Già all’ordine del giorno in numerosi consigli comunali del territorio, la mozione “Difficoltà finanziarie delle scuole” è stata discussa anche a Lomagna. Prima di essere affrontata nel consiglio comunale “ufficiale”, la mozione è stata illustrata alla cittadinanza durante l’adunanza aperta tenutasi mercoledì 30 maggio presso la sala consiliare. Seduti ai propri posti, assessori e consiglieri, hanno ascoltato, insieme ai numerosi genitori presenti, quanto riferito dal dirigente scolastico e dal rappresentante dei genitori dell’istituto comprensivo “Bonfanti e Valagussa” di Cernusco convenzionato con il comune di Lomagna.

Primo a prendere la parola è stato il signor Alvaro Pelati, rappresentante dei genitori che ha ripercorso brevemente le tappe del cammino intrapreso insieme ai comitati che si sono creati in altri istituti a partire dal inizio 2010. A febbraio, infatti, a Cernusco è stato approvato il bilancio preventivo 2010 che ha evidenziato fin da subito criticità per le casse dell’istituto. Per non creare una situazione di stallo difficilmente superabile si è deciso, nonostante i problemi economici riscontrati, di approvare tale bilancio ma al contempo di mettere in atto iniziative di sensibilizzazione per rendere evidente agli occhi di tutti la situazione. Successivamente è stato istituito il “Comitato dei consigli d’istituto del meratese” al quale anche i rappresentanti della “Bonfanti e Valagussa” hanno aderito, partecipando alla famosa assemblea pubblica del 7 maggio scorso a Robbiate e promuovendo la raccolta firme conclusasi in questi giorni con oltre 4700 adesioni.
“Queste firme verranno consegnate a settembre al Miur. Come genitori siamo parecchio preoccupati perché la mancanza di finanziamenti e i tagli imposti al comparto scuola andranno a causare una riduzione dell’offerta formativa proposta dal nostro istituto ai ragazzi” ha commentato Pelati. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il dirigente scolastico Giordano Cereda:
“Le scuole sono diventate autonome nel 2000 ma nella pratica fanno sempre più fatica a gestire la loro attività sia dal punto di vista dell’organico che dell’organizzazione. Vorremmo capire le intenzioni delle amministrazioni nazionali e locali. Qual è la strategia, il disegno politico perché a volte abbiamo l’impressione che non ci sia coerenza”.

Il rappresentante dei genitori Alvaro Pelati, il dirigente scolastico Giordano Cereda e il sindaco Stefano Fumagalli
Appassionato ma non polemico, il professor Cereda ha poi parlato dell’importanza della scuola nella vita della società:
“il nostro è un settore su cui investire, non su cui tagliare: l’istruzione costa ma l’ignoranza ancora di più”.
Snocciolando una serie di dati, il preside ha poi dovuto ammettere di aver dovuto utilizzare il metodo del buon padre di famiglia per far quadrare i conti dell’istituto, pagando le supplenze con i fondi destinati in teoria ad altro come per esempio all’ampliamento dell’offerta formativa, le attività di recupero, l’alfabetizzazione degli stranieri, le gite e le consulenze di esperti esterni, gli aggiornamenti degli insegnati…
“La famosa carta igienica di cui parlano i giornali noi l’abbiamo grazie ai contributi dei comuni” ha affermato Cereda che non ha nascosto che, a furia di tirare la coperta, già con l’avvio del nuovo anno scolastico, qualcosa rimarrà scoperto comportando necessariamente alcune riduzioni nelle attività pomeridiane, riduzioni che si faranno più evidenti a settembre 2011.

Anche se preparati a una situazione del genere, i genitori presenti sono apparsi allarmati alle parole del dirigente e spontanea si è levata subito una domanda:
“oltre a parlarne, cosa possiamo fare concretamente?” è stato chiesto. Per tentare di dare una risposta all’interrogativo, dal pubblico, si è alzata un’esponente del neo-nato “Coordinamento per la dignità della scuola pubblica” di Lecco, un’associazione non legata a partiti (anche se la sua rappresentante è legata alle schiere del Pd come sottolineato dalla minoranza comunale). La rappresentante ha definito le manovre attuate dal governo nell’ambito della scuola
“pesantemente depressive” e presentato
“alcune forme di difesa per una scuola ormai sotto attacco: prima di tutto ci deve essere consapevolezza diffusa. Poi chi lavora e chi crede nella scuola deve tirar su la testa: non ci si può accontentare di un’offerta minima. Concretamente i genitori posso chiedere un controllo su quella parte di contributi facoltativi che versano per la scuola”. Auspicando una maggiore coesione sociale nei confronti del problema, l’esponente del Coordinamento ha invitato tutti a partecipare alla manifestazione che si terrà sabato 10 in piazza XX Settembre a Lecco. A conclusione del suo intervento, ha anche affermato
“non si può dare per accettabile la deriva della scuola”. Uno slogan. Un invito a prendere coscienza di una situazione critica che non riguarda solo insegnati e ragazzi ma, come sottolineato dal dirigente scolastico Cereda, il futuro del nostro Paese.
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