Airuno: gli studenti leggono poesie per ricordare i caduti

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Grande partecipazione di giovani studenti alla celebrazione della Festa della Liberazione ad Airuno. Come da tradizione, il programma della manifestazione è iniziato con un momento di raccoglimento nella frazione Aizurro, dove il sindaco Alessandro Milani, con gli alpini del gruppo locale e le autorità militari ha commemorato i caduti alla lapide posta in loro memoria. 
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La celebrazione è proseguita quindi in centro al paese. Alle 9:30 molti cittadini, insieme ai membri dell’amministrazione comunale, la Polizia Locale, don Ruggero Fabris, i rappresentanti dell’Arma e delle associazioni locali come Aido, Pro Loco ed ex combattenti, oltre che gli Alpini e la dirigente scolastica Chiara Ferrario, si sono riuniti davanti al municipio. Da lì il corteo, attraversando il cuore del paese, ha raggiunto il monumento ai caduti in piazza IV Novembre, su cui è stata posta la corona d’alloro. 
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Il sindaco Alessandro Milani, l'assessore Claudio Rossi e don Ruggero Fabris 
Ad accompagnare il corteo sono stati i membri del corpo musicale “Giuseppe Verdi”, che proprio davanti al monumento ha suonato l’Inno d’Italia durante il solenne rito di alzabandiera. “La libertà è come l’aria. È un bene preziosissimo” ha detto il sindaco Alessandro Milani, condividendo con i presenti la poesia “Uomo del mio tempo” di scrittore Salvatore Quasimodo. “Il concetto è che l’uomo nonostante tutti gli orrori della storia, le stragi e le tragedie non ha mai imparato niente e non impara mai niente”. 
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Come il primo cittadino, anche alcuni alunni delle scuole del paese, primaria e secondaria, hanno voluto leggere e condividere con la cittadinanza alcuni brani che hanno scelto accuratamente a scuola insieme alle insegnanti per l’occasione. Tra questi le poesia “La madre del partigiano” e “Viva la libertà” di Gianni Rodari, “25 aprile di Italo Calvino”, “L’uomo libero” di Domenico Turco e altri brani e poesie di Ungaretti e Benedetta Tobagi. 
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Gli stessi alunni hanno poi omaggiato i presenti con i lavoretti realizzati a scuola: delle coccarde tricolore di carta accompagnate da una piccola poesia. La celebrazione è proseguita con il corteo fino al cimitero dove don Ruggero, che al cippo ai caduti ha guidato un breve momento di preghiera e ha dato la sua benedizione, ha pregato nuovamente davanti alla lapide dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci della sezione di Airuno. Per chiudere la celebrazione è stato cantato l’Inno d’Italia, intonato dai presenti senza alcun accompagnamento. 
E.Ma.

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