Sull'Inno di Mameli

Ciao Direttore, anche in questo caso la " sporca politica" deve entrare a gamba tesa perfino nell'inno di Mameli. Senza volermi dilungare mi permetto solo, ovviamente in punta di piedi, di far notare ai " soliti italiani" ai quali parlare di AMOR DI PATRIA fa venire un orticaria che NON cento anni fa ma nel 2022/2023 centinaia di UCRAINI hanno lasciato i paesi dove avevano deciso di vivere, per lavoro o studio, per tornare nella loro martoriata PATRIA INVASA dalla Russia mettendo a serio rischio le loro giovani vite per AMOR DI PATRIA. C'è bisogno di dire altro, o il concetto è stato da me sufficientemente esplicitato. Siamo tutti concordi che la vita sia il dono più importante e che vada preservato e che tutti si ripudi la guerra, in tutte le sue sfaccettature, ma voler togliere, a mio avviso ingiustamente, una frase che sia pure moralmente ci veda disponibili fin anche alla nostra stessa vita per amor di PATRIA, sia uno schiaffo morale a chi invece la propria vita l'ha veramente sacrificata per onorare e proteggere la sua Patria.

Emilio

Caro Emilio l'inno è del 1847, fatto proprio dalla Repubblica 100 anni dopo e ufficializzato 170 anni dopo. Nel frattempo i "Blackbird" hanno sostituito le mongolfiere, i droni hanno preso il posto dei muli, la linea del Piave sta solo nei libri di testo e le sfilate con cappelli e piume sono momenti di puro folclore. Una ipotetica chiamata alle armi farebbe sparire come nebbia al sorgere del sole tutti i militi pancia in dentro e petto in fuori. Ai ragazzi lasciamo il siam pronti alla vita. Che è già una sfida durissima.
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