Sono Alessandro Fontana, il 24/06/10 ho avuto un incidente a Monte Marenzo con il motorino e sono arrivato all'ospedale A. Manzoni di Lecco in gravi condizioni. Mi hanno riscontrato una lacerazione al fegato, il polmone perforato in tre punti, un forte trauma alla milza, alcune costole fratturate e l'apertura di due vertebre. Mi hanno ricoverato in neuro rianimazione e tenuto sedato per dieci giorni,durante i quali potevo percepire rumori e suoni, anche se non riuscivo a capire cosa stesse succedendo intorno a me.
Al risveglio mi hanno riferito la gravità delle mie condizioni di salute e che avrei dovuto subire un intervento alla spina dorsale molto delicato: se l'intervento non fosse riuscito, sarei rimasto paralizzato per tutto il resto della mia vita. L'intervento è andato bene ma avevo ancora gli organi addominali a rischio; facendo poi una tac di controllo mi hanno riscontrato la frattura di entrambe le mani. I giorni trascorsi a letto con drenaggio, flebo, sondino e le mani ingessate sono stati dolorosi e in seguito noiosi. Ho cominciato a stare bene quando, con molta fatica, sono riuscito a sedermi a bordo letto e a appoggiare i piedi a terra.
Oggi 25/07/10 alle ore 12 vengo dimesso dall'ospedale: devo portare per tre mesi il corsetto, per sei mesi non posso né fumare né bere alcolici e devo seguire una alimentazione particolare. Mi ritengo fortunato a essere qui per poter raccontare questa storia; l'appello che posso fare è uno solo: a farsi male ci vuole un soffio, a guarire se tutto va per il meglio come è successo a me, ci vuole tempo e molta pazienza.
Un ringraziamento al dottor Giovanni Molinari e alla dott.ssa Elisa Materazzo, che mi hanno soccorso per primo sulla strada .
Ringrazio l’équipe medica del reparto di neuro rianimazione e neuro scienze settore 2. Un grazie di cuore al dottor Orazio Arena, che mi ha rimesso in piedi, alle dottoresse Crespi e Vismara, a tutto il personale infermieristico, in particolare Giacomo che mi ha sopportato pazientemente e mi ha risollevato il morale, ai miei familiari che mi hanno assistito giorno e notte e a tutte le persone che mi sono state vicine, e alla comunità di Monte Marenzo che ha pregato per me.