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Scritto Sabato 16 maggio 2020 alle 10:53

La qualità della vita di una città si misura con la quantità di verde pubblico

Di recente la stampa locale si è occupata della vicenda che riguarda il progetto di riqualificazione di viale Verdi a Merate; in particolare, sono state riportate le opinioni di cittadini, comitati e associazioni che si sono espressi in merito. Nella maggioranza degli interventi si rileva forte contrarietà per la dichiarata eliminazione sia della pista ciclabile che dell'area verde alberata; eliminazione che sarebbe giustificata da motivazioni di sicurezza viabilistica, per garantire la quale si vorrebbe ampliare il parcheggio giusto in adiacenza di un asilo nido, di una scuola materna e di una struttura per persone disabili. Il tutto motivato dalla necessità di assicurare l'incolumità delle fasce più fragili degli utenti delle strutture vicine cioè bimbi e disabili e relativi accompagnatori che gravitano intorno a quell'area. Il progetto originario prevedeva invece nell'area in questione un bel parco giochi attrezzato per i bambini. Francamente una bella differenza! Quando si misura la qualità della vita di una città, uno dei fattori considerati (noi crediamo uno dei più rilevanti) è la quantità di verde pubblico che, insieme a misure di ottimizzazione della mobilità urbana, costituisce un efficace antidoto contro l'inquinamento atmosferico. Ancora più importanza riveste oggi e probabilmente rivestirà ancora nel futuro questo fattore a fronte del cosiddetto "distanziamento sociale" che indispensabilmente stiamo affrontando. Riteniamo che, per salvaguardare il nostro benessere, non si possa e non si dovrà prescindere dall'utilizzo di aree verdi pubbliche come quelle di cui qui si discute. Oltre ad essere indispensabili per la salute sia fisica che mentale della popolazione, i parchi urbani rivestono un ruolo importante per la conservazione della biodiversità. In un territorio sempre più antropizzato, infatti, costituiscono rifugi sicuri dove uccelli e altri piccoli animali possono trovare cibo, riposarsi, costruire il nido o la tana. Questa funzione delle aree verdi urbane non è nuova per gli studiosi ma si è manifestata in tutta la sua importanza di recente, in occasione del lockdown, che ha costretto gli appassionati di natura ad appendere momentaneamente gli scarponi al chiodo e a concentrarsi su ciò che vive nelle città. Birdwatcher e studiosi ornitologi hanno così osservato da balconi e finestre moltissime specie di uccelli, migratori e stanziali, mentre usufruivano di ogni piccolo angolo di paesi e città per riposare durante il lungo volo verso i lontani siti di nidificazione, oppure per mettere su famiglia negli alberi e nei cespugli di parchi, giardini e aiuole. È molto probabile che proprio in questo momento diverse specie di uccelli stiano costruendo il nido e allevando i pulcini anche sugli alberi di viale Verdi. Per quanto riguarda la questione parcheggi riteniamo utile l'avvio di una indagine conoscitiva circa la necessità effettiva di posti auto poiché, come qualche intervento sulla stampa sottolineava, nella zona sono presenti ma poco utilizzati. Chiediamo inoltre all'Amministrazione comunale di tenere in considerazione sia le esigenze di svago dei bambini e delle fasce più fragili di utenti, sia la conservazione della biodiversità e di rinunciare pertanto alla rimozione dell'area verde e degli alberi di Viale Verdi.



Clicca qui per firmare la petizione lanciata sullo stesso argomento da Legambiente.
Per avere maggiori informazioni
email: vogliamounvialeverde@gmail.com
Pagina FB: VogliAMOunVialeVerde - Merate
Centro Ricerche Ornitologiche Scanagatta - CROS di Varenna
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