
Le anticipazioni di stampa – che raramente sbagliano – dicono che il Governo fonderà l’ennesima manovra urgente per combattere la speculazione finanziaria internazionale e accelerare il pareggio di bilancio sulla “ proscrizione” dei contribuenti che denunciano al fisco un reddito personale superiore ai 90.000 euro. Se sarà davvero così sotto le mentite spoglie di un contributo di solidarietà saranno ancora una volta colpiti i contribuenti più corretti, coloro che producono ricchezza e la dichiarano al Fisco anno dopo anno, consapevoli del dovere di partecipare alle spese dello Stato. In un Paese ove evasione ed elusione fiscale scandiscono ogni minuto della giornata al Nord come al Centro e al Sud sarebbe questa l’azione di un governo stupido e ladro cui il Parlamento darà acquiescenza non per senso di responsabilità, ma per comoda miopia e potere passare almeno l’ultima settimana di agosto al mare. Nessuna decisione corretta ed equa potrà mai essere presa prima di sconfiggere l’evasione fiscale e questa malattia degenerativa la si vince solo con iniezioni letali di sanzioni personali e patrimoniali. Chi evade va immediatamente in galera e la sua azienda è sequestrata e rivenduta. Quando esce dalla galera troverà lavoro presso un sostituto d’imposta. Ma prima di introdurre questo stato di guerra permanente lo Stato deve dimagrire e approvare una rivoluzione fiscale che entri in vigore non prima di 24/36 mesi e che si fondi su una sola aliquota proporzionale sia essa fiscale che previdenziale in modo che alle imprese e ai cittadini non venga prelevato più del 35% del reddito. Irpef al 20% e inps al 15% e chi a questo punto evade anche solo un cent galera e spogliazione del bene che ha prodotto il reddito occultato. Se il Pil nella sua interezza emergerà lo Stato manterrà e incrementerà il gettito e si libererà una tale massa di denaro da investire nel privato con riflessi anche di mecenatismo nel pubblico. Oggi il privato investe con i frutti del nero, facciamo in modo che investa con i frutti del reddito dichiarato, ma non falcidiato dal fisco. Utopia? Proviamo a essere durissimi, nell’assoluta libertà dei comportamenti , ma con la certezza inequivoca di una pena rapida e tutta da scontare. L’evasione è la sorella gemella della mafia. Proviamo a fare una buona legge ( saremo in grado di farne UNA davvero buona no ? ) e vincoliamo il suo testo alla immodificabilità per i prossimi 100 anni. Io dico che ce la possiamo fare e il governo che fa una legge del genere le elezioni non le perde più perché il Paese ritroverà fiducia e voglia di ripartire. Garantito. Questo governo è miope, ma le opposizioni hanno la cataratta perché pronunciano parole vuote e andassero al governo si comporterebbero più o meno allo stesso modo. Mai come in questi ultimi anni vedo un Parlamento ove brulicano inetti e incompetenti la cui unica eccellenza è quella di votare testi che non leggono e se leggono mal comprendono. Colpire con un’addizionale che si perderà in fretta nello stagno di milioni di euro spesi male e bruciati da venti internazionali incontrollabili non serve a niente, punisce una infinitesimale minoranza della platea dei contribuenti – forse l’1% o poco più – e avrà quale esasperata conseguenza che i pochissimi contribuenti colpiti anche sulla guancia destra dopo avere pagato le tasse con la sinistra ripagheranno lo Stato recuperando immediatamente il maltolto con un bel nero compensativo ancora prima di presentare il modello Unico 2012. Stupidi e ladri. Esattamente come lo sono in materia di legislazione del lavoro, in questo spalleggiati da sindacati che hanno la sclerosi multipla. Per eliminare dal vocabolario la voce “ licenziamento”, rinunciano volentieri ex ante alla voce “ assunzione “. Sono geni, nient’altro che geni.
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