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Scritto Mercoledì 16 maggio 2012 alle 17:46

Como: la GdF scopre frode fiscale per oltre 100 milioni di euro

Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Como sta dando esecuzione, gìà dalle prime ore della mattina, al sequestro di numerosi beni mobili e immobili intestati a due società e ai suoi due amministratori che sono indagati nell'ambito di una complessa attività di indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Como - P.M. Dott. Massimo Astori, che ha consentito di individuare un sistema di frode cosiddetta "carosello" in materia di IVA. I sequestri sono stati disposti dal Gip presso il Tribunale di Como, dott.ssa Nicoletta Cremona, e coinvolgono 11 conti correnti, 3 depositi titoli, 6 tra immobili e terreni dislocati in due province, 4 autoveicoli e partecipazioni societarie in 6 aziende, per un valore complessivo di circa 32 milioni di euro. E' stato applicato l'innovativo istituto del sequestro per equivalente, grazie al quale possono essere sottoposti a confisca anche beni non direttamente connessi al reato, ma che siano nella disponibilità dell'indagato. In caso di condanna, pertanto, i beni verranno confiscati ed acquisiti dall'erario. Sono state individuate, complessivamente, 23 società "cartiere" operanti a livello nazionale (Lazio, Campania, Toscana e Piemonte) che, nel periodo 2006/2010, attraverso la triangolazione con 5 società localizzate in altri stati UE (Spagna, Germania, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Cipro), hanno introdotto sul territorio italiano articoli di elettronica evadendo l'iva grazie al ricorso a fatture per operazioni inesistenti. Tale meccanismo, oltre ad aver determinato una colossale evasione fiscale, ha fortemente contribuito ad inquinare, il mercato nello specifico settore, poiché la vendita di prodotti con 2 l'IVA "lavata" mette fuori mercato gli operatori onesti che pagando l'imposta dovuta, si trovano a vendere i prodotti ad un prezzo maggiore. A beneficiare del sistema di frode sono state due aziende comasche che hanno annotato nella propria contabilità fatture false per oltre 100 milioni di euro, evadendo IVA e imposte dirette per complessivi 32 milioni di euro. Sono stati inoltre denunciati alla magistratura lariana 24 imprenditori per frode fiscale, emissione ed utilizzo di fatture false ed indebita compensazione di crediti IVA e sono state interessate dalle indagini altre 8 Procure della Repubblica competenti per territorio (Roma, Napoli, Santa Maria Capua Vetere, Nola, Tivoli, Pisa, Torino, Latina).
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