L'assessore Andrea Robbiani
Sul punto del nuovo regolamento rifiuti Robbiani si è soffermato sulla necessità di sensibilizzare i cittadini sulla modalità di smaltimento anche relativamente all'indifferenziato e ai piccoli elettrodomestici. In autunno con Silea partirà una campagna mirata a illustrare le regole del conferimento dei vari rifiuti.
Perego ha sollecitato per scuole, ospedale, oratorio e case di riposo un'azione più incisiva sulla differenziazione considerando che sono tutti soggetti ad alta produzione di rifiuti. Con forte incidenza negativa sul totale del riciclo effettuato dai meratesi.
Robbiani ha risposto che l'obiettivo è duplice: aumentare l'utilizzo della piattaforma ecologica al fine di ridurre il peso dell'indifferenziato e verificare come proporzionare questa grande utenza rispetto all'utenza cittadina in accordo con Silea. In sostanza ricalcolare quanta è la frazione riciclata al netto dei rifiuti prodotti dai grandi enti a partire proprio dall'ospedale. Consumare meno e riciclare meglio, un modo per proteggere l'ambiente e risparmiare sulla Tari.
Fabio Tamandi consigliere di maggioranza ha aperto la vertenza sul colore dei bidoni. Robbiani ha spiegato che i bidoni sono stati forniti da Silea e in alcuni casi i colori non sono conformi alle indicazioni europee. Ma Tamandi ha ribattuto che il nuovo regolamento dice che non si ritira il bidone se il colore è sbagliato. Quindi ha sollecitato una moratoria. L'Assessore ha confermato che trattandosi di una fornitura del gestore (Silea) resta l'obbligo del ritiro al di là del colore del bidone. Il commerciante di via Verdi - che recentemente ha ampliato l'attività merceologica - ha chiesto che si inserisca nel regolamento un bonus per l'utenza non domestica che oggi deve pagare il ritiro di materiale ingombrante, esempio 300 euro per un frigorifero. Robbiani ha risposto che verificherà con gli uffici se sia possibile inserire questo bonus - tipo il ritiro una o due volte l'anno gratuitamente anche materiale ingombrante - nel regolamento comunale, trattandosi di una normativa disposta dal gestore Silea.
Il consigliere Roberto Perego
A trattare l'ultimo punto è stato il sindaco Massimo Panzeri circa la valutazione della permanenza del comune nel Parco Adda Nord, questione non nuova e già trattata in delibere del 1993 e del 2001.
Merate è l'unico comune non fluviale del Parco e l'unica area di competenza è un bosco vicino al Santuario di Imbersago. Per contro la quota è rapportata sul numero di abitanti, portando così la somma da devolvere a poco meno di 20mila euro (16mila euro per la precisione). L'amministrazione ha scelto come riferimento il Parco del Curone con cui si è avviata una interlocuzione per la stipula di una convenzione per la gestione del lago di Sartirana. Questo consentirebbe di avere anche la possibilità di appoggiarsi alle guardie ecologiche volontarie. Il sindaco Panzeri ha chiesto un parere unanime da parte del consiglio.
Aldo Castelli ha proposto di conferire il "francobollo" in questione al Parco del Curone, aggirando così il problema dell'uscita dal Parco dell'Adda.
Robbiani ha specificato che la riperimetrazione con il parco potrebbe essere anche più ampia rispetto alla sola riserva, inserendo ad esempio il corridoio ecologico.
Nessuna volontà, ha precisato il sindaco, di ridurre le aree conferite ma quella di procedere a una razionalizzazione per fare riferimento a un unico parco.
Apprezzando la volontà di ampliare gli eventuali confini del conferimento al Parco, il consigliere Roberto Perego ha chiesto un maggiore impegno per finanziare l'area protetta di Sartirana.
Robbiani ha ribadito la volontà di valorizzare la vocazione verde della città, con attenzione alla sentieristica che sarà ampliata per fare un unicum tra Merate, il parco del Curone e l'Adda.
Quanto alle risorse economiche l’Assessore all’Ambiente ha ribadito che le aree lacustri e il reticolo idrico maggiore, come il torrente Molgora, sono di pertinenza della Regione alla quale si chiederà il finanziamento per attuare il piano di risanamento del bacino come proposto dal professor Negri. Però – ha aggiunto Robbiani – qualora la Regione non dovesse fare la sua parte troveremo i mezzi finanziari per procedere non in alternativa a via Verdi ma in parallelo.