Un luogo che raccoglie tutte le peculiarità del corso dell’Adda, dall’uscita dal lago di Lecco a Trucazzano - ovvero il territorio coincidente con quello di competenza del Parco Adda Nord -. È questo il MUVA, il Museo della Valle dell’Adda allestito nella frazione di Concesa a Trezzo sull’Adda nella splendida cornice di Villa Gina e costruito grazie a molte associazioni del territorio.


Il museo ha aperto solo in tre occasioni quest’estate ma ha già raccolto un’ampia adesione e partecipazione: come ci ha raccontato Davide Basile, uno degli organizzatori, “in queste prime tre domeniche di apertura abbiamo ricevuto un buon afflusso di persone, fin dalla sua inaugurazione non ufficiale avvenuta l’ultima domenica di giugno, quando abbiamo registrato l’ingresso di più di 50 persone”. Ma non solo: il Museo è concepito per far apprezzare ancora di più il territorio ai suoi residenti e non; “un visitatore ci ha detto che mancava proprio un posto del genere. Quindi vi invito tutti a venirci a trovare perchè questo museo permette di creare dei legami tra i vari luoghi del fiume e creare una storia unica dell’Adda”.
La visita è articolata in quattro diverse sale, iniziando dalla prima dove un video illustra al pubblico le istruzioni per la visita e dove si può trovare una riproduzione dall’alto della Valle dell’Adda. Una riproduzione simile la si può trovare anche nella seconda sala, dove il visitatore, spostando un cursore in diversi luoghi d’interesse, ottiene una spiegazione in video proiettata sui monitor; nei pressi della mappa interattiva, oltre a diversi pannelli contenenti spiegazioni e illustrazioni, si trovano due stanze in cui sono ricreati gli ambienti tipici del territorio, con tanto di spiegazioni video: una riguardante la palude di Brivio e l’altra la storia e le peculiarità della fabbrica e il villaggio Crespi.

In una terza sala si trova la storia della vita del naturalista Ettore Tibaldi, studioso illustre di Trezzo che ha lasciato un patrimonio di conoscenze prezioso per la zona. A lui è infatti dedicata l’ultima stanza, anch’essa con un tavolo interattivo, che può essere specialmente indicato per i più piccoli per far loro conoscere le specie di pesci autoctone e non presenti nel fiume: in una cassettiera si trovano infatti delle sagome in legno di pesci e, avvicinando la sagoma al tavolo, si possono ammirare su un monitor l’aspetto e le movenze dell’animale.
Il museo organizza anche delle visite guidate a gruppi di persone (nel rispetto delle normative anti-covid) su prenotazione. Quali sono le differenze rispetto ad un ingresso in autonomia? Noi abbiamo preso parte ad una visita guidata e non possiamo che consigliarla perchè le guide, oltre a poter rispondere a domande e a curiosità di ciascun ospite, possono dare degli spunti interessanti.

Ad esempio si può scoprire in che cosa consista la continuità lungo il territorio del Parco: dall’ambito religioso con i tanti santuari mariani o i santi patroni delle parrocchie, a quello ingegneristico con le centrali idroelettriche e le fabbriche; non da ultimo i molti personaggi storici che hanno frequentato queste zone, uno su tutti il genio di Leonardo Da Vinci. In più le guide offrono un excursus storico unico dell’Adda, ripercorrendo le fasi che lo hanno attraversato, dai primi interventi dei monaci lungo tutto il suo corso fino allo sviluppo ulteriore perpetrato dai nobili milanesi del settecento per arrivare alla fase industriale/indroelettrica dalle fabbriche di seta di Garlate fino al linificio di Cassano. Al termine della visita poi è possibile ascoltare una spiegazione sulla splendida Villa Gina, con visita del meraviglioso giardino e terrazzo con vista sul fiume.
Il Museo riaprirà i battenti a settembre e con una inaugurazione ufficiale alla presenza delle autorità.
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