Merate, PGT: aggiunto un posto al tavolo

Caro direttore

Il breve racconto che segue, ti premetto, non presenta profili penalmente rilevanti. Semmai, ma a mio sindacabile giudizio, emana lo sgradevole odore di quei cibi che assieme proprio non ci stanno. Se non per la convenienza del cuoco. Dunque, come spesso hai sottolineato la Giunta di Merate è assai più spregiudicata della precedente. Non nel senso deteriore, intendiamoci. Diciamo nel senso di non avere pregiudizi di sorta; nonché di trovare nello slogan "liberare le energie" la motivazione di scelte che per me, ma anche per molti altri, sono assai discutibili. Per esempio quella di poter riconvertire attività artigiane e industriali in sale giochi. Proprio due giorni fa la Giunta regionale, composta da personaggi di Lega e ex Pdl, esultava per l'accordo raggiunto con il Governo nel campo della lotta alle ludopatie; accordo che prevede l'eliminazione di slot machine da bar, tabaccherie ristoranti e alberghi e la riduzione del 30% dell'orario di gioco. La Lombardia sta combattendo una dura battaglia contro la diffusione del gioco d'azzardo che spesso determina nei soggetti più deboli dei veri e propri crolli economici, emotivi e psichici. Ma a parte questo, la variante di PGT approvata un paio di mesi fa prevede anche un consistente tessuto urbano consolidato (TUC), ossia porzioni di terreno oggi ancora agricolo che a detta delle minoranze potrebbero in sede di rinnovo del piano urbanistico diventare in tutto o in parte edificabili. Che la Giunta in carica voglia tentare almeno di portare in approvazione il nuovo PGT - il vigente scade il prossimo anno - è più che probabile. Probabilmente in tal senso, mercoledì nel tardo pomeriggio si è tenuto un vertice - non proprio a porte chiuse e a uffici deserti - presenti il sindaco Massironi, il vice e assessore all'urbanistica Vivenzio, l'assessore Procopio, il tecnico incaricato della variante architetto Silvano Molinetti e .....il geometra meratese Paolo Felice Colombo. Ora, caro direttore, non ho prove documentali di questa presenza, ma, come si dice, la fonte è attendibile. Nel caso di una smentita ti prego sin d'ora di mettere analogo spazio a disposizione. Non ci sarebbe stato granché di male, comunque, se l'incontro fosse avvenuto nella sede del gruppo che ha vinto le elezioni "Più Merate", ammesso che l'abbia, oppure in qualche spaziosa residenza privata. Si sa, quando si toccano le aree non sono mai soltanto gli eletti a metterci becco. Invece l'incontro è avvenuto nell'ufficio del Sindaco che è anche l'ufficio in cui si riuniscono gli assessori. E allora l'inquietante interrogativo si pone: che ci faceva un cittadino privato, neanche candidato - e meno che mai eletto - nell'ufficio del Sindaco a osservare le cartografie del PGT assieme a mezza Giunta e, addirittura, all'estensore del futuro piano urbanistico? Dava consigli, dicono. Come ha sempre fatto, in qualità di amico e esperto, sin dai tempi di Andrea Robbiani. Sarà ma, caro direttore, mi metto nei panni di un professionista qualunque, che ha difficoltà notevoli già ad accedere all'ufficio tecnico negli orari deputati, che attende mesi per avere una risposta, che spesso si vede bloccata la pratica per un cavillo; che cosa può pensare sapendo che un suo collega-concorrente sembrerebbe accedere tramite fonte diretta al luogo in cui si tracciano i destini urbanistici della città? Massironi, Vivenzio e compagnia del bel canto non si avvedono dell'esistenza di un pur leggerissimo conflitto di interesse? Evidentemente no. E' un vecchio amico, un compagno d'avventura, puntuale e presente alle sedute di commissioni e consiglio - a questo punto sospettiamo anche di Giunta - probo cittadino e scrupoloso quanto riservato e discreto geometra. Io non ho difficoltà a credere a tutto ciò ma consentimi, caro direttore, di esserci rimasto male una volta appresa la notizia. Se il geometra Paolo felice Colombo può sedere al tavolo degli assessori senza neppure essere stato neanche candidato qual è il confine tra interesse pubblico e interesse privato? In aggiunta a ciò c'è una coda, ancor più preoccupante, anche se, proprio alla luce dei tuoi ultimi scritti, forse spiegabile. La mia fonte mi informa che dell'incontro di mercoledì ne sarebbe al corrente anche il capo dell'opposizione leghista Massimo Panzeri. Uno pensa che, vista o saputa la circostanza, l'esponente numero uno dell'opposizione gridi se non allo scandalo, almeno all'inopportuno. Invece, ciccia. Panzeri non risulta abbia fatto una piega. Scusate, ho sbagliato porta.

Caro direttore, ormai anziano come te, immagino se un fatto del genere si fosse verificato nel 1980, quando la maggioranza DC guidata da Giuseppe Ghezzi si apprestava a varare il primo PRG. Aperta la porta della Giunta e notato un professionista esterno piegato sulle mappe con l'ingegner Viganoni, Ambrogio Sala o Marcello Basosi avrebbero scatenato l'inferno. Invece Massimo Panzeri si è limitato a un breve inchino, una richiesta di scuse e, chissà, magari anche un buon lavoro a tutti.

Come sono cambiati i tempi, caro direttore.

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