Cornate. Clima di grande commozione domenica mattina per la consegna delle benemerenze cittadine. La cerimonia si è tenuta a Colnago in Villa Sandroni, in concomitanza con le celebrazioni per la Festa della Liberazione. La mattina si è infatti aperta con l’inno d’Italia e l’alzabandiera. Presente tutta la Giunta e i premiati. Non è stato consentito l’accesso al pubblico in ottemperanza alle norme anti-assembramento per la pandemia. Il sindaco Felice Colombo ha fatto il discorso iniziale dedicato alla ricorrenza del 25 Aprile, ricordando il sacrificio di allora e collegandolo a quello che non solo l’Italia, ma tutto il mondo sta affrontando in questo momento.

“Il modo migliore per rendere la giusta memoria a coloro che ci hanno restituito la libertà – ha detto – è ricordare il suo valore e ora come allora avviarsi verso la ricostruzione. Una ricostruzione che probabilmente sarà per certi versi più dura del dopoguerra perché stiamo affrontando un problema sanitario di livello mondiale. Ma è mantenendo salde le promesse fatte e col cuore coloro che ci hanno lasciati, che potremo risollevarci: ognuno dovrà fare la propria parte, sperando che le politiche dei personalismi non abbiano la meglio sul bene di tutti. Anche per questo dobbiamo impegnarci tutti”.

Quindi l’assessore Annamaria Arlati ha dato il via alla cerimonia delle Benemerenze vera e propria introducendo il primo riconoscimento. In un certo senso i più toccante: non solo perché alla memoria, ma perché alla memoria di qualcuno che tutti i presenti conoscevano personalmente: l’assessore Luca Gerlinzani. In suo ricordo ha parlato il sindaco Colombo e anche il vicesindaco Antonio Viganò, visibilmente commosso, quindi il senatore Emanuele Pellegrini e il consigliere regionale Alessandro Corbetta compagni di partito della Lega Nord della quale Gerlinzani era rappresentante in Giunta.

“Al di là della politica – ha detto il senatore – Luca era un vero amico, un uomo per bene, come tutti ricordano soprattutto una persona alla mano che si metteva sempre a disposizione e non concepiva il ruolo di assessore come quello di un privilegiato, ma di un privilegio. Ricordo quel terribile 23 marzo dello scorso anno. La notizia della sua scomparsa, in quei giorni, quando il Covid aveva appena fatto la sua comparsa nelle nostre vite, quando avevamo appena iniziato a capirci qualcosa, lasciò tutti sgomenti e increduli”. “Un lutto dal quale probabilmente non ci riprenderemo mai – ha detto Colombo – e possiamo ricordarlo solo seguendo il suo esempio di bontà e disponibilità”. La targa dell’Airone d’oro (questo il nome della benemerenza cornatese), è stata ritirata dai due fratelli di Luca Gerlinzani, Giuseppe e Graziano.
Quindi la Arlati ha annunciato la seconda persona scelta come esempio per il proprio contributo alla società. Si tratta di Ursut Sorin. Di origini romene, residente in città ormai da diversi anni, è il pescatore che il 20 giugno scorso si gettò nelle perigliose acque dell’Adda per tentare di salvare dall’annegamento un padre e una figlia. A lui si deve la sopravvivenza della bambina che riuscì a trascinare a riva. “Sorin è l’esempio di un uomo di grande valore e principi che siamo lieti faccia parte della nostra comunità nella quale si è integrato ormai da anni – ha detto l’assessore alla Sicurezza, ex sindaco, Fabio Quadri – Tra l’altro all’indomani dell’evento mi ricordo che mi recati subito da lui per sincerarmi delle sue condizioni e lui mi raccontò che era stata la seconda volta che si era gettato in aiuto. La volta precedente aveva salvato un bambino di dieci anni. Davvero un uomo di merito e di grande coraggio”. Sorin è apparso commosso per il riconoscimento e molto grato, ma anche ancora provato per l’evento. “Aver salvato la bambina ovviamente mi riempie di gioia – ha commentato – ma non scorderò mai lo strazio delle sue urla alla ricerca del padre che purtroppo non ce la fece. Vi ringrazio comunque per esservi ricordati di me e per questo momento”.


Il terzo riconoscimento è andato al Gruppo di Protezione civile per lo straordinario lavoro di volontariato svolto sia nei primi mesi della diffusione del Covid, durante il primo e unico vero lockdown. “Il Gruppo si è subito reso disponibile quando ancora non si sapeva bene con cosa stavamo combattendo – ha detto il sindaco Felice Colombo – Quando scarseggiavano le mascherine, quando la gente era davvero in preda al terrore. Loro ci sono sempre stati come ci sono tuttora”. A ritirare il premio, il coordinatore Marco Pennacchio. “E’ per me un onore essere qui a nome di tutti i miei colleghi – ha detto – è stato un periodo durissimo che per altro ancora continua. Infatti siamo tuttora chiamati nei vari hub dove stanno facendo i vaccini e in molte altre situazioni delicate. Questo è il mondo del volontariato, sicuramente faticoso, ma che a tutti noi ha anche restituito molto in termini di umanità”. Encomio ufficiale invece per il Corpo di Polizia locale al comando di Marinella Terzoli che ha parlato a nome dei suoi uomini e donne. Un discorso che non si aspettava di dover fare, tanto che le parole le si sono strozzate in gola per la commozione ricordando i tanti momenti delicate e le persone che non sono più qui. “Sono orgogliosa di tutta la mia squadra, come della Protezione civile che lavora con noi ogni giorno – ha detto – E’ inevitabile pensare anche a tante altre persone che sono state un riferimento, come l’assessore Gerlinzani, ma anche il Gruppo alpini, un’altra realtà sulla quale la città può sempre contare e che a sua volta ha perso due persone a tutti noi care”.
E qui il comandante ha dovuto fermarsi per trattenere la commozione del ricordo. Ma il discorso è proseguito ricordando come all’inizio sia stato difficilissimo senza neanche gli strumenti di protezione essenziali che oggi diamo per scontati, quando per strada c’erano solo loro e i volontari, quando erano l’unico riferimento per tante persone sole e realmente nel panico. Mesi duri, ma anche lei ha chiuso con una nota di speranza verso la ripresa e un caloroso saluto a tutti i collaboratori in divisa e non. Quindi con le foto di gruppo di rito, l’assessore Arlati ha dichiarato chiusa la cerimonia ringraziando a sua volta tutti coloro che c’erano domenica, che ci sono stati in questi mesi e nel ricordo di chi purtroppo non potrà più esserci, ma non sarà mai dimenticato.
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