Secondo Robbiani il problema smog è di carattere nazionale, i comuni non possono fare nulla. Quindi avanti con la Giubiana

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha annunciato che presto non si potrà più fumare alla fermata degli autobus. Non solo, le sigarette saranno bandite anche allo stadio. Al di là dei risultati che il divieto potrà produrre nella lotta all'inquinamento atmosferico, quella di Sala è una chiara presa di posizione nel segno di una Milano Green.

E a Merate? Dagli amministratori della nostra città, che nei giorni scorsi ha inanellato un'impressionante serie di record in fatto di inquinamento dell'aria e presenza di polveri sottili, è giunto solo un segnale... di fumo. Infatti, nonostante da giorni i media vadano ripetendo che tra le principali cause dell'inquinamento è la combustione delle biomasse vegetali, è stato annunciato per sabato prossimo il Falò della Giubiana.

Quello che sgomenta, per non dire altro, è la mancanza di "consapevolezza" di coloro che quotidianamente respirano veleni, ed espongono soprattutto i loro figli (è noto che i più a rischio sono i bambini e gli anziani, anche se per motivi diversi) alle insidie nefaste legate alle polveri sottili. I media per giorni hanno riportato la situazione nelle varie città d'Italia, da Roma a Torino, passando per Milano, fornendo anche dati allarmanti: trentamila morti all'anno causati dall'inquinamento dell'atmosfera. Per contro anche i giornali locali, tra cui il suo, hanno contribuito non poco a dipingere un quadro oserei dire inquietante. Dall'inizio dell'anno il nome della nostra città è comparso in un numero impressionante di titoli sui vari giornali: "Aria irrespirabile: Merate il record negativo in Lombardia", "Smog: a Merate allarme polveri", "L'aria che si respira a Merate è peggio di quella di Milano"... E via di questo passo.

Poi, finalmente è arrivata la pioggia e anche il vento. E i dati ovviamente sono presto rientrati nella norma (anche nel meratese e nel lecchese per fortuna), consentendo ai sindaci delle varie città di revocare i provvedimenti adottati per ridurre le polveri sottili.

Ovviamente tutti dovremmo avere la consapevolezza che si tratta di una semplice tregua, che il problema è tutt'altro che risolto e che se non arriverà la pioggia, la neve o il vento, nel volgere di pochi giorni ci ritroveremo a fare i conti con una nuova emergenza mal'aria.

Ovviamente in queste ore l'attenzione è tutta per il "Coronavirus", mentre la qualità dell'aria è finita in secondo piano. Va detto che qualche responsabilità ce l'hanno anche i media, che rappresentano le "emergenze" in base agli umori del momento e alle suggestioni personali, piuttosto che in base a dati scientifici e di fatto.

E così sui "nostri" giornali leggiamo in una parte della pessima qualità dell'aria e delle relative conseguenze delle polveri causate dagli impianti di riscaldamento, dal traffico e dalla combustione di biomasse vegetali. Dall'altra di sagre e feste che, per rispettare la tradizione, consistono in giganteschi falò e fuochi artificiali. Mi riferisco in particolare alla festa di Sant'Antonio andata in scena la scorsa settimana a Brivio. Con disarmante disinvoltura e in omaggio alla tradizione sono stati immessi in atmosfera un'imprecisata quantità di polveri prodotte dal suggestivo falò e dagli spettacolari fuochi artificiali. Il giornalista, nel resoconto riportato su questo giornale, ha spiegato che ci si era posti qualche dubbio sull'opportunità di dare fuoco alla catasta di legna in mezzo al fiume e alle micce dei fuochi artificiali, ma alla fine ha prevalso la... tradizione. Complimenti.

E che dire dell'intervista sul tema "inquinamento atmosferico" rilasciata dal nostro illustre assessore all'Ambiente Andrea Ambrogio Robbiani al settimanale cittadino? In estrema sintesi ha sostenuto che: "Bisogna cambiare il paradigma, ma a livello nazionale, perché non si può pensare di scaricare le problematiche dell'inquinamento ambientale sugli amministratori locali". Una dichiarazione che stronca ogni aspettativa in tema di prevenzione dell'inquinamento atmosferico. Ovviamente, che il principale compito degli amministratori locali e in particolare quello del sindaco Massimo Panzeri, sia quello di tutelare la salute dei cittadini, è un dettaglio che in questa città nessuno sembra aver preso mai in considerazione. E questo spiega l'assordante silenzio sul tema che regna in Municipio. Del resto si sa, che quando un problema non lo vuoi affrontare, basta ignorarlo.

Infatti, proprio mentre Merate era sotto i riflettori per il poco invidiabile record in tema di inquinamento atmosferico e sui muri comparivano i manifesti che pubblicizzano l'imminente Falò della Giubiana, a Brugherio, il sindaco annunciava che il tradizionale falò organizzato ogni anno in occasione della Festa di Sant'Antonio, era annullato a causa dell'inquinamento atmosferico che da giorni incombeva sulla città.

Del resto non ci eravamo fatti troppe illusioni, dopo l'ordinanza di Capodanno con cui il sindaco Panzeri ha invitato i cittadini "a festeggiare l'arrivo del nuovo anno evitando l'utilizzo di fuochi d'artificio estremamente rumorosi, di botti e di petardi". Sarebbe come entrare in un concessionario Ferrari e chiedere un'auto... che vada adagio. Del resto anche l'annunciato giro di vite contro chi sporca, chi danneggia, chi imbratta, chi getta cartacce, chi butta a terra mozziconi ci risulta che non sia andato oltre il roboante annuncio. Altro che "tolleranza zero".

Sabato con il Falò della Giubiana, brucerà anche la consapevolezza che di smog si muore.

Divertitevi bambini, divertitevi... La tradizione è salva.

Matrix
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