Olgiate: 400 bimbi adottati e un progetto da 200mila€. Il bilancio di Insieme per costruire
Li considerano a tutti gli effetti come i “loro ragazzi” tanto da controllarne, ad uno ad uno, il rendimento scolastico, facendosi mandare le pagelle. Sono meticolose le signore dell’Associazione “Insieme per costruire”: tengono i conti delle quote versate dalle famiglie del territorio che scelgono lo strumento dell’adozione a distanza per supportare piccoli bisognosi ma, allo stesso tempo, fanno anche da tramite, facendo pervenire ai “genitori adottivi” foto e informazioni del “proprio bambino” che viene così seguito passo per passo, permettendo anche di valorizzare chi, per risultati e impegno dimostrato tra i banchi, merita di andare avanti.Dal 1995 ad oggi, sono infatti già 191 i bambini affidati all’associazione arrivati al termine del proprio percorso di studi, tre dei quali si sono potuti addirittura laureare. Questi sono solo alcuni dei dati forniti nel corso dell’annuale assemblea dei soci del sodalizio. In totale, sono infatti oltre 400 i giovani adottati in diverse città di quel Kenya diventato la seconda patria di Padre Luigino Brambilla, religioso olgiatese attorno al quale ruota l’attività del gruppo guidato dal cognato Rosario Veraldi, gruppo che, tra l’altro, guarda anche verso il Burkina Fasu dove invece da tempo opera Suor Alma Comi.
“A causa della crisi, abbiamo avuto anche qualche famiglia che si è presentata scusandosi per non riuscire più a portare avanti l’adozione” ha ammesso la signora Lorenza, responsabile dei rapporti con le famiglie. “C’è anche però chi si è fatto avanti per prendere il posto di quelli che hanno lasciato, senza preoccuparsi di quanti anni ha già il bambino preso in carico”. “Il nostro lavoro” – ha poi proseguito – “è molto impegnativo ma guardando quei bambini e confrontandoli con i nostri, qui, sempre più viziati, ci rendiamo conto che ne vale la pena. Un’adozione richiede un contributo di 258€, una divisa completa per la scuola costa invece 20€. A volte ci sono persone che ci lasciano dunque un’offerta, magari anche semplicemente quando vincono al Gratta e Vinci. Acquistando le divise poi direttamente la, diamo anche lavoro. I bambini tutti vestiti di rosso sono proprio uno spettacolo”.
Ma “Insieme per costruire” non si occupa solo di adozioni. Gran parte del lavoro che porta avanti, è fatto direttamente “sul campo” da quei volontari pronti a investire parte del proprio tempo libero, magari le proprie vacanze, in Kenya e in Burkina, a lavorare per ammodernare le scuole o per costruire edifici adatti alle esigenze della popolazione locale.Basti pensare che, nel 2011, come indicato nel bilancio redatto dal ragionier Edoardo Benedetti, alla voce “spese all’estero” sono stati inseriti quasi 139.000€ destinati per l’appunto al sostegno di suor Alma e padre Luigino, alle opere compiute in terra d’Africa e alle adozioni. “Il bilancio è stato chiuso con dati soddisfacenti” ha spiegato il suo estensore, illustrando come nel corso dello scorso anno sono state versate all’associazione due annualità del 5 per mille. Complessivamente, quindi, il sodalizio è risultato in attivo, con un avanzo di gestione pari a poco più di 17.000€.
“Padre Brambilla non ci ha fatto mancare un progetto per il 2012” ha poi affermato il presidente Rosario Veraldi, dopo aver ri-visto con tutti i soci presenti presso il salone del cinema di San Zeno le fotografie relative alla vacanza-lavoro dell’estate scorsa. Il sacerdote vorrebbe infatti realizzare un dormitorio, a Thusu, per far si che i bambini che vivono nei villaggi più lontani non debbano compiere ogni giorni chilometri e chilometri per recarsi a scuola, percorrendo anche strade pericolose lungo sentieri scoscesi.“All’inizio avevamo pensato di acquistare uno scuolabus. Ma l’idea è stata subito da scartare perché le strade non sono tutte percorribili e non arrivano in tutte le case. Si dovrebbe così compiere giri incredibilmente lunghi, impiegando sempre comunque molte ore. Il dormitorio si è rivelata la soluzione più semplice: i bambini si potrebbero così fermare a dormire e mangiare li dal lunedì al venerdì”.Il rovescio della medaglia sono però, come è facilmente immaginabile, i costi. La struttura, su due piani, con spazio per 100-120 bambini, per cui esiste già un progetto preliminare, richiederebbe infatti un investimento da 200.000€ solo per la sua costruzione, senza poi contare quanto necessario per gli arredi e la dotazione necessaria. “Insieme per costruire” ovviamente non dispone di tale cifra ma non farà certamente mancare a padre Luigino il suo sostegno: “Secondo me ci vorranno un paio d’anni per la realizzazione di quel lavoro. Speriamo che lui si possa aiutare anche da solo: durante una festa, è riuscito a raccogliere 40.000€ per finire la chiesa. La sua gente è con lui per queste iniziative. Sono 21 anni che andiamo in Kenya. C’è sempre stato un buon Dio che ci ha aiutato a portare a termine i progetti. Speriamo di farcela anche questa volta”.
