Scritto Sabato 11 giugno 2011 alle 11:54
L’Assemblea distrettuale si prepara a eleggere il presidente. La scelta indicherà la strada che l’organismo vuol percorrere
Tra poche settimane l'assemblea dei sindaci del distretto sanitario di Merate dovrà eleggere il nuovo presidente. Ora è Emilio Zanmarchi, assessore alla persona del comune di Merate, vice presidente, a guidare l'organismo, dopo le dimissioni di Felice Baio, già assessore ai servizi sociali di Brivio, rieletto come consigliere comunale di maggioranza con analoga delega. Con lui solo Adele Gatti per il meratese mentre Renato Ghezzi si è dimesso in coincidenza con la tornata elettorale. L'assemblea distrettuale è frutto della legge 31 del 1997 di riordino della sanità lombarda. Indica ai componenti un'attività precisa che investe essenzialmente la sfera dei servizi alla persona. Ma oggi come oggi, se si eccettuano le conferenze dei sindaci su base circondariale, non esiste altro organismo che riunisca tanti comuni in una sola occasione. Quelli del distretto meratese sono 26 e comprendono tutti gli enti locali dei bacini di Merate e Casatenovo. Comuni di dimensioni simili con problemi analoghi. Ridurre com'è stato fatto negli ultimi anni l'Assemblea ad interessarsi in maniera pressoché esclusiva di servizi alla persona, con qualche incursione sollecitata nell'ambito sanitario appare come uno sprecare l'unica occasione per i sindaci o loro rappresentanti di sviluppare problematiche comuni. Come appunto quella sanitaria. Ma per discutere di sanità con i top manager regionali occorre conoscere la materia, assai complessa, e il profilo dell'interlocutore di turno, ieri Ambrogio Bertoglio, oggi Mauro Lovisari, per l'A.O., prima Mauro Borelli, ora Marco Votta per l'Asl. Ecco quindi che si delinea l'identikit del futuro presidente dell'Assemblea distrettuale. Un sindaco, possibilmente o con un passato di primo cittadino, dotato di conoscenza specifica o, quanto meno, di volontà di conoscere la materia sanitaria, le necessità aziendali e di presidio, gli operatori. A memoria, andando a ritroso, ci viene in mente il ticket Marco Panzeri, Dario Perego, presidente e vice presidente prima di Felice Baio, l'uno esponente del centrosinistra l'altro del centrodestra. Entrambi buoni conoscitori della legge 31, delle problematiche sociali ma anche dei temi connessi alla continuità assistenziale, alle strutture intermedie, al ruolo del presidio per acuti. Entrambi buoni conoscitori dei top manager, ieri l'altro Roberto Rotasperti, poi Piero Caltagirone, quindi Bertoglio e Lovisari, per l'A.O. e Pasquale Cannatelli, Giacomo Walter Locatelli, Borelli, e ora Votta per l'Asl. Dario Perego è da tempo fuori dall'istituzione Comune, dopo nove anni alla guida di una maggioranza civica con orientamento a destra e un tentativo fallito di scalare la presidenza della provincia di Lecco. Oggi è formalmente il coordinatore lecchese del Pdl. Marco Panzeri, invece, è tuttora sindaco di Rovagnate, anche se andrà a scadenza il prossimo anno ed è presidente di Retesalute l'Azienda speciale pubblica che si occupa di erogare servizi sociali in delega dall'Asl e per conto dei 25 comuni associati (resta fuori al solito Missaglia), anche qui in scadenza entro fine anno. La struttura, studiata tra il 2003 e il 2005 proprio da Marco Panzeri e Dario Perego, con l'apporto tecnico di Giacomo Molteni, attuale direttore amministrativo del San Leopoldo Mandic, cresce anno dopo anno ed è già assurta a modello per l'intera provincia. Niente di più facile che col tempo sarà chiamata a gestire i servizi o parte di essi anche per i comuni dei distretti sanitari di Lecco e Bellano. Indubbiamente in questi anni Marco Panzeri ha accumulato un'esperienza straordinaria sia nel campo dei servizi alla persona sia nel settore più specifico della sanità. L'Assemblea può già contare dunque su un buon candidato cui si possono aggiungere, a puro titolo esemplificativo, i nomi di Renato Ghezzi di Viganò, già membro dell'Esecutivo, Paolo Strina di Osnago, Alessandro Origo di Verderio Inferiore, senza mettere in discussione il ruolo di vice presidente per Emilio Zanmarchi di Merate. Quel che importa sarà l'orientamento che i componenti l'Assemblea vorranno dare all'organismo. La sola impostazione sociale non conduce lontano pur ottemperando alle direttive di Legge; la "svolta" decisa verso il sanitario, invece, riporterà l'ente locale al tavolo della complessa partita sul destino del presidio ospedaliero di Via Cerri. Non dovrebbero sussistere dubbi circa quale strada imboccare.
Claudio Brambilla
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