Merate: premiati gli studenti vincitori del 18° concorso AIDO. Iscritti record. Il presidente: Abbiamo seminato bene negli anni
A dispetto di chi pensa che i giovani nati nell'era di Internet non sappiano più scrivere, leggere e ragionare con la propria testa, dobbiamo invece constatare che in molti di loro le idee, la capacità di pensare e di esprimersi (a volte in modo sorprendente per dei ragazzi di quest'età) non mancano affatto. Hanno solo bisogno di essere sollecitati, di ricevere gli stimoli giusti, di qualcuno che sappia fornire loro spunti e materiali di riflessione, senza paura di metterli di fronte ad aspetti anche molto duri dell'esistenza.
Pensavano di sicuro anche a questo i componenti del gruppo meratese dell'A.I.D.O. quando hanno proposto ad alcuni Istituti della zona di aderire al 18° Concorso per le Scuole organizzato come ogni anno dall'associazione per gli studenti di seconda media. Ad aderire questa volta sono stati gli Istituti "Beata Vergine Maria" e "Manzoni" di Merate, e l'Istituto "Bonfanti e Valagussa" di Cernusco Lombardone. Gli alunni, dopo aver preso parte ad una serie di incontri durante i quali hanno potuto conoscere da vicino il mondo della donazione e del trapianto di organi, approfondendone gli aspetti, sono stati invitati a rielaborare in vari modi l'esperienza vissuta, scrivendo un piccolo tema o una poesia, oppure realizzando un disegno.I lavori più belli sono stati premiati nella serata di giovedì 26 marzo all'interno dell'Auditorium del Comune di Merate, alla presenza di genitori, insegnanti e autorità.
"È stata un'edizione record per numero di adesioni - racconta soddisfatto Bruno Bosisio, presidente dell' A.I.D.O. di Merate -. Ben 326 ragazzi hanno partecipato agli incontri e, di essi, 122 ci hanno fatto avere i loro elaborati. Un bel successo se pensiamo che l'anno scorso le opere inviateci erano state solo una sessantina". Notevole anche il numero di premiati: 41, di cui molti ex aequo, divisi per scuola e per categoria ("tema" "poesia" e "disegno"). A tutti, vincitori e non, l'associazione ha offerto un piccolo omaggio in ricordo dell'evento.
Scrive ad esempio Niccolò, vincitore del primo premio per l'Istituto Beata Vergine Maria di Merate: "Prima di partecipare a quell'incontro non avevo mai pensato alla malattia grave che può portare alla morte, forse non sapevo neanche cosa volesse dire, significare il trapianto di un organo. Quando sono tornato a casa da scuola [...] mi sentivo strano come se per qualche ora fossi uscito dal mio mondo spensierato e fossi entrato in un'altra realtà; forse quella vera, quella dove esiste anche la sofferenza, quella dalla quale i miei genitori cercano di tenermi il più lontano possibile. Ho avuto paura. Paura di trovarmi anche io in un labirinto dal quale non riuscire ad individuare una via di uscita".Accanto alla presa di coscienza del dolore, del male incurabile, si fa strada però anche la consapevolezza di quanto sia importante essere solidali, donare e donarsi gratuitamente per il bene degli altri. Ecco cosa dice Mattia, sempre dell'I.B.V.M. di Merate: "Dopo l'incontro con l'A.I.D.O. [...] ho capito che anche dopo la morte una parte di noi può continuare a vivere donando speranza di nuova vita a chi ha bisogno di un trapianto. [...] Per convincersi a diventare donatori basterebbe fermarsi solo dieci minuti ed immedesimarsi nella sofferenza fisica e nella disperazione di coloro che trascorrono la loro esistenza in attesa di essere salvati grazie ad un grande gesto di solidarietà, donazione ed amore". Come ha ricordato Giustino Comi, che ha brillantemente condotto la premiazione, "percepire gli altri con i sensi è un altro modo di definire il sentimento; e la solidarietà è il sentimento di chi si prende cura degli altri". "Evidentemente - ha concluso il presidente Bosisio - in questi anni, come in quelli passati, abbiamo proprio seminato bene con i nostri incontri nelle scuole, se è vero che la Provincia di Lecco è tra le prime in Italia per numero di donazioni".
Conosciamo tutti l'innato imbarazzo delle poesie recitate malvolentieri da bambini su una sedia al pranzo di Natale. Per questo non c'è da stupirsi se quasi nessuno dei vincitori ha voluto ripetere in pubblico quello che aveva riportato sulla carta. Questo però non importa; importa invece che i ragazzi quelle parole le abbiano prima pensate e poi scritte, e che in esse credano davvero. A noi non resta che fargli i complimenti per la bellezza delle loro idee e per il modo in cui hanno saputo esprimerle.
