Montevecchia: consegnata la tessera 100 della Proloco. Tanti eventi in calendario
La sera del 27 gennaio, la neonata associazione ProMontevecchia, presenziata da Ivan Pendeggia con altri 6 fondatori, ha voluto far coincidere il suo secondo incontro, nonché primo a carattere pubblico, con la consegna della tessera di adesione n 100 a Giuliano Cattaneo, parrucchiere montevecchino conosciuto in tutto il paese, nello stesso giorno del suo onomastico. "Siamo veramente contenti per questi primi 100 iscritti. Vuol dire che a Montevecchia si sentiva realmente il bisogno di avere una ProLoco. Non vogliamo sostituirci ad un'altra associazione ma semplicemente aiutare e, per fare fare questo, quello che chiediamo ai nostri soci è un impegno massiccio".
Tra gli tre obiettivi "affissi" metaforicamente nella mente di tutti i soci ci sono la socializzazione, la promozione culturale e l'ecologia. La prima iniziativa della ProMontevecchia sarà "Hobby in piazzetta" che, se approvata in via definitiva dal Comune, sarà una particolare mostra/mercatino dedicata a tutti gli hobbisti di Montevecchia e paesi limitrofi, per condividere con tutto il territorio la propria passione. La manifestazione si terrà il 28 di marzo in concomitanza con la festa patronale del paese, per dare ancora più colore alla giornata. Durante la serata doveva essere presente anche Davide Brivio, assente giustificato, per ritirare il premio del concorso di Natale "per la palla di Natale più bella". Da bravo socio, però, ha voluto lasciare un messaggio, che il presidente ha condiviso con tutti i presenti: "Mi piace tantissimo aver vinto, perché credo in questa associazione; ma questo premio lo voglio lasciare qui, alla ProLoco, perché è un po' come se avessimo vinto tutti". È con un messaggio come questo che ai soci-fondatori piace descrivere lo spirito dell'associazione, "perché significa che chi vi fa parte è perché voleva proprio far qualcosa per Montevecchia". Durante l'incontro si sono svelati anche tanti grandi eventi di cui ProMontevecchia si occuperà tutta insieme nei prossimi mesi: "La Notte Bianca di Montevecchia", "Consapevolezza e rischio amianto" e tanti altri ancora, di cui piano piano saranno svelati i dettagli. L'ultimo, ma forse uno dei più importanti, punto toccato durante la riunione è stato quello rivolto ai giovani e anche ai più piccoli. Si vorrebbe coinvolgere questi ultimi in attività ludiche ed educative con specialisti ma anche con le stesse mamme. Dagli adolescenti in su, l'ingrediente magico sembra essere la "musica". I promotori di questa idea vorrebbero portare in scena un vero e proprio festival, durante il quale fare alternare gli emergenti gruppi musicali del paese ma anche i più "maturi", cercando di coinvolgere questa "parte" così importante del paese che spesso si fa fatica a coinvolgere davvero.
La musica sembra essere ancora una volta il mezzo migliore, come una volta la descrisse il Maestro Claudio Abbado, riprendendo la straordinaria opera di Abreu di "orchestrazione di sè" in Venezuela: " La povertà più grande non sta nel non aver un pezzo di pane o un tetto, ma nell'essere un individuo isolato, che non fa parte di alcuna comunità e che non ha obiettivi. In una parola, nell'essere 'nessuno'. In Venezuela ora la musica è un bene comune come l'acqua. Il sogno di Abreu è quello di un Paese di umanisti e di musicisti dove la gente possa assumere dignità attraverso la forza dell'arte". È con questa tensione morale che un paese, anche come quello di Montevecchia, si può spingere oltre.
Ivan Pendeggia e Giuliano Cattaneo
Tra gli tre obiettivi "affissi" metaforicamente nella mente di tutti i soci ci sono la socializzazione, la promozione culturale e l'ecologia. La prima iniziativa della ProMontevecchia sarà "Hobby in piazzetta" che, se approvata in via definitiva dal Comune, sarà una particolare mostra/mercatino dedicata a tutti gli hobbisti di Montevecchia e paesi limitrofi, per condividere con tutto il territorio la propria passione. La manifestazione si terrà il 28 di marzo in concomitanza con la festa patronale del paese, per dare ancora più colore alla giornata. Durante la serata doveva essere presente anche Davide Brivio, assente giustificato, per ritirare il premio del concorso di Natale "per la palla di Natale più bella". Da bravo socio, però, ha voluto lasciare un messaggio, che il presidente ha condiviso con tutti i presenti: "Mi piace tantissimo aver vinto, perché credo in questa associazione; ma questo premio lo voglio lasciare qui, alla ProLoco, perché è un po' come se avessimo vinto tutti". È con un messaggio come questo che ai soci-fondatori piace descrivere lo spirito dell'associazione, "perché significa che chi vi fa parte è perché voleva proprio far qualcosa per Montevecchia". Durante l'incontro si sono svelati anche tanti grandi eventi di cui ProMontevecchia si occuperà tutta insieme nei prossimi mesi: "La Notte Bianca di Montevecchia", "Consapevolezza e rischio amianto" e tanti altri ancora, di cui piano piano saranno svelati i dettagli. L'ultimo, ma forse uno dei più importanti, punto toccato durante la riunione è stato quello rivolto ai giovani e anche ai più piccoli. Si vorrebbe coinvolgere questi ultimi in attività ludiche ed educative con specialisti ma anche con le stesse mamme. Dagli adolescenti in su, l'ingrediente magico sembra essere la "musica". I promotori di questa idea vorrebbero portare in scena un vero e proprio festival, durante il quale fare alternare gli emergenti gruppi musicali del paese ma anche i più "maturi", cercando di coinvolgere questa "parte" così importante del paese che spesso si fa fatica a coinvolgere davvero.
Gildo Maggioni e Ivan Pendeggia
La musica sembra essere ancora una volta il mezzo migliore, come una volta la descrisse il Maestro Claudio Abbado, riprendendo la straordinaria opera di Abreu di "orchestrazione di sè" in Venezuela: " La povertà più grande non sta nel non aver un pezzo di pane o un tetto, ma nell'essere un individuo isolato, che non fa parte di alcuna comunità e che non ha obiettivi. In una parola, nell'essere 'nessuno'. In Venezuela ora la musica è un bene comune come l'acqua. Il sogno di Abreu è quello di un Paese di umanisti e di musicisti dove la gente possa assumere dignità attraverso la forza dell'arte". È con questa tensione morale che un paese, anche come quello di Montevecchia, si può spingere oltre.
Chiara Commito