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Scritto Domenica 20 novembre 2011 alle 16:12

Lecco: il diabete e i problemi connessi alla ''malattia''

La dottoressa Maria Folsi, direttore medico del Manzoni di Lecco e Dino Secomandi, consigliere Agd Lecco

'Diabetes Day' è l'iniziativa di sensibilizzazione, organizzata dall'Agd Lecco onlus e finanziata dalla Fondazione della Provincia di Lecco onlus e dal fondo 'Dino Monti', che ha l'obiettivo di far conoscere il diabete al fine di rendere sereno l'inserimento del bambino diabetico nella scuola e nei gruppi sportivi e la gestione delle problematiche connesse alla malattia.
Sabato 19 novembre , il corso informativo si è tenuto nell'aula bianca dell'ospedale Manzoni di Lecco. Sono intervenuti per sottolineare l'importanza dell'argomento la dottoressa Maria Folsi, direttore medico dell'ospedale Manzoni di Lecco, Dino Secomandi, consigliere dell'Adg Lecco e il dottor Luciano Beccaria, primario di Pediatria al Manzoni.

Il dottor Luciano Beccaria, primario di Pediatria dell'ospedale Manzoni di Lecco e due ragazze che hanno testimoniato
la loro esperienza con il diabete: Anna e Camilla del liceo G.B. Grassi di Lecco

"Il diabete è la più frequente endocrinopatia nell'età pediatrica e una delle più frequenti malattie croniche" ha esordito il dottor Beccaria "Comporta la distruzione di specifiche cellule nel pancreas, quelle preposte a regolare il livello degli zuccheri nel sangue, l'insulina. Ogni anno ci sono 84 nuovi casi ogni milione di persone e sono 250.000 le persone affette da diabete, l'incidenza è in aumento e ne sono colpiti bambini sempre più piccoli".
Una malattia " silenziosa" da monitorare giorno per giorno per ridurre al minimo ipoglicemie e iperglicemie avvalendosi della terapia insulinica, del controllo alimentare e dell'esercizio fisico.
"L'ipoglicemia è causata da un basso livello di zuccheri nel sangue ( < 70 mg/ dL) e ha come sintomi sudorazione, pallore, senso di fame, stanchezza fino a situazioni di particolare gravità, quali la perdita di coscienza e il coma" ha continuato il primario di Pediatria "La risposta immediata, salvo i casi più gravi, è l'interruzione dell'attività fisica e la somministrazione di zuccheri, che dovrebbe essere sufficiente, nel caso in cui non lo fosse va somministrata una o mezza fiala di glucagone, un ormone che determina un innalzamento glicemico"mentre" L'iperglicemia ( glucosio > 300 mg/ dL) dà come sintomi la sete e la necessità di urinare spesso, solitamente porta a complicanze non nell'immediato, ma croniche dopo molti anni".
Proprio la necessità di essere costantemente monitorati può portare a difficoltà nel vivere momenti della vita scolastica, uno su tutti le gite scolastiche. Non va scoraggiata la partecipazione del bambino con diabete, escludendolo, e se questo è troppo piccolo per autogestirsi con la terapia insulinica, l'alternativa a rimanere a casa diventa essere seguito dalla madre o dal personale docente. Pochi problemi dovrebbe comportare l'attività fisica a condizione che non sia troppo intensa e inusuale per evitare ipoglicemie.
Anche l'alimentazione, la refezione scolastica, è molto simile a quella dei bambini non diabetici, con più carboidrati e da dosare accuratamente proteine e grassi.


A scuola non dovrebbero mancare: luoghi idonei dove fare l'insulina, scorte di zuccheri, una fiala di glucagone e numeri utili i personale sanitario a cui rivolgersi.
Sono intervenute a raccontare la loro convivenza con il diabete due ragazze del liceo G.B Grassi di Lecco: Camilla e Anna.
Il diabete è un avversario a cui si può tener testa con l' informazione e senza pregiudizi, questo il senso della giornata e del messaggio dell' Adg Lecco. Chi volesse dare un contributo concreto all'associazione può consultare il sito www.adglecco.com.
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