Quanto svolto dall’associazione è davvero incredibile. A testimoniarlo, dinnanzi ai soci storici del sodalizio, anche una coppia rimasta impressionata positivamente da quanto visto fare dai volontari durante l’ultimo soggiorno lavorativo e colpita dalla miseria che dilaga tra la gente locale.“Abbiamo visto cose che nel mondo di oggi sembrano davvero incredibili” hanno affermato rimarcando il loro impegno per far conoscere, anche nelle scuole, quanto visto con i propri occhi. La grande famiglia di “Insieme per costruire” è anche questa.
“A causa della crisi, abbiamo avuto anche qualche famiglia che si è presentata scusandosi per non riuscire più a portare avanti l’adozione” ha ammesso la signora Lorenza, responsabile dei rapporti con le famiglie. “C’è anche però chi si è fatto avanti per prendere il posto di quelli che hanno lasciato, senza preoccuparsi di quanti anni ha già il bambino preso in carico”. “Il nostro lavoro” – ha poi proseguito – “è molto impegnativo ma guardando quei bambini e confrontandoli con i nostri, qui, sempre più viziati, ci rendiamo conto che ne vale la pena. Un’adozione richiede un contributo di 258€, una divisa completa per la scuola costa invece 20€. A volte ci sono persone che ci lasciano dunque un’offerta, magari anche semplicemente quando vincono al Gratta e Vinci. Acquistando le divise poi direttamente la, diamo anche lavoro. I bambini tutti vestiti di rosso sono proprio uno spettacolo”.
Ma “Insieme per costruire” non si occupa solo di adozioni. Gran parte del lavoro che porta avanti, è fatto direttamente “sul campo” da quei volontari pronti a investire parte del proprio tempo libero, magari le proprie vacanze, in Kenya e in Burkina, a lavorare per ammodernare le scuole o per costruire edifici adatti alle esigenze della popolazione locale.Basti pensare che, nel 2011, come indicato nel bilancio redatto dal ragionier Edoardo Benedetti, alla voce “spese all’estero” sono stati inseriti quasi 139.000€ destinati per l’appunto al sostegno di suor Alma e padre Luigino, alle opere compiute in terra d’Africa e alle adozioni. “Il bilancio è stato chiuso con dati soddisfacenti” ha spiegato il suo estensore, illustrando come nel corso dello scorso anno sono state versate all’associazione due annualità del 5 per mille. Complessivamente, quindi, il sodalizio è risultato in attivo, con un avanzo di gestione pari a poco più di 17.000€.
“Padre Brambilla non ci ha fatto mancare un progetto per il 2012” ha poi affermato il presidente Rosario Veraldi, dopo aver ri-visto con tutti i soci presenti presso il salone del cinema di San Zeno le fotografie relative alla vacanza-lavoro dell’estate scorsa. Il sacerdote vorrebbe infatti realizzare un dormitorio, a Thusu, per far si che i bambini che vivono nei villaggi più lontani non debbano compiere ogni giorni chilometri e chilometri per recarsi a scuola, percorrendo anche strade pericolose lungo sentieri scoscesi.“All’inizio avevamo pensato di acquistare uno scuolabus. Ma l’idea è stata subito da scartare perché le strade non sono tutte percorribili e non arrivano in tutte le case. Si dovrebbe così compiere giri incredibilmente lunghi, impiegando sempre comunque molte ore. Il dormitorio si è rivelata la soluzione più semplice: i bambini si potrebbero così fermare a dormire e mangiare li dal lunedì al venerdì”.Il rovescio della medaglia sono però, come è facilmente immaginabile, i costi. La struttura, su due piani, con spazio per 100-120 bambini, per cui esiste già un progetto preliminare, richiederebbe infatti un investimento da 200.000€ solo per la sua costruzione, senza poi contare quanto necessario per gli arredi e la dotazione necessaria. “Insieme per costruire” ovviamente non dispone di tale cifra ma non farà certamente mancare a padre Luigino il suo sostegno: “Secondo me ci vorranno un paio d’anni per la realizzazione di quel lavoro. Speriamo che lui si possa aiutare anche da solo: durante una festa, è riuscito a raccogliere 40.000€ per finire la chiesa. La sua gente è con lui per queste iniziative. Sono 21 anni che andiamo in Kenya. C’è sempre stato un buon Dio che ci ha aiutato a portare a termine i progetti. Speriamo di farcela anche questa volta”.
Quanto svolto dall’associazione è davvero incredibile. A testimoniarlo, dinnanzi ai soci storici del sodalizio, anche una coppia rimasta impressionata positivamente da quanto visto fare dai volontari durante l’ultimo soggiorno lavorativo e colpita dalla miseria che dilaga tra la gente locale.“Abbiamo visto cose che nel mondo di oggi sembrano davvero incredibili” hanno affermato rimarcando il loro impegno per far conoscere, anche nelle scuole, quanto visto con i propri occhi. La grande famiglia di “Insieme per costruire” è anche questa.
Alice Mandelli