Scritto Domenica 10 maggio 2020 alle 17:39
Cornate: smontati i giochi nei parchi. Troppi assembramenti
Sicurezza dei parchi? Praticamente una missione impossibile. E il sindaco fa smontare i giochi dei bambini. Come indicato dall’ultimo Decreto del Governo, i Comuni hanno avuto la facoltà di riaprire gli spazi verdi per consentire alle famiglie, o meglio a un accompagnatore con i bambini o anziani o disabili, di recarvisi per passeggiare. Sempre da decreto, nei parchi è consentito allenarsi a distanza di sicurezza. Mentre nella città di Monza si è assistito alla decisione del sindaco Dario Allevi di mantenere chiuso il grande polmone lombardo (decisione che ha suscitato tante polemiche da interessare persino Barbara D’Urso che ha intervistato il primo cittadino nel suo programma), a Cornate il sindaco Felice Colombo e la sua Giunta sono stati più di manica larga.
“Abbiamo ritenuto di riaprire tutti i parchi – ha spiegato il primo cittadino – Ma seguendo le indicazioni del Prefetto sono state recintate le aree gioco”. In sostanza, sì alla frequentazione degli spazi verdi, ma no all’utilizzo di scivoli, altalene o altro che possa essere fonte di contagio. I bambini infatti potrebbero giocare troppo vicini e soprattutto i più piccini mettere le manine ovunque e poi portarsele alla bocca con rischio per loro, ma anche per i genitori e i nonni. Quindi tutte le zone gioco sono state “blindate” con dei nastri per limitarne l’accesso. Ma questo non è bastato. Nel giro di poco più di 24 ore, i nastri sono stati tagliati.
“Abbiamo pensato anche a qualche banda – ha spiegato Colombo – Del resto si erano già verificati casi di frequentazioni abusive anche nei periodi di chiusura completa. Certo è che la situazione è di fatto ingestibile. Non c’è rispetto delle norme, così le Forze dell’ordine si trovano costretti a passare la giornata a fermare le persone, cercare di istruirle sulle norme, ascoltare valide argomentazioni e troppo spesso fantasiose spiegazioni. Poi arrivano le multe e con esse chiaramente le lamentele”.
Una situazione davvero esasperante. Sia il sindaco che il suo vice Antonio Viganò, hanno perlustrato la città per fare il punto della situazione. Data la continua mancanza di disciplina, alcuni giochi sono stati alla fine rimossi: quando si dice… tagliare la testa al toro. “Siamo arrivati a questo punto – ha confermato Colombo –. Se mettere cartelli e nastri serve solo a doverli continuamente sostituire, non ci è rimasta molta scelta”.
Così alcune altalene sono state smontate e portate temporaneamente in deposito. La situazione non è molto tranquilla neanche dal punto di vista della somministrazione, almeno in alcuni locali. Il Decreto ha dato il via libera al servizio d’asporto. Questo significa che una persona si dovrebbe recare al bar o al ristorante, prendere quanto ordinato e poi allontanarsi portandosi in un luogo isolato o più auspicabilmente a casa propria, per consumare quanto preso. Non è quello che sta accadendo, come tutti hanno visto nelle immagini pubblicate dalle testate nazionali sull’affollato aperitivo lungo i Navigli di Milano. Purtroppo accade anche nelle piccole realtà come Cornate, dove sono stati sorpresi dei clienti entrare nel locale, prendere panino e bibita e poi sostare all’esterno per consumarli. Ovviamente non era questo il senso di “servizio di asporto consentito”.
Anche queste situazioni sono state subito segnalate e i provvedimenti presi. L’invito è banale quanto ripetitivo anche se non sembra fare breccia su alcune persone: l’emergenza non è ancora finita e le regole vanno rispettate. E comunque rompere dei nastri messi dal Comune è un atto di vandalismo punibile: emergenza Covid o meno.
V.D.V.
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