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Scritto Lunedì 25 gennaio 2021 alle 09:56

Viaggio in treno con gli studenti nel giorno del loro ritorno a scuola in presenza: le loro impressioni tra dad, voti e stimoli

Il ritorno a scuola provoca un sentimento liberatorio in quasi tutti gli studenti che da quest'oggi, lunedì 25 gennaio, riprendono a seguire le lezioni in presenza.
Il bilancio della didattica a distanza, tuttavia, ascoltando le opinioni degli studenti e delle studentesse che questa mattina sono tornati anche a prendere il treno, è tutt'altro che positivo. Sono pochi i casi di chi ritiene sia indifferente seguire le lezioni dalla scrivania della propria camera da letto oppure ha trovato nella dad una scorciatoia per mantenere gli stessi risultati con meno resa.

Decisamente di più sono gli studenti che non vedevano l'ora di poter tornare a vedere dal vivo i compagni, che con le lezioni online hanno faticato sebbene i libri non siano mai stati per loro un nemico. Dopo il rientro a scuola dello scorso settembre e la chiusura ''forzata'' del 26 ottobre, ora buona parte dei ragazzi e delle ragazze che frequentano una delle scuole superiori tra Calolzio e Lecco temono che presto un nuovo DPCM li costringerà a mandare avanti il loro percorso di studi da casa.

Kush Fumagalli, frequenta il Rota di Calolziocorte

''Per me non cambia un granchè, stare a casa o tornare a seguire le lezioni in presenza'' ci ha raccontato Kush Fumagalli, studente di prima del liceo Rota di Calolziocorte. ''So che molti si sono lamentati, ma comprendendo la situazione non ho trovato che la didattica a distanza sia stata così svantaggiosa''.


Due studentesse dell'Istituto Bertacchi, di Osnago



C'è anche chi punta tutto l'entusiasmo del ritorno sui banchi sulle relazioni interpersonali. ''Siamo contente di vedere finalmente i nostri compagni'' hanno commentato due studentesse di Osnago frequentanti l'Istituto Bertacchi. ''La dad è snervante da questo punto di vista, dopo un po' non ce la si fa più a rimanere sempre a casa. Abbiamo il timore che ci diranno che non si può più andare a lezione in presenza''.




''La didattica a distanza l'ho trovata molto brutta'' è stato invece l'osservazione decisa di Federico Magni, altro studente del Rota di Calolziocorte. ''Non dà gli stessi stimoli delle lezioni in presenza e si hanno pochi contatti con gli amici. Personalmente non ho mai faticato troppo ma con la dad ho abbassato la media, anche se ultimamente sono riuscito a recuperare qualche materia. Sono molto contento di tornare in classe per ritrovare i miei compagni e migliorare nello studio. La paura che possa richiudere l'avrò finchè quelli che stanno in alto continueranno a pensare più all'economia che alla scuola''.


Andrea Acerbi e Giacomo Ettorre, studenti del Badoni



Per Andrea Acerbi e Giacomo Ettorre, invece, la didattica a distanza ha complicato notevolmente il livello delle interrogazioni e delle verifiche. ''E' stato più difficile seguire le lezioni e di conseguenza affrontare le prove'' hanno spiegato i due studenti del Badoni di Lecco. ''Con ciò, non ci sentiamo di definire sbagliata la dad e anzi, troviamo non ci fosse altra soluzione. Non siamo molto d'accordo con gli studenti che hanno manifestato in piazza, a partire dal fatto che si sono creati molti assembramenti. Certo, è più difficile stare chiusi in casa. Ma con gli spostamenti di noi studenti è anche molto più probabile che il virus torni a circolare di più e saremo presto costretti a tornare alle lezioni a distanza''.

''Frequentando l'artistico abbiamo fatto più che altro fatica nelle materie di laboratorio'' hanno raccontato Abele Bonaiti e Greta Cavaggioni, studentesse di terza del Medardo Rosso di Lecco. ''Sulle altre materie non abbiamo avuto particolari difficoltà. Tornare alle lezioni in presenza è molto positivo per incontrare i nostri compagni''.


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A.S.
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