Merate: la Giunta vari il ''bilancio arboreo'' e pianti un albero per ogni bambino nato

Caro direttore, ha assunto il sapore della beffa il tuo ultimo editoriale, dove chiedevi – o forse sarebbe meglio dire speravi – che venissero piantati in città 15mila alberi. Probabilmente mentre stavi scrivendo quell'articolo, se avessi teso l'orecchio avresti potuto sentire il "rombo" delle motoseghe in azione, a poche centinaia di metri in linea d'aria dalla redazione. Infatti proprio in quelle ore era in corso un vero e proprio scempio, nello storico giardino dell'ex villa dottor Giuseppe Bonanomi. Un'opera di deforestazione che avrebbe fatto impallidire Attila. Ben poco è rimasto alla fine delle verdi fronde che rappresentavano un piccolo ma splendido polmone verde, in centro città. Amen... indietro non si torna. Un albero abbattuto è morto per sempre. Con buona pace di quanti, come viene ricordato nell'articolo, e mi riferisco ai due Andrea (Robbiani e Valli), hanno a suo tempo consentito, con estrema superficialità, che ciò avvenisse spostando un retino sul Pgt. Del resto la risposta dell'attuale assessore all'Ambiente Andrea Robbiani alle domande del cronista su quanto accaduto, fa cadere veramente i... rami.

Purtroppo chi si attendeva la stessa determinazione dell'ex sindaco Robbiani durante il suo mandato da primo cittadino, nel portare avanti i temi dell'ambiente, è già rimasto molto deluso. Del resto, un conto è prendersela con quattro disperati che il martedì vendono le loro mercanzie al mercato e un altro andare contro gli interessi di palazzinari e signori del cemento.

E pensare che il "verde" è il colore della Lega, al punto che il direttore de "Il fatto quotidiano" chiama Matteo Salvini "il cazzaro verde", anche se in questi giorni è sì verde, ma dalla rabbia.

Ma il "verde" è anche il colore della speranza e quindi guardiamo al futuro fiduciosi, nella speranza che il nostro assessore all'Ambiente si renda conto che l'Ambiente non si difende scrivendo regolamenti ma diffondendo la cultura dell'ambiente. E questo lo si può fare soprattutto con esempi e azioni concrete.

Merate purtroppo, non sembra destinata a superare la fatidica soglia dei 15mila abitanti. Questo comporterebbe un cambio di passo per tutta una serie di aspetti non certo secondari. Per quanto riguarda le elezioni comunali passerebbe dal sistema maggioritario a quello proporzionale, rendendo certamente più competitiva la campagna elettorale e anche il governo della città. Ma l'Amministrazione comunale dovrebbe sottostare anche ad altre disposizioni e regole. Quella che più mi sta a cuore in questo momento è quella che riguarda il "Bilancio arboreo". In pratica il sindaco eletto appena insediato deve commissionare il Bilancio arboreo di inizio mandato provvedendo a censire e classificare gli alberi piantati nelle aree urbane di proprietà pubblica. Due mesi prima della fine della legislatura deve poi presentare una sorta di consuntivo. Oltre al bilancio verde, c'è poi l'obbligo di porre a dimora un albero per ogni neonato. Identico obbligo è stabilito in caso di registrazione anagrafica a seguito dell'avvenuta adozione di un minore.

Ma la legge non vieta a nessun Comune, qualunque siano le sue dimensioni, di seguire le indicazioni del Comitato per lo sviluppo del verde pubblico del Ministero dell'ambiente.

A questo punto mi permetto di lanciare una provocazione al nostro sindaco Massimo Panzeri e all'assessore all'Ambiente Andrea Robbiani: perché Merate non aderisce al Protocollo del Ministero dell'Ambiente pur avendo poco meno di un centinaio di cittadini sotto la soglia dei 15mila abitanti? Si tratterebbe di un atto concreto e un gesto di reale sensibilità.

Si potrebbe anche costituire a livello cittadino un Comitato per il verde, con il compito di vigilare sul patrimonio esistente e promuovere la piantumazione di nuovi alberi, su aree pubbliche ma anche private. Scongiurando che possa succedere quello che è successo nel giardino di quella che è stata la villa del dottor Bonanomi.

Ma soprattutto sarebbe la dimostrazione che la città di Merate non è amministrata da due "cazzari verdi".
Matrix
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