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Scritto Mercoledì 02 giugno 2021 alle 14:49

Robbiate: il messaggio di fraternità di don Carlo Gnocchi ricordato nella Messa con i Comuni, gli Alpini e tutte le Associazioni

É stato un 2 giugno diverso dal solito quello celebrato oggi a Robbiate, festeggiato di concerto con i comuni di Paderno d'Adda e Verderio. Dopo la piccola cerimonia introduttiva tenutasi dinnanzi al monumento degli Alpini, infatti, le autorità, le penne nere e i rappresentanti delle associazioni si sono riuniti nello spazio situato di fronte alla Casa delle Associazioni, in largo Papa Luciani.


I sindaci Gianpaolo Torchio, Daniele Villa e Roberto Manega



A sinistra don Enzo Barbante

La ricorrenza della Festa della Repubblica è stata occasione per commemorare anche gli 11 anni dall'apertura della sede dei sodalizi robbiatesi, il cui taglio del nastro è avvenuto il 2 giugno del 2010, e i 65 anni dalla morte di Beato Don Carlo Gnocchi, a cui l'edificio è intitolato. A presiedere la Messa Solenne è stato proprio don Enzo Barbante, presidente della Fondazione dedicata a don Gnocchi, che porta avanti il messaggio del sacerdote, che per una vita ha vissuto  tra la gente promuovendo la solidarietà e la fraternità. Ad allietare la Messa sono stati i canti e le note dei membri della "Schola Cantorum" parrocchiale di Robbiate che, guidati dal Maestro Fabio Pagnoncelli, hanno animato la celebrazione.




Don Enzo, coadiuvato da don Paolo, don Antonio e don Emanuele, si è detto emozionato per l'invito ricevuto e contento di poter celebrare la Messa, iniziativa nata su proposta del presidente della sezione lecchese dell'Associazione Nazionale Alpini, Marco Magni. All'appello di Magni hanno risposto di buon grado le penne nere del territorio: presenti, infatti, oltre a Robbiate, Paderno e Verderio anche gli alpini di Brivio, del Monte San Genesio e di altre sezioni.

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Ed è stato proprio all'importanza dello spirito che da sempre guida gli Alpini che don Enzo Barbante ha dedicato la prima parte dell'omelia: "L'esperienza vissuta nel corpo degli Alpini si allarga ed abbraccia altre comunità" ha esordito, dicendosi grato per la presenza dei rappresentanti delle istituzioni del territorio, segno di cura e di attenzione. "A volte può essere faticoso servire, altre volte ci ricorda il dolore della guerra e la paura provata nel mettere a repentaglio la propria vita per qualcosa, ma oggi si trasforma in una esperienza di comunità, capace di incidere sul territorio e di valorizzare quella che, da semplice convivenza, si trasforma in vera fraternità". Spesso, ha proseguito il sacerdote, da un vissuto negativo e segnato dal male fioriscono esperienze positive, come è accaduto alle penne nere, che con il loro modo di vivere sono in grado di trasmettere la fraternità che da sempre li contraddistingue.



Il presidente dell'ANA di Lecco Marco Magni

"Quando c'è bisogno, si sa che si può contare su di loro, perchè sono guidati da uno spirito che li porta a mettersi al servizio del prossimo. Non solo quando c'è necessità gli Alpini arrivano, ma lasciano le cose migliori di come le hanno trovate". Proseguendo nella predica, don Enzo ha citato la figura di Don Gnocchi, un riferimento importante e prezioso, poichè la sua testimonianza non è solo quella di un sacerdote, ma di un fratello che ha condiviso con la gente la pesantezza degli scarponi, il desiderio di donarsi agli altri e di saper cogliere il meglio dal male della guerra. Soffermandosi sul significato della parola 'libertà', il prete ha ricordato che l'unico modo per essere liberi è mettersi al servizio degli altri: "Non basta fare la repubblica per essere a posto, ma la libertà va giocata ogni giorno, messa in pratica quotidianamente, e costa sacrificio". "Come ci ha insegnato don Gnocchi" ha concluso "sono tante le opportunità per scoprire come dare valore alla nostra vita, chiedendoci sempre cosa possiamo trarre di bello dal male e dal dolore".

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Prima della benedizione solenne, il presidente dell'ANA Magni ha invitato il primo cittadino di Robbiate, Daniele Villa, ad intervenire. Ringraziando per prima cosa i presenti, ha detto di aver accolto con entusiasmo la proposta degli Alpini. "É significativo per me festeggiare la nascita della Repubblica ricordando don Carlo, a cui abbiamo voluto dedicare la palazzina delle associazioni. Don Gnocchi era conosciuto come un "apostolo della carità", e ci ricorda l'importanza di continuare a lottare e a trasmettere questi valori ai giovani, invitandoli sempre a mettersi al servizio del paese". Chiudendo il suo discorso, il sindaco Villa ha citato Oscar Luigi Scalfaro: "Dico sempre che la costituzione chiede di es sere amata, e per essere amata ha bisogno di essere conosciuta. Bisogna poter sentire che quelle parole scritte rappresentano la vita mia, delle persone che mi sono care, delle persone che mi sono contro, la vita di ciascuno".





Lo stesso Marco Magni ha preso poi parola per ringraziare i presenti, ricordando che la cerimonia per il decennale della casa delle associazioni era in programma per l'anno scorso ma l'emergenza Covid ne ha impedito lo svolgimento. "Sono sempre contento di vedere le autorità, perchè significa che sono vicini alla gente" ha detto, soffermandosi sull'importanza della figura di don Carlo Gnocchi quale "imprenditore della carità", da sempre accanto agli Alpini.
La mattinata di celebrazioni si è chiusa con la benedizione della Casa delle Associazioni.
G.Co.
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