Scritto Venerdì 09 novembre 2012 alle 19:40
Il cambiamento è globale, l'occidente non è semplicemente
Gent. Terragni,
Mi permetta di condividere con lei alcune idee.
Ci troviamo all' inzio di un lungo processo di cambiamenti storici. Nella seconda metà del novecento il mondo si è trovato diviso su basi economiche, politiche e militari in due grandi blocchi, in cui ogni attore sullo scenario politico internazionale era vincolato nella sua azione dalla presenza dei due attori priamari: Stati Uniti e l'Unione Sovietica.
Oggi lo scenario post-guerra fredda ha modificato radicalmente questa situazione, la tentazione unipolare statunitense degli anni duemila si è conclusa con il fallimento della guerre in Afghanistan ed Iraq. Il mondo, intenso nel suo assetto politico internazionale, si trova all'inizio di una nuova era caratterizzata da una nuova tipologia di assetto: il multipolarismo. Gli attori che lei individua Cina, India, Brasile, Turchia, (ed aggiungerei se mi permette Russia) agiranno all'interno dello scenario politico ed economico multipolare sempre più al pari di altri attori storici, come per l'appunto Stati Uniti ed Europa. Ma nessuno di questi, agirà come attore predominante ancora per un lungo periodo. Il grande cambiamento è questo, e la crisi economica in Europa e negli Stati Uniti è uno degli elementi che porterà il mondo verso questo nuovo assetto.
Ciò non implica direttamente che Stati Uniti ed Europa smetteranno di svolgere un ruolo di significativa importanza all'interno dello scenario politico internazionale. Semplicemente gli Stati Uniti non agiranno più come attori egemoni e l'Europa, che non si è mai dotata di un sistema politico in grado di colmare il vuoto lasciato oggigiorno dagli USA, si troverà rilegata anch'essa ad essere un attore fra i tanti.
Dalla fine della guerra fredda ad oggi gli Stati Uniti non hanno saputo ripensare se stessi da attore vincitore in uno scenario bipolare ad attore egemone in uno scenario post-guerra fredda.
Il bipolarismo della guerra fredda, con le sue ideologie, rappresenta il passato, l'America di Bush con il suo tentativo unipolare rappresenta il passato. Il futuro però ci vedrà comunque presenti. Sarà caratterizzato da un assetto multipolare con diversi attori, fra cui sia Stati Uniti che l'Europa, continueranno a svolgeranno la loro parte. Saranno le modalità con cui si relazioneranno in questo nuovo mondo, con gli altri attori che lei individua,ad essere radicalmente diverse da quella che abbiamo visto in passato.
Cordialità,
Lorenzo Adorni
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