LA CRISI SANITARIA
Durante gli scorsi mesi una grande crisi sanitaria, economica e sociale si è abbattuta sull'intero globo. In diversi paesi l'avvento dell'epidemia ha esacerbato criticità pregresse e, per l'Italia, una delle più evidenti è il malfunzionamento del sistema d'istruzione.
La scuola, infatti, si trova in condizioni di estrema debolezza poiché reduce da anni di definanziamenti e politiche distruttive. In questo documento si intendono evidenziare i molteplici aspetti della questione scuola, nella speranza di poter creare dialogo, riflessione e coscienza critica e di contribuire ad individuarne le cause radice al fine di porvi rimedio. Il COVID-19 ha fatto crollare un edificio che da tempo era instabile, ci sta dando però la possibilità di riedificare la scuola, insieme, giungendo finalmente a un reale ripensamento del sistema che la costituisce e ottenendo e indirizzando un piano di investimenti che affronti in modo concreto le problematiche sinora ignorate. Se è vero che le crisi ci impongono un cambiamento, negativo o positivo che sia, noi dobbiamo lottare per ottenere una scuola migliore.
LA QUESTIONE SCUOLA
Considerato l'impatto globale dell'epidemia è certamente interessante paragonare le scelte effettuate da diversi paesi in merito al mondo dell'educazione. Mentre in Italia a 14 settimane dall'inizio della Didattica a Distanza non si è ancora in grado di garantire un rientro in presenza sicuro, Francia e Olanda hanno potuto farlo dopo sole 8 settimane. A meno di non ritenere che questi due paesi non tengano in considerazione la sicurezza dei cittadini, si deve constatare che evidentemente le loro scuole operano in condizioni di base migliori. Da anni, riforma dopo riforma, i problemi di base della scuola, in termini sia di
inadeguatezza delle infrastrutture, sia di
insufficiente crescita quantitativa e qualitativa del corpo docente, non sono stati affrontati tramite un
dispiego appropriato di risorse economiche. Più in dettaglio si fa riferimento a: l'insufficienza di aule e gli spazi ristretti rispetto al numero di alunni; l'inadeguatezza dei sistemi di aerazione delle aule; la mancanza di connessioni internet a larga banda e degli strumenti tecnologici necessari a sfruttarla; la penuria di personale organico; il dilagare del precariato; l'inefficiente gestione dei concorsi; il fenomeno delle classi pollaio; la discutibile autonomia dei presidi alla quale non corrisponde un'adeguata capacità di spesa; il
mancato ascolto da parte delle istituzioni delle componenti vitali della scuola.
SCUOLA E FUTURO
La scelta di non conferire priorità al mondo dell'istruzione è sempre cieca. Innanzitutto, perché la scuola è luogo e strumento di formazione dei futuri cittadini, lavoratori e dirigenti del paese. Non si può cadere nell'errore di ignorare l'importanza per un paese di essere composto da un insieme di persone coscienti, responsabili, con capacità di dialogo e senso di comunità, provviste degli strumenti loro necessari per avere una visione realistica e delineata della realtà e per poter proporre e lavorare su soluzioni definitive e funzionali dinanzi alle crisi e alle difficoltà. Anche dal mero punto di vista della produttività e del benestare del tessuto economico italiano è innegabile l'importanza della formazione. Il tanto osannato PIL, sarà presto nelle mani di coloro che al momento stanno studiando: è miope, dunque, la visione di chi sostiene che l'economia sia totalmente prioritaria rispetto all'istruzione, come se non fossero correlate. A meno, ovviamente, di non ragionare con modelli economici superati e retrivi basati sull'ampia disponibilità di manodopera poco qualificata e a basso costo.
In conclusione investire sul sistema d'istruzione significa investire su un modello evoluto di sistema economico; perciò sottolineiamo l'importanza di
un reale, consistente e mirato investimento dei fondi del Next Generation EU nel settore dell'istruzione, della ricerca e della sanità.
LA DIDATTICA A DISTANZA
La DaD ha esacerbato le
differenze di natura socio-economica tra gli studenti e recato danni considerevoli alla loro
salute mentale e fisica. Le
carenze comunicative dovute all'impossibilità di mezzi alternativi a quelli digitali hanno reso assai più complesse la valutazione e le opportunità di confronto e socializzazione. La modalità della
Didattica a Distanza non è che uno strumento emergenziale e non può che essere intesa e trattata esclusivamente come tale, essa infatti non consente la garanzia del
diritto allo studio.
RIENTRARE IN SICUREZZA
Oltre che un piano di investimenti strutturato a lungo termine, è senz'altro fondamentale effettuare
investimenti immediati sulla sanità e la sicurezza mirati all'agevolazione del rientro. Ad esempio sarebbe necessario: implementare il servizio e le capacità di tracciamento dei contagi mettendo a disposizione degli istituti i test rapidi; introdurre l'obbligatorietà dell'uso di termo-scanner all'ingresso delle scuole; assicurare un canale privilegiato per l'esecuzione dei tamponi al fine di effettuare un tracciamento repentino ed adeguato del virus; considerare, per la somministrazione dei vaccini, il corpo docente in coda al personale medico e ai soggetti a rischio. Lo scopo di questi interventi è quello di
scongiurare il pericolo di un rientro che, nel sollevare gli studenti dai disagi della DaD, possa costituire un peso per la salute pubblica. Dunque, la richiesta è quella di un
rientro ragionato e sicuro. A tale fine è essenziale anche un'adeguata
copertura logistica. Le proposte di scaglionamento orario, già di limitata efficacia in quanto indirizzate solamente alle scuole, si scontrano nella prassi con le carenze del sistema dei trasporti. Le ruote sono state messe sotto i banchi, mentre i mezzi pubblici ne avrebbero tratto maggior giovamento! Il sistema logistico non è stato potenziato adeguatamente con
incrementi delle corse, delle tratte e dei mezzi.
RISPOSTE
Lo sforzo organizzativo dei dirigenti, dei docenti e degli altri interlocutori coinvolti nei tavoli di lavoro, è stato ripetutamente vanificato da
rinvii dichiarati a distanza di pochi giorni da quelle che dovevano essere le date di rientro. La posizione e le risposte delle istituzioni alle richieste di tavoli di confronto da parte degli organi e dalle associazioni rappresentative delle componenti del mondo scuola sono state pressoché inesistenti e la sensazione è quella di essere stati
abbandonati e presi in giro. Della
maturità non si sa ancora nulla in modo preciso, così come del rientro e delle implementazioni delle corse promesse e mai attuate.