Scritto Mercoledì 13 luglio 2011 alle 18:26
E Signorelli disse: via la stampa. Assemblea segreta, porte chiuse
Prosegue il tentativo di negare l'accesso ai giornalisti alle assemblee dei soci. A sollevare la questione era già stato Carlo Signorelli, in qualità di sindaco di Perledo, nel corso dell'assemblea del 1° luglio: "Presidente Buzzi, non mi vede d'accordo la presenza in questa sala di giornalisti, poiché Idrolario è una società di diritto privato l'ingresso dovrebbe essere consentito esclusivamente ai soci". Ermanno Buzzi aveva replicato: "Per quanto mi riguarda i giornalisti hanno tutto il diritto di stare qui, in quanto Idrolario, pur essendo di diritto privato, è una società totalmente pubblica".
Un copione analogo è andato in scena ieri, l'addetto stampa ha infatti spiegato che sebbene il presidente Buzzi (di fatto ancora in carica) avesse dato disposizioni per consentire l'accesso ai giornalisti, a livello dirigenziale non tutti erano del medesimo avviso e che pertanto l'accesso o meno sarebbe stato messo ai voti. Ieri sera data l'esigua presenza (10 sindaci) nessuno ha espresso parere contrario e quindi la stampa è rimasta in sala, vedremo se accadrà la stessa cosa in occasione dell'assemblea (ben più calda) del 22.
Una chiosa è inevitabile: è proprio vero che il buon senso non discende dalla laurea. Nemmeno se di lauree se ne hanno due. Sarà pure una società di diritto privato ma Idrolario Srl è al 100% dei Comuni e pertanto il sottoscritto che è nato e risiede a Merate da 57 anni crede di essere possessore dello 0.002% delle quote della società a responsabilità limitata. Se è vero come è vero che il Comune è la sintesi istituzionale dei residenti. Esattamente come le banche popolari. Del resto basta possedere un’azione Fiat per partecipare alle assemblee. Insomma, senza farla lunga. Signorelli scenda dal piedestallo che cittadino comune era e cittadino comune tornerà. Se ha qualcosa da nascondere lasci fuori la stampa, viceversa spalanchi le porte. Certo che se un esponente del Popolo della Libertà impedisce alla libera stampa di seguire assemblee di aziende pubbliche al 100% c’è da finire sotto il tavolo dal ridere quando il suo “capo” agita lo spettro dei comunisti. Ma va la Signorelli. . . .
C.B.
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