Finirà in queste settimane, entro marzo, l’intervento forestale che sta interessando 20 ettari di terreno ricompreso nel Parco di Montevecchia e Valle del Curone. Nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale, il Gruppo di Azione Locale “Quattro Parchi Lecco Brianza” ha finanziato il progetto per 60 mila euro. Si tratta di un’operazione di diradamento di piante ad alto fusto e dei rovi in aree già individuate dalla pianificazione dell’Ente Parco come zone a rischio incendio e pericolanti sotto il profilo del dissesto idrogeologico.

Piante che si sviluppano con una pronunciata inclinazione del tronco rischiano di generare dei vuoti tra l’apparato radicale e il suolo. Tali pertugi, se gravati dal peso di acque piovane accumulate, potrebbero far cedere il terreno e generare delle frane. I lavori in atto sono tesi a prevenire simili disastri. Inoltre le robinie, se lasciate isolate e non protette da un numero elevato di piante, rischiano di essere travolte dalla furia del vento, in occasione di fenomeni intensi. L’intervento forestale si sta sviluppando nella zona attigua a Cascina Butto, poi in Valfredda, ma anche a ridosso della Panoramica dell’Alta collina, sia lungo il versante che dà alla Valle Santa Croce sia lungo quello che si affaccia sulla Valle del Curone.

Almeno per qualche stagione, all’operazione di questi giorni non seguiranno delle ripiantumazioni. Solo se non si svilupperanno autonomamente nuove piante, interverrà l’uomo con degli innesti. “Andare a piantumare delle piantine significa una sconfitta per il bosco perché non è riuscito a ricostituirsi. È perciò meglio aspettare che i semi germinino da sé. Se ciò non dovesse avvenire metteremo a dimora specie autoctone scomparse o a rischio di estinzione – spiega il direttore del Parco del Curone Michele Cereda – Piuttosto, se ne avremo le risorse, sarà opportuno tenere a freno lo sviluppo dei rovi che sono un’affermazione naturale, una risposta dell’ecosistema, a un surplus di fertilità che caratterizza i nostri boschi”.
Con soddisfazione il direttore Cereda annuncia che
il Parco si è aggiudicato di recente 50 mila euro da Regione Lombardia, all’interno del Programma Life Gestire 2020, per il miglioramento degli habitat dei querceti. Lo studio di fattibilità era stato predisposto dallo stesso Cereda, tenendo conto delle linee guida definite dagli allegati tecnici del bando. L’elaborato progettuale era stato approvato dal Consiglio di Gestione lo scorso 25 gennaio. Verrà quindi prestata una cura molto specifica attorno ad ogni quercia ricompresa nella zona di intervento per evitare situazioni di conflitto con altre specie e garantire altresì uno sviluppo corretto dell’ecosistema.
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