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Scritto Sabato 01 ottobre 2011 alle 17:27

TENEREZZA DI STATO: A LECCO I PREFETTI SI RACCONTANO E  LE AUTO BLU SBADIGLIANO

Ieri a Lecco nel bellissimo salone dell'altrettanto bellissimo palazzo dell'Economia -  che il lavoro lecchese merita al di là di ogni ragionevole dubbio, soldi spesi benissimo una volta tanto in periferia e non nel congestionato centro cittadino anche se tardi perché i principali frequentatori della rilucente location sono ormai quasi solo le linee internet  con mittenti gli studi professionali - si è tenuto un convegno inutile,  riservato e frequentato dai soliti noti e neppure da tutti. Si rievocava la figura dei "Prefetti nell'Italia Unita". Dotti interventi e grandi sbadigli. Nulla di offensivo, ma tanto di superfluo. Fuori il solito e dovuto spiegamento di forze dell'ordine a tutelare chi non corre alcun pericolo, indifferenza generale a parte. E le solite auto blu - quelle si pericolose! - a rispecchiarsi nell'azzurro del cielo. Si aspettava Maroni che non è venuto. Si aspettava Lupi che ha dato forfait.  Boscagli c'era, ma lui non manca mai. Assenti le star si è spenta la luce e al Prefetto di Lecco dott. Marco Valentini non è rimasto che mandare giù il boccone amaro delle diserzioni eccellenti. Ma che si aspettava?  Gente che non sa quante settimane resterà ancora al Governo mica può preoccuparsi dei trascorsi gloriosi di una figura che nella visione popolare altri non era che la mano ferrea e un pochino ottusa dello Stato in periferia. Ed ecco che nei giorni in cui Colaninno finge di essersi innamorato della  Moto Guzzi in quel di Mandello solo perché le vendite hanno un'impennata e la signora Rossana Podestà viene malamente cacciata indietro, da cristianissimi medici italioti, dal capezzale ove sta spirando Walter Bonatti, il compagno di una vita non matrimonializzata, ecco un diligente e professionale Prefetto pro tempore che presenzia a un convegno che si tiene nella città ove egli rappresenta lo Stato che cerca di spiegare le origini della sua figura istituzionale rievocandone il passato quando nel presente non riesce,  perché non vuole,  a spiegare ai tantissimi italiani  - al cui servizio egli è  - le ragioni per le quali le auto blu fanno quello che vogliono sulle strade del lecchese in violazione alle norme di legge. Prefetto Valentini facciamolo in quel bellissimo salone un bel convegno dal titolo "Le auto blu nell'Italia prepotente" e vedrà che farà il pieno di partecipanti. Io mi propongo da subito come suo interlocutore sulla materia. Sarà il mio contributo di comune cittadino indignato, ma non preconcetto. E mi farebbe un grande piacere se al termine del suo intervento i "suoi" concittadini l'applaudissero. Applausi veri, applausi sinceri e soprattutto attuali.
Alberico Fumagalli
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