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Scritto Lunedì 01 agosto 2011 alle 21:35

Merate: Robbiani non ha tradito le ''origini''. Il Pgt adottato limita il consumo di suolo

Che lo strumento di gestione del territorio, dal Piano di fabbricazione al Piano regolatore, fosse anche un'arma per fare cassa non è una novità. In genere gli introiti finanziavano le spese in conto capitale ma in qualche caso, recentemente, sono serviti a "coprire" buchi fra le spese correnti. I drastici e reiterati tagli ai trasferimenti offrono ancor più carburante a quanti sostengono che il Piano di Governo del Territorio, introdotto con la legge 12, debba servire ad ottenere opere pubbliche attraverso gli standard qualitativi visto che minori risorse e Patto di stabilità bloccano gli investimenti. Non è stata questa la filosofia del Pgt di Merate, che l'aula ha adottato giovedì scorso con l'astensione di Merate Futura e il voto contrario di Insieme per Merate, centrosinistra. La maggioranza Pdl-Lega ha seguito un'altra direzione: quella di acquisire al patrimonio pubblico le aree di pregio della città al fine di, per così dire, "metterle in sicurezza". Perché non vero come spesso si dice anche per motivare l'opposizione ai nuovi Plis, che bastano i vincoli. I vincoli bastano finchè restano vigenti. Ma una futura maggioranza potrebbe toglierli e attraverso una variante al Pgt cambiare la destinazione d'uso di queste aree. Lo si può fare anche con un'area di proprietà, beninteso. Ma è un'operazione tutta interna al bilancio pubblico, che non risente di influenze e pressioni esogene. Dunque se il nuovo piano non è stato studiato in funzione dei Parchi Agricoli urbani (Pau), peraltro rientrati, è stato però pensato per ottenere alla proprietà collettiva i terreni posti in zone strategiche, come quella individuata come Pau che si estende dal polo scolastico superiore fino all'Auchan. O la retta che da Vizzago sale fino al Sic di Sartirana.

E' un buon piano? Naturalmente dipende dagli angoli di osservazione. Aldo Castelli è da almeno due decenni che si preoccupa dell'invecchiamento della popolazione, ritenendo ciò un fattore negativo per la città. E per questo ha sollecitato l'inserimento di edilizia convenzionata in tutti gli ambiti. Cesare Perego, che con Castelli si è speso molto collaborando con l'assessore Andrea Valli alla messa a punto del piano, ha criticato il cambio d'uso del terreno pubblico di Via Pertini e l'ambito di trasformazione di Cassina, respinto dalla maggioranza di centrosinistra che varò il Pgt vigente. Ma nonostante qualche mal di pancia sull'imponente intervento di riqualificazione del comparto ex Diana e il voto comunque contrario non è parso particolarmente critico. Lo stesso ex sindaco Giovanni Battista Albani si è soffermato più sul mancato inserimento dei 4 kmq nel parco Adda Nord, come aveva stabilito la sua maggioranza (l'ampliamento è stato poi bocciato in primavera dal nuovo vertice di centrodestra del Parco) che su aspetti specifici di questo Pgt, limitandosi a sostenere che il contenimento del consumo del suolo è ancora insufficiente. Ma la pur modesta critica andrebbe senza indugio ribaltata proprio sul Prg vigente la cui variante generale avviata dalla maggioranza di centrodestra guidata da Dario Perego è stata poi approvata da Albani sia pure con dolorose sforbiciate nella fascia nord "sfruttando" il corridoio ecologico. Nella sostanza è difficile sostenere che passando dai banchi della minoranza a quello più alto di Primo cittadino Andrea Robbiani abbia cambiato opinione. Sosteneva allora la necessità di contenere il consumo di suolo ai minimi termini ed è ciò che ha fatto con questo Pgt, sfidando, presumibilmente anche qualche opposizione interna. Sfregi al territorio, come se ne sono visti soprattutto dal Vedù fino a Sartirana lungo l'asse via Bianchi via don Consonni per i prossimi 5 anni non ce ne saranno. E questo lo si può gia considerare un gran bel risultato.

Claudio Brambilla
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