono permettersi di accollarsi.
Per visualizzare il testo completo dell’ordinanza, clicca qui.
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