Mandic: ipertensione arteriosa. 1° intervento di denervazione renale

L’ipertensione arteriosa è il principale fattore di rischio cardiovascolare ed è la più importante causa di mortalità e morbilità a livello globale responsabile di almeno 10 milioni di morti all’anno (13.5% di tutte le morti). 
 
Allo stato attuale la scarsa aderenza alla terapia farmacologica, interessando circa la metà dei pazienti in trattamento, rappresenta la principale causa di mancato raggiungimento del target pressorio, di contro, anche tra i pazienti aderenti alla terapia, solo uno su tre raggiunge gli obiettivi pressori ottimali (inferiori a 140/90 mmHg). 

L’ipertensione resistente è definita tale quando non vengono raggiunti valori target nonostante il trattamento con tre differenti classi di farmaci alla dose ottimale o meglio tollerata. In questo gruppo rientra circa il 15% dei pazienti ipertesi in trattamento.
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Il dottor Stefano Maggiolini e il dottor Edoardo Cantù


Le fibre nervose del sistema “simpatico”, che circondano le arterie renali, partecipano in modo rilevante alla regolazione della pressione arteriosa con vari meccanismi, attivi sia direttamente sul rene che in altri distretti dell’organismo.

Recenti studi clinici hanno dimostrato che l’inibizione dell’attività di queste fibre, detta Denervazione Renale, ottenuta con energia termica mediante  radiofrequenza erogata con particolari cateteri dall’interno delle arterie renali, è in grado di ottenere una sensibile e duratura riduzione dei valori pressori che, unitamente ai trattamenti farmacologici, permette di portare a target i pazienti affetti da ipertensione resistente. 

La procedura necessita di un cateterismo arterioso femorale che permette di raggiungere le arterie renali con il materiale dedicato, di un blanda sedazione antalgica ed è a basso rischio di complicanze.

Negli scorsi mesi presso il laboratorio di emodinamica del presidio di Merate, l’équipe dell’emodinamica dipartimentale dell’ ASST di Lecco, rappresentata per l’occasione dal dr. Edoardo Cantù e dal dr. Gianluca Tiberti, ha completato con successo  la prima procedura di denervazione renale su un giovane paziente affetto da severa ipertensione arteriosa resistente, già complicata da stroke emorragico. In sedazione profonda, con supporto anestesiologico, sono state contestualmente trattate con radiofrequenza entrambe le arterie renali e le loro diramazioni principali. La procedura e la degenza sono risultate prive di complicanze ed il paziente è stato dimesso in seconda giornata. Il risultato del trattamento, atteso generalmente a distanza di qualche settimana dalla procedura di denervazione, sarà valutato durante il  follow-up ambulatoriale previsto presso l’ambulatorio dedicato della cardiologia interventistica.

La Denervazione Renale, pur dedicata ad gruppo selezionato di pazienti, si pone come la nuova frontiera per trattamento dell’ipertensione arteriosa rappresentando un’importante opzione terapeutica da tenere in forte considerazione laddove le cure farmacologiche falliscano o non vengano tollerate. Dopo il primo intervento portato a termine con successo, i medici del Mandic hanno già in nota altri due pazienti. 
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