COSA PREVEDE:
Il Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza - istituito dall'articolo 105-bis del decreto-legge n. 34/2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 77/2020 - è stato incrementato con tre milioni di euro del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità.
Grazie ai 3 milioni di euro di dotazione e l'arrivo della circolare dell'Inps dell'8 novembre n° 166/2021, che ne decreta l'operatività, finalmente può partire il "reddito di libertà" per le donne vittime di violenza.
La misura sostiene prioritariamente le spese per assicurare l'autonomia abitativa e la riacquisizione dell'autonomia personale e il percorso scolastico e formativo dei figli minori
Nel dettaglio la disciplina del Reddito di Libertà, specificando i requisiti di accesso al beneficio, il regime fiscale e le compatibilità con altre misure di sostegno come il Reddito di Cittadinanza o altri sussidi economici anche di altra natura (REM, NASpI, Cassa Integrazione Guadagni, ANF, ecc.).
Ecco i requisiti e le modalità di accesso:
- le istruzioni per la concessione del reddito di libertà, che vuole favorire percorsi di autonomia e di emancipazione per le donne vittime di violenza, senza figli o con figli minori, in condizione di particolare vulnerabilità o di povertà, attraverso l'indipendenza economica.
- Il reddito di libertà è riconosciuto dall'Inps con un contributo nella misura massima di 400 euro mensili pro capite, in un'unica soluzione per massimo dodici mesi, entro il limite delle risorse assegnate a ciascuna regione o provincia autonoma.
A chi è destinato:
- É destinato alle donne seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza,
- il contributo è finalizzato a sostenere prioritariamente le spese per l'autonomia abitativa e personale, il percorso scolastico e formativo di eventuali figli e figlie minori. Destinatarie sono le donne residenti nel territorio italiano che siano cittadine italiane o comunitarie oppure, in caso di cittadine di Stato extracomunitario, in possesso di regolare permesso.