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Scritto Sabato 28 novembre 2020 alle 13:27

Airuno: progetto per riqualificare gli alvei con il Parco del Curone, fondi per 44.000€

Si chiama ‘CuriAmo il territorio’ il progetto messo in campo dall’amministrazione comunale di Airuno, in partnership con il Parco di Montevecchia e della Valle del Curone. Un investimento di oltre 44.000 euro, che il comune si è aggiudicato con la partecipazione e la successiva vittoria del bando indetto da Regione Lombardia, per il territorio di «Pianura e collina». A presentare il progetto, nella mattinata di oggi, l’assessore con delega alle opere pubbliche e all’urbanistica Claudio Rossi, supportato dal dottor Michele Cereda, direttore del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone. “Nel settembre dello scorso anno” ha esordito Rossi “il Comune di Airuno ha scelto di uscire dal PLIS attraverso una delibera di Giunta”. Nonostante la decisione abbia scatenato non poche polemiche tra gli airunesi, l'amministrazione Milani si è mantenuta coerente, spiegando che non era intenzione di sindaco e assessori delegare a terzi la gestione del territorio ma gestire in sinergia gli interventi. Dopo l’uscita dal PLIS - che entrerà in vigore solo a partire dal 2021 con la fine della convenzione - dunque, si è aperto un dialogo costruttivo con l’Ente Parco del Curone, diretto appunto dal dottor Cereda, che ha dimostrato fin da subito grande competenza e capacità imprenditoriale nel recuperare fondi al fine di salvaguardare il territorio. Nell’aprile del 2020, il comune ha approvato ufficialmente il progetto esecutivo per i lavori di manutenzione e riqualificazione puntuale di alcuni tratti del reticolo idrico minore.


Prendendo la parola, il primo cittadino Alessandro Milani è intervenuto per sottolineare l’importanza del ruolo giocato dal parco. “Per noi era fondamentale avere una dimostrazione concreta del fatto che il parco lavorasse per il territorio, così da provare che con un dialogo costruttivo si potesse arrivare ad un obiettivo, privo di polemiche e colori politici”.
 “La zona interessata” ha proseguito l’assessore Rossi “è quella della frazione Aizzurro, i cui abitanti inizialmente hanno percepito l’entrata in gioco del Parco come un’invasione, fatta di sole regole e burocrazia”. L’intento del Comune è però ben altro: “Vogliamo portare a termine progetti che vadano a vantaggio prima di tutto della comunità” ha puntualizzato, ringraziando il dottor Cereda per la competenza dimostrata anche laddove l’amministrazione si trovava in un momento di difficoltà dovuta a carenza di personale nell’Ufficio Tecnico.
Grazie al grande supporto del Parco in fase di progettazione che ha consentito di poter ottenere i finanziamenti a fondo perduto derivanti dal bando sarà possibile - in tempi particolarmente brevi - la riqualificazione degli alvei demaniali dei torrenti Tolsera e Val Camoggia.
“Dopo aver individuato sulle cartine i punti di dissesto in corrispondenza dell’intersezione con le strade” ha proseguito Rossi “abbiamo messo a punto con il Parco gli obiettivi progettuali”. Tra questi, la protezione a monte delle infrastrutture quali strade di servizio e nei pressi delle abitazioni e la pulizia dei tratti di alveo accessibili da tragitti esistenti. I conseguenti interventi da eseguire prevedono la realizzazione di muretti a secco in corrispondenza degli imbocchi a monte dei tubi, per eliminare fenomeni di erosione e la formazione di briglie e piccoli salti di pendenza per ridurre la velocità dell'acqua e il trasporto solido.


L'assessore Claudio Rossi, il sindaco Alessandro Milani e il dottor Michele Cereda

La parte tecnica è stata affidata alle parole del dottor Cereda, che facendo qualche passo indietro ha spiegato la natura del finanziamento. “La questione dell'assetto idrogeologico e la cura dei corsi d'acqua minore hanno a che fare con la gestione forestale, che è di competenza delle comunità montane, dei parchi e della regione. Una delle fonti costanti di afflusso di denaro alle casse dell'ente forestale regionale è la trasformazione del bosco: tutte le volte che viene eliminata una superficie forestale si dà origine ad un onere di compensazione, che rende così possibile la monetizzazione della trasformazione del verde” ha chiarito. Regione Lombardia si è dunque trovata ad avere tra le mani una consistente somma di denaro da dover spendere, e ha indetto il bando, mettendo a disposizione una straordinaria fetta di risorse, appunto ben 9 milioni. “Il Parco di Montevecchia ha così cercato di ottenere delle somme non solo per il suo territorio, ma anche per altri comuni” ha proseguito Cereda. Da qui è nato il dialogo con i comuni di Olgiate e Airuno, che si sono subito mostrati propositivi, dando una mano ad individuare i punti più degradati. Il parco ha incaricato il tecnico, il dottor Massimo Merati, che ha sviluppato i due progetti di pulizia degli alvei.


Un piano di ingegneria naturalistica che prevede l’utilizzo di pietra, legname e alberi, con i quali si costruiranno muretti a secco che tra una ventina d’anni verranno rimpiazzati dagli alberi, che faranno da sostegno alla struttura. Il cronoprogramma vedrà, dunque, l’allestimento del cantiere, la pulizia dell’area boscata, gli interventi sugli alvei, la palificata doppia e lo smantellamento dei mezzi di lavoro.
Il Comune di Airuno e il Parco del Curone hanno così dato il via a quella che - a detta dei rispettivi responsabili - sarà una collaborazione duratura, definita dallo stesso sindaco “una risorsa”, che non andrà ad intaccare il rapporto con la comunità e non invaderà gli spazi di un paese che è ancora estremamente - ed orgogliosamente - legato alle sue tradizioni.

Per visualizzare le tavole del progetto, CLICCA QUI.
G.Co.
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