I lavori per la Giornata della Memoria sono stati prodotti dalle classi di quinta elementare dei quattro plessi di Cernusco Lombardone, Lomagna, Montevecchia e Osnago e dalle classi della scuola media "G. Verga". Il primo filmato condiviso è stato realizzato dai bambini di Montevecchia. Sollecitati da canzoni contro le discriminazioni, hanno lanciato il proprio messaggio di rispetto dei diritti umani. Un risultato che è stato apprezzato dal sindaco di Montevecchia Franco Carminati che, nel ringraziare gli studenti per il loro impegno, ha invitato a pubblicare questi contributi sui canali web in modo da essere resi accessibili alla cittadinanza.
Gli allievi del "G. Rodari" di Cernusco Lombardone tramite un fumetto hanno messo a confronto le parole contenute nel diario di Anna Frank con quelle dei racconti di Zlata Filipović. Un salto temporale per rappresentare il filo di sangue che unisce la Storia, dalla Shoah alla guerra di Jugoslavia. "Ci state donando canzoni, parole e disegni con quell'immediatezza e semplicità che forse noi adulti ci siamo dimenticati. Ringrazio gli insegnanti per l'importantissimo lavoro fatto nelle classi soprattutto in questo momento in cui non è possibile vivere appieno la comunità" ha commentata la sindaca cernuschese Giovanna De Capitani.
Le quinte di Lomagna hanno approfondito l'argomento con la lettura del libro "Fu stella" di Matteo Corradini e Vittoria Facchini, ne hanno riprodotto disegni e filastrocche. La sindaca di Lomagna, Cristina Citterio, ha espresso "commossa gratitudine". "Ci chiama a riscoprire l'umano nell'oggi" ha aggiunto.
Gli alunni di Osnago hanno disegnato il castagno descritto nel diario di Anna Frank per condividere le sue stesse speranze per un mondo migliore, senza disuguaglianze. Hanno poi preso in considerazione le testimonianze dei deportati a Terezin. "Le occasioni come oggi possono sembrare dei momenti di disturbo, quando ci si aspetta dai bambini delle manifestazioni di gioia e serenità - ha dichiarato il primo cittadino di Osnago Paolo Brivio - Bisogna accettare di trovare spazio per il dolore, perché nei momenti più bui bisogna trovare la forza di ricominciare per un percorso di luce, di serenità, di condivisione. Tra qualche decennio dovrete essere voi testimoni di questo periodo che stiamo vivendo che per certi punti di vista drammatico. È la memoria che dovrete consegnare a chi verrà dopo di voi".
Anche i ragazzi della scuola media hanno mostrato i propri lavori. Approfondimenti sulle pietre d'inciampo, sulla memoria per i fatti di ieri e l'indifferenza per le morti silenziose nel Mediterraneo di oggi, sulla privazione della libertà nello sport e nella vita in generale durante i regimi dittatoriali, sull'impiego dei cani all'interno dei campi di concentramento. In chiusura gli studenti del laboratorio di musica hanno riprodotta la canzone di Armando Trovajoli "E io ero Sandokan", contenuta nella colonna sonora del capolavoro "C'eravamo tanto amati", film corale di Ettore Scola.