
L'ingresso della portineria del Mandic
Cittadella della Salute significa mettere assieme un progetto che vada incontro alle esigenze dell'ospedale, del distretto sanitario Asl e dei gestori dei servizi socio-sanitari. Non si parla, chiaramente, di interventi nello specifico settore sanitario. I lavori ai padiglioni proseguono in via del tutto indipendente. Ci sono invece per quanto riguarda il Mandic criticità da rimuovere nel campo della viabilità interna e esterna e dei parcheggi. Problemi reali dunque che interessano le migliaia di persone che ogni giorno raggiungono il presidio ospedaliero. L'Asl, dal canto suo, ha abbandonato l'idea di realizzare in forma autonoma la nuova sede del distretto e ha quindi la necessità di trovare una soluzione alternativa per portare all'esterno dell'area ospedaliera le attività distrettuali che attualmente eroga attraverso l'utilizzo di tre diverse strutture all'interno del presidio per un totale di oltre 2mila metri quadrati e di una quarta sede esterna. Per l'Asl, dunque la Cittadella può rappresentare l'occasione di concentrare in un'unica palazzina di 1.500-2.000 mq. tutti i servizi compresi quelli erogati dal distretto di Cernusco. In modo che il cittadino parcheggiata l'auto nelle aree sotterranee, in parte esistenti e in parte da realizzare fino sotto i padiglioni ospedalieri possa risolvere le proprie necessità di natura socio-assistenziale e sanitaria in un unico polo. Polo che deve consentire a Asl, A.O. e Enti preposti ai servizi sociali e socio-sanitari di erogare le prestazioni relative alla "Continuità assistenziale" o "medicina territoriale per ottemperare in futuro alle indicazioni del Piano Socio-Sanitario regionale (Pssr). Tutte queste ragioni messe assieme formano la "Cittadella della Salute". Più nel dettaglio.
OSPEDALE. Le aspettative dei vertici aziendali per dare vita a un "Mandic moderno" sono: a) lo spostamento all'esterno del perimetro ospedaliero delle funzioni distrettuali espletate dall'Asl; b) la realizzazione di percorsi veicolari e pedonali differenziati tra pubblico e emergenza (i dipendenti dispongono già dell'ingresso autonomo di Via San Vincenzo); c) il superamento della portineria attuale, che risale agli anni sessanta da sostituire con prestazioni moderne di accoglienza espletate nella hall d'ingresso raggiungibile dai parcheggi sotterranei; d) la realizzazione di parcheggi interrati per il personale gli utenti e i visitatori (le necessità per il personale ospedaliero sono di circa 500 posteggi più 120 in media occupati da mezzi dell'A.O. e dell'Asl e altri 60 riservati a categorie protette, dializzati e disabili). Nel progetto poi devono rientrare i servizi oggi erogati nella struttura di Via Parini, la Neuropsichiatria infantile, il Centro diurno e il Centro psico-sociale. Nell'area della continuità assistenziale possono trovare posto il Centro prelievi e il centro per la terapia anticoagulante (TAO) collocati ora al piano terra del padiglione Villa su una superficie di 600 mq. e il Centro trasfusionale posto nei vecchi capannoni Airoldi Fossati. Sempre all'interno del progetto si pensa a un'area per la ristorazione per il presidio ma aperta anche agli esterni, un'esigenza fondamentale per un ospedale moderno, in particolare per l'area materno-infantile. Infine è da confermare la previsione dell'asilo nido sia per i dipendenti sia per "coprire" eventuali fabbisogni del territorio comunale. Spazi idonei possono essere recuperati per le associazioni di volontariato e i gruppi di aiuto e sostegno ai malati e ai loro parenti, servizi come edicola e banca, una struttura di accoglienza per i parenti dei ricoverati, un luogo da adibire a riunioni scientifiche dato che l'attuale aula del Mandic è insufficiente come capienza a risorse tecnologiche, una palestra pre-parto alternativa a quella attuale ricavata nel capannone Airoldi.
ASL. La necessità come dicevamo è di concentrare in un solo polo tutti i servizi oggi erogati da strutture poste impropriamente dentro il perimetro ospedaliero e da strutture esterne come il distretto di Cernusco. L'Asl svolge un ruolo importante come "finanziatore" continuativo del progetto della Cittadella in quanto verserebbe per l'uso della palazzina dedicata un canone annuo d'affitto stimato in misura grossolana in 100-150mila euro l'anno.
MEDICINA TERRITORIALE E CONTINUITA' ASSISTENZIALE. Per realizzare gli obiettivi del Piano Socio Sanitario regionale (Pssr) occorre realizzare una struttura di accoglienza dotata di ambulatori e posti letto, aperta 24 ore su 24 da affidare, possibilmente, ai medici di medicina generale, posta in contiguità col presidio ospedaliero. Il servizio, oltre a garantire la normale "mission" ai medici di base acquisisce un ruolo nella gestione di pazienti a basso profilo assistenziale e di cura ma che non sono ancora in condizioni di tornare al proprio domicilio. All'interno di questa struttura possono trovare posto il Centro Unico di Prenotazione (CUP), l'area prelievi e l'ambulatorio TAO, prestazioni fortemente orientate al territorio. Sarebbero così operativi percorsi e protocolli di accesso rapido alla diagnostica e verso la specialistica ambulatoriale al fine di garantire una rapida risposta ai quesiti clinici senza il ricorso al regime di degenza ordinaria né di accesso improprio al pronto soccorso. E poiché tale struttura come dicevamo dovrebbe restare operativa H 24 andrebbe ripensato per intero il servizio di guardia medica.
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