Merate: Fragomeli & Massironi e quella serata clandestina sulla responsabilità dei medici snobbata al solito dai consiglieri

Caro direttore

Spero che tu abbia letto con religiosa dedizione Matteo 23 e la sua lezione sugli ipocriti, gli scribi e i farisei. Mi verrebbe da dire, da che pulpito, e quanti degli eletti nel gruppo del Sindaco hanno lisciato muri e pavimenti di sagrestia e oratorio per ottenere voti. Ma l'onere della risposta ti compete. Piuttosto non hai dedicato neppure una riga al travolgente successo dell'iniziativa di Gian Mario Fragomeli, sostenuta, manco a farlo apposta, dal sindaco Massironi e dall'assessore Tomalino. La serata dedicata alle nuove norme sulla responsabilità dei medici doveva tenersi nell'auditorium, giudicato però - alle 21,10 - un po' troppo capiente per ospitare 18 persone tra organizzatori, relatori e pubblico. Per cui si è preferita la sala consiliare, mai così vuota. Dire che avrebbero dovuto scegliere come sede l'ospedale è dire una ovvietà. Ma, è di tutta evidenza, né l'Onorevole il cui sapere dilaga ormai in ogni comparto dell'attività umana, né l'illustre Massironi ci hanno pensato. Parlando di responsabilità del personale sanitario la sede ideale non poteva essere che l'aula scientifica del San Leopoldo Mandic; almeno una ventina dei trecento dipendenti avrebbe partecipato. Ma, medici e paramedici a parte, se tu avessi presenziato alla serata, o almeno ti fossi informato, avresti saputo che, Tomalino a parte, non c'era nessun assessore e nessun consigliere né di maggioranza né di opposizione. Quello di disertare gli incontri, come vedi, è una prerogativa di questo gruppo che nella denominazione ha un pretenzioso "Più". Più libera uscita, più farsi i cavoli propri direi. In realtà sappi che voci attendibili segnalano un forte malumore da parte di diversi esponenti della maggioranza nei confronti del Sindaco per aver dato spazio ad un parlamentare del PD che, tra l'altro, si è particolarmente battuto contro le tesi di Merate nella lunga e complicata vicenda dell'affidamento del servizio idrico integrato. Ma come, si è detto qualcuno, ci ha contrastato in tutti i modi e in tutte le sedi e ora gli mettiamo a disposizione l'auditorium per un incontro che alla popolazione nulla interessa? Che c'è dietro questa scelta? Ecco, caro direttore: la lettura di Matteo 23 dovrebbe farti riflettere; ma dovrebbe far riflettere anche questi pubblici personaggi che predicano il valore della partecipazione, del coinvolgimento, della condivisione e poi, una volta seduti, spariscono. Insomma, caro direttore, come ci insegna Matteo nel suo vangelo 23-26: "Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno".

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