Fragomeli, question time: interventi per garantire la continuità dei servizi sanitari del Presidio Ospedaliero Mandic di Merate

Al Presidente del Consiglio regionale


Q U E S T I O N T I M E


Oggetto: interventi per garantire la continuità dei servizi sanitari del Presidio Ospedaliero Mandic di Merate


I sottoscritti consiglieri regionali

premesso che


negli ultimi anni i cittadini del meratese stanno assistendo alla progressiva dismissione dei servizi erogati dal presidio ospedaliero San Leopoldo Mandic e ad un depotenziamento continuo che vede la chiusura parziale o integrale di interi reparti, una riduzione dei servizi sanitari erogati, personale medico e infermieristico sottodimensionato e dimissioni in massa di specialisti;

visto che


l’insoddisfazione del personale medico rispetto alla gestione del nosocomio meratese e lo scoraggiamento per l’assoluta mancanza di investimento che l’attuale direzione dell’ASST sta facendo per trattenere il personale sanitario, è avvalorata da fatti concreti, infatti: 


367 dipendenti della sanità pubblica tra medici, infermieri, operatori sanitari, tecnici, impiegati, manutentori e operai dell'Asst di Lecco (10% di tutti gli strutturati), lo scorso anno hanno deciso di lasciare il loro posto di lavoro e molti di loro non sono mai stati rimpiazzati;

si è scelto di trasferire 15 infermiere puericultrici che gestivano il Nido del reparto di ostetricia e ginecologia – dopo che già il primario del punto nascita e il suo aiuto avevano lasciato il Mandic - invece di intervenire per consolidare il punto nascita di Merate che è già da tre anni sotto gli standard previsti dalla normativa nazionale per mantenerlo attivo;

il reparto di psichiatria, chiuso durante la pandemia Covid con il pretesto delle misure anti contagio, non è mai stato riaperto in un momento in cui i cittadini con sofferenza mentale e comportamentale aumentano - specialmente tra i giovani - e la domanda di supporto al disagio è sempre maggiore;

è diventata una prassi consolidata da parte della ASST quella di reclutare ex specialisti del nosocomio meratese - come ad esempio psichiatri, oculisti, anestesisti che hanno deciso di licenziarsi dopo anni di servizio da strutturati a causa dei turni massacranti e le poche soddisfazioni – che vengono poi riportati in corsia con contratti da gettonisti economicamente più vantaggiosi e con orari più flessibili; 

alla fine di settembre ha lasciato la guida del reparto di Ostetricia e Ginecologia del Mandic anche la primaria facente funzioni che ha rassegnato le dimissioni dall’ASST di cui era dipendente dal 2007; si è aggiunto, sempre in questi giorni, ai vari camici bianchi in fuga anche il primario di Ortopedia che era da quattro anni alla guida del reparto di Traumatologia e che ha optato per un ospedale privato;

dal 16 ottobre lascerà il Mandic per approdare all’Ospedale di Vimercate anche uno stimato gastroenterologo che ha operato per una ventina d’anni nel reparto di Endoscopia Digestiva del nosocomio meratese;

considerato che 


questo inarrestabile declino e gli interventi estemporanei messi in campo dalla direzione dell’ASST per tamponare le emergenze, stanno compromettendo il diritto alla salute per i cittadini che sono costretti a ricorrere al privato per poter ottenere le cure necessarie in tempo dignitoso e che non trovano più risposte in quello che fino a pochi anni fa era un ospedale di riferimento per il territorio;

Interroga l’Assessore competente per conoscere


se non ritenga indispensabile attivare in tempi rapidissimi una verifica rispetto all’attuale assetto della Direzione strategica dell’Asst di Lecco al fine di bloccare l’attuale emorragia dei primari e delle figure apicali fondamentali per il mantenimento funzionale dell’Ospedale Mandic, e contestualmente per invertire questa rotta e riportare all’Ospedale di Merate una organizzazione efficace e sicura dei servizi con soluzioni di qualità e a lungo termine.




Milano, 3 ottobre 2023
Gian Mario Fragomeli
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