Pensavano di sicuro anche a questo i componenti del gruppo meratese dell'A.I.D.O. quando hanno proposto ad alcuni Istituti della zona di aderire al 18° Concorso per le Scuole organizzato come ogni anno dall'associazione per gli studenti di seconda media. Ad aderire questa volta sono stati gli Istituti "Beata Vergine Maria" e "Manzoni" di Merate, e l'Istituto "Bonfanti e Valagussa" di Cernusco Lombardone. Gli alunni, dopo aver preso parte ad una serie di incontri durante i quali hanno potuto conoscere da vicino il mondo della donazione e del trapianto di organi, approfondendone gli aspetti, sono stati invitati a rielaborare in vari modi l'esperienza vissuta, scrivendo un piccolo tema o una poesia, oppure realizzando un disegno.I lavori più belli sono stati premiati nella serata di giovedì 26 marzo all'interno dell'Auditorium del Comune di Merate, alla presenza di genitori, insegnanti e autorità.
"È stata un'edizione record per numero di adesioni - racconta soddisfatto Bruno Bosisio, presidente dell' A.I.D.O. di Merate -. Ben 326 ragazzi hanno partecipato agli incontri e, di essi, 122 ci hanno fatto avere i loro elaborati. Un bel successo se pensiamo che l'anno scorso le opere inviateci erano state solo una sessantina". Notevole anche il numero di premiati: 41, di cui molti ex aequo, divisi per scuola e per categoria ("tema" "poesia" e "disegno"). A tutti, vincitori e non, l'associazione ha offerto un piccolo omaggio in ricordo dell'evento.
Maria Silvia Sesana, Giuseppina Spezzaferri, Bruno Bosisio Giustino Comi, Daniele Sorzi, Giuseppe Mazzoleni
Abbiamo letto con attenzione i testi presentati, a volte sorpresi nel trovare in essi argomenti e costrutti che non avrebbero sfigurato in uno scritto universitario, altre volte rassicurati per la presenza delle ovvie ingenuità che ci fanno ricordare di essere pur sempre di fronte a scrittori poeti e artisti di dodici anni. Quello che emerge dalle loro parole è innanzitutto l'importanza fondamentale che hanno avuto gli incontri promossi dall'A.I.D.O. nello spalancare ai ragazzi la porta su un mondo spesso sconosciuto e lontano: quello del dolore, della malattia, dell'attesa continua e sofferta di un aiuto che salvi la vita.Bruno Bosisio e Daniele Sorzi
Scrive ad esempio Niccolò, vincitore del primo premio per l'Istituto Beata Vergine Maria di Merate: "Prima di partecipare a quell'incontro non avevo mai pensato alla malattia grave che può portare alla morte, forse non sapevo neanche cosa volesse dire, significare il trapianto di un organo. Quando sono tornato a casa da scuola [...] mi sentivo strano come se per qualche ora fossi uscito dal mio mondo spensierato e fossi entrato in un'altra realtà; forse quella vera, quella dove esiste anche la sofferenza, quella dalla quale i miei genitori cercano di tenermi il più lontano possibile. Ho avuto paura. Paura di trovarmi anche io in un labirinto dal quale non riuscire ad individuare una via di uscita".Accanto alla presa di coscienza del dolore, del male incurabile, si fa strada però anche la consapevolezza di quanto sia importante essere solidali, donare e donarsi gratuitamente per il bene degli altri. Ecco cosa dice Mattia, sempre dell'I.B.V.M. di Merate: "Dopo l'incontro con l'A.I.D.O. [...] ho capito che anche dopo la morte una parte di noi può continuare a vivere donando speranza di nuova vita a chi ha bisogno di un trapianto. [...] Per convincersi a diventare donatori basterebbe fermarsi solo dieci minuti ed immedesimarsi nella sofferenza fisica e nella disperazione di coloro che trascorrono la loro esistenza in attesa di essere salvati grazie ad un grande gesto di solidarietà, donazione ed amore". Come ha ricordato Giustino Comi, che ha brillantemente condotto la premiazione, "percepire gli altri con i sensi è un altro modo di definire il sentimento; e la solidarietà è il sentimento di chi si prende cura degli altri". "Evidentemente - ha concluso il presidente Bosisio - in questi anni, come in quelli passati, abbiamo proprio seminato bene con i nostri incontri nelle scuole, se è vero che la Provincia di Lecco è tra le prime in Italia per numero di donazioni".
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In dieci anni di attività con i ragazzi, portate avanti con grande impegno specialmente da Bruno Bosisio, solo nella nostra Provincia l'associazione ha incontrato più di 50mila alunni di ogni età e provenienza; al presidente è andato quindi il ringraziamento di tutti i presenti, in particolare di Giuseppe Mazzoleni e Daniele Sorzi, componenti della Commissione A.I.D.O. per le Scuole. Infine, gli assessori Giuseppina Spezzaferri e Maria Silvia Sesana, in rappresentanza del Comune di Merate, hanno sottolineato l'importanza di aver creato, con questi incontri, una rete di solidarietà tra le scuole del territorio.Conosciamo tutti l'innato imbarazzo delle poesie recitate malvolentieri da bambini su una sedia al pranzo di Natale. Per questo non c'è da stupirsi se quasi nessuno dei vincitori ha voluto ripetere in pubblico quello che aveva riportato sulla carta. Questo però non importa; importa invece che i ragazzi quelle parole le abbiano prima pensate e poi scritte, e che in esse credano davvero. A noi non resta che fargli i complimenti per la bellezza delle loro idee e per il modo in cui hanno saputo esprimerle.
Riccardo Gilardi