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Scritto Venerdì 07 settembre 2012 alle 09:27

Garlate: Piano studio, confronto sui tempi di approvazione


Il sindaco Giuseppe Conti e il vice sindaco Giuseppe Marincola


Non è stato tanto il contenuto del Piano per il diritto allo studio di Garlate ad essere oggetto di confronto tra maggioranza e minoranza nel corso del consiglio di mercoledì 5 settembre, quanto la “tempistica” della sua approvazione. Se da una parte infatti, per una precisa scelta dell’amministrazione comunale, il documento viene approvato prima dell’inizio dell’anno scolastico, dall’altra la minoranza lo ha giudicato per questo troppo generico e privo di sostanziali novità rispetto all’anno precedente. “Il pagamento del servizio mensa per i genitori cambierà, spariranno i blocchetti e si potranno utilizzare bollettini postali, bonifici, rid” ha spiegato il vice sindaco Giuseppe Marincola. “Ad ogni famiglia sono state poi consegnate le linee guida inerenti al trasporto scolastico, ad esempio se un ragazzo della scuola media torna a casa da solo dovrà essere presentata una dichiarazione in merito. Altra importante novità l’apertura del Punto gioco all’interno del cortile comunale e il mutuo per la realizzazione di 3 nuove aule e la palestra alla scuola primaria”. Nonostante l’adeguamento Istat dei costi per il trasporto scolastico e la mensa, non verrà richiesto nessun aumento alle famiglie e in 2 anni la contribuzione richiesta ai genitori sul totale degli impegni finanziari del comune è passata da più del 40% al 30%.
 “A settembre è difficile che gli insegnanti diano indicazioni precise sul piano allo studio, per questo in genere si approva il documento più avanti” ha osservato l’ex sindaco Maria Tammi. . Un accusa “rimandata al mittente” dal consigliere Mattia Morandi, che ha sottolineato come certi aspetti (costi e rette) debbano essere sottoscritti in tempi congrui con l’inizio dell’anno scolastico. Il sindaco ha concluso il confronto spiegando che “abbiamo mantenuto gli impegni presi investendo 700.000 euro in nuovi spazi e strutture educative, e sostenendo le attività didattiche e la partecipazione dei cittadini attraverso la consulta istruzione. Il progetto educativo è in mano agli insegnanti, noi abbiamo il compito di renderlo possibile attraverso gli stanziamenti di bilancio”. Il piano per il diritto allo studio è stato approvato con il voto contrario della minoranza.